Riscoperte disneyane: Pippo e i missili antimaliardi

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Il viaggio nelle riscoperte di fumetti dei maestri Disney italiani nei primi anni Sessanta continua con Pippo e i missili antimaliardi, ristampato nello stesso Classico Disney di cui abbiamo parlato per Topolino Imperatore della Calidornia. Stavolta il fumetto è datato dicembre 1960 e l’autore è Luciano Bottaro (con la collaborazione di Carlo Chendi ai testi), che sforna un piccolo gioiello delle storie che hanno definito lo scetticismo per il sovrannaturale che, con un colpo di genio, caratterizza proprio il più stralunato dei personaggi Disney, aspetto che sarebbe stato in seguito epicamente glorificato con la saga della Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita. È inoltre una storia esemplare nel mostrare quanto Pippo e Topolino siano diversi tra loro e la loro amicizia, pertanto, sia del tutto sincera e autentica.

Si tratta della seconda delle storie in cui la fattucchiera Nocciola cerca di convincere Pippo dell’esistenza delle streghe (dopo l’esordio di questa particolare tematica in Pippo e la fattucchiera, pubblicata pochi mesi prima), ma all’interno di una trama più ampia, in cui Topolino e Basettoni sono alle prese con una matassa da sbrogliare che resta divertente nonostante mostri tutti i suoi anni: il mistero dei missili spediti dalla Terra alla Luna che vanno distrutti poco dopo il lancio e sostituiti da una pioggia di caramelle. Va ricordato che la storia fu scritta nel periodo della competizione tra Usa e URSS per la conquista dello spazio, quando nessun essere umano aveva ancora viaggiato nel cosmo.

La storia è esilarante nel suo mostrare la naturale stravaganza di Pippo, che per spazzare non può usare una scopa con il “manico a rovescio” (cioè riposta al contrario) perché “serve solo per togliere le ragnatele dal soffitto” e che non si scompone più di tanto quando Belzebù (la scopa magica di Nocciola) lo fa muovere contro la sua volontà, si mette a seguirlo e anche a parlare, perché per lui c’è sempre un trucco dietro o una spiegazione razionale. Ha un bel da fare Nocciola per tentare di convincerlo, a suon di magie, della sua natura: Pippo non lo ammette neppure quando, dopo essere stato ridotto a 30 centimetri d’altezza, recupera bruscamente la sua statura sfondando il tavolo sotto il quale si trovava… si limita a prendere pacificamente una sega per tagliare il tavolo e liberarsi perché il “minestrone” di Nocciola era troppo pesante e gli ha procurato un incubo. E quando un vicino di casa la riconosce come “strega”, Pippo si arrabbia e gli dà un pugno perché quella parola, rivolta a una donna, è un oltraggio e Nocciola è sua ospite.

Nocciola, esasperata dallo scetticismo di Pippo, gli spiega come stanno le cose: è lei che sta distruggendo i missili, perché questi a loro volta distruggono i pentoloni con cui lei e le sue colleghe fanno il loro sabba infernale sulla Luna. Da buon amico, Pippo va subito a rassicurare Topolino di non preoccuparsi più dei missili perché lui ha risolto il mistero. La reazione di Topolino è seria e incredula (“Tu?”), e pertanto comica per chi legge: può forse accettare il primattore che gli venga rubata la scena? Tuttavia, una volta ascoltata l’improbabile spiegazione di Pippo (“È una vecchietta che li distrugge perché le cadevano sempre nel pentolone. Forse ci cuoceva il minestrone, non ho capito bene questo particolare!”), Topolino non potrà che limitarsi a congedarlo con pazienza per poi commentare tra sé e sé “Non c’è niente da fare! Pippo ormai non è più recuperabile!”

Il tratto di Bottaro […] ha ormai raggiunti livelli stratosferici e, come al solito, l’artista ligure eccelle nelle scene più “immaginifiche” come quelle dei bidoni animati o del già citato razzo-mostro.

(Alberto Becattini*)

Pippo, in una curiosa pena del contrappasso, si trova pertanto a sua volta a non essere creduto dal suo amico, nonostante stia dicendo le cose esattamente come stanno. Del mistero alla fine sarà trovata una spiegazione razionale che non permetterà di veder riconosciuti i suoi meriti: una fuga di gas che ha prima provocato le visioni e poi distrutto tutta la base. E pazienza se Basettoni è sicuro di avere mangiato quelle caramelle…
A distruggere la base è stata naturalmente Nocciola con le sue magie (e qui i disegni di Bottaro raggiungono la loro vetta, come ricorda Becattini nella frase citata), ma Pippo non se ne è accorto perché si era addormentato e il giorno dopo i giornali non menzioneranno la Strega nelle pagine di cronaca. “Io credo a quel che scrivono i giornali!”, conclude Pippo.

Suo malgrado, si beccherà una dose extra di “spazzolate” in testa da parte di Nocciola perché in séguito Topolino, appassionatosi alla missilistica con il caso, ha comprato un piccolo missile radiocomandato e lo ha spedito, con una certa fantasia, nello spazio. E Pippo lo aveva appena firmato con il suo nome.
Dove sarà mai andato a cadere?

PIPPO E I MISSILI ANTIMALIARDI
Testi e disegni di Luciano Bottaro (con il contributo alla sceneggiatura di Carlo Chendi)
Prima pubblicazione: Topolino n° 262 & 263, 4 / 11 dicembre 1960, 30+30 pagine
Prima ristampa: I Classici Walt Disney (prima serie) n° 21 (Toposhow), marzo 1966, 58 pagine
Ristampa più recente: i Grandi Classici Disney Seconda Serie n° 75, 15 marzo 2022, 60 pagine

*La citazione di Alberto Becattini è tratta da Le grandi storie – Luciano Bottaro (ed. Comic Art, 1993)

 

 

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