Un triste addio, purtroppo prematuro, a Denisio Esposito (1964-2024), metà artistica (insieme al fratello Nando) degli Esposito Bros, che dal 1990 in poi hanno legato il loro tratto pulito e inconfondibile a tre creature bonelliane: Martin Mystère, Nathan Never e Zagor.
Per il Detective dell’Impossibile gli Esposito Bros esordirono con la fondamentale La vita segreta di Sergej Orloff, ma tra le loro storie migliori vanno menzionate anche Java contro Java, l’albo gigante Gli Uomini in Nero e Le porte dell’immaginazione.
Per Nathan Never furono tra i primi disegnatori, tanto che nelle rubriche scrissero che le loro tavole furono le prime a giungere in redazione quando la serie fu messa in produzione, emozionando tutto lo staff. Purtroppo ne hanno illustrato poche storie, sebbene molto significative: Terra bruciata (che subliminalmente mi fece amare Nausicäa di Miyazaki ancora prima di conoscere la principessa della Valle del Vento), L’ora della vendetta (con il primo esordio di un nuovo agente Alfa) e la suggestiva Fantasmi a Venezia (indimenticabile, per chiunque l’abbia letta, l’immagine della città lagunare sprofondata sotto il livello del mare e protetta dalle cupole).
Dopo la parentesi con Nathan, gli Esposito Bros sono stati a lungo il “volto ufficiale” delle storie di Martin Mystère dedicate alla lunga redenzione in stile soap opera di Sergej Orloff.
In seguito hanno potuto alternare il lavoro su Martin Mystère a quello con Zagor, il loro protagonista bonelliano preferito da lettori, per poi dedicarsi esclusivamente a quest’ultimo. Per lo Spirito con la Scure si sono distinti tra gli illustratori più apprezzati grazie alle loro peculiari e spettacolari inquadrature, ideali per le sequenze di azione che sono un elemento essenziale delle storie del Re di Darkwood.
Tra le loro storie più amate vanno menzionate Hawak il crudele, Alla ricerca di Zagor, Il varco tra i millenni e La maschera del diavolo.
Al fratello Nando, a nome anche di tutta la redazione di uBC, le mie più sentite condoglianze.