Stupore.
Annunciato già da tempo nei cataloghi delle anteprime degli editori, quando me lo sono ritrovato tra le mani – non ricordandolo affatto – non capivo cosa fosse e la prima cosa pensata è stata: “un manga di Riyoko Ikeda che non conoscevo???”.
Già, perché come da un buco spazio-temporale “Swan” arriva direttamente dagli anni ’70.
Piccola digressione adesso, così mi spiego.
La fioritura degli shojo
(saltate questo paragrafo sugli shojo, se trovate noiosi gli eventi storici ed editoriali, n.d.r.)
Così il manga rivolto alle ragazze si sviluppa dalle semplici storie sull’amore materno fino alle commedie romantiche per arrivare anche a un pubblico femminile più adulto. Ma è negli anni ’70 che avviene la massima fioritura – termine non usato a caso – degli shojo con autrici di massimo livello che propongono titoli che ricordiamo ancora oggi e che hanno pubblicato su questa rivista:
- Mimì e la nazionale di pallavolo (Attack No.1) di Chikako Urano (1968-1971)
- Le rose di Versailles/Lady Oscar (Versailles no bara) di Riyoko Ikeda (1972-1973)
- Jenny la tennista (Ace wo nerae!, lett. “Punta all’ace!”) di Sumika Yamamoto (1973-1980)
- Caro fratello (Oniisama e…) di Riyoko Ikeda (1974)
- Orpheus – La finestra di Orfeo (Orpheus no Mado) di Riyoko Ikeda (1975-1981)
La rivista sfornerà anche altri successi come “La leggenda di Hikari” (Hikari no Densetsu) di Izumi Aso negli anni ’80 e “Hanayori Dango” di Yoko Kamio negli anni ’90-2000.
Rimanendo agli anni ’70, naturalmente non vanno dimenticate tutte le altre autrici di successo, anche con altri editori, come quelle del Gruppo 24 (Showa 24, non un vero gruppo ma autrici nate nel 24° anno dell’era Showa, cioè il 1949, o intorno a quell’anno) o dell’Oizumi Salon (la casa in affitto a Minami Oizumi nel quartiere Nerima di Tokyo condivisa da Keiko Takemiya e Moto Hagio nei primi anni ’70 dove sono transitate molte colleghe) : Moto Hagio (del ’49), Minori Kimura (1949), Mineko Yamada (1949), Yumiko Oshima (1947), Ryoko Yamagishi (1947), Toshie Kihara (1948), Yasuko Aoike (1948), Waki Yamato (1948), Yumiko Igarashi (1950), Keiko Takemiya (1950), Nanae Sasaya (1950) e Shio Sato, Yasuko Sakata, Yukiko Kai, Akiko Hatsu, Aiko Ito, Michi Tarasawa, e Misako Nachi.
Sono queste le autrice che hanno rivoluzionato il manga moderno per ragazze nelle tematiche e nell’estetica.
nota: il Salone Oizumi è stato spesso paragonato al Tokiwa-so, il condominio che ha ospitato i più famosi mangaka degli anni ’50 e ’60 come Osamu Tezuka, Hiroo Terada, Fujiko Fujio, Suzuki Shinichi, Naoya Moriyasu, Shotaro Ishinomori, Fujio Akatsuka, Tokuo Yokota, Hideko Mizuno e George Yamaguchi
Uno shojo sulla danza classica
È a questa corrente che si unisce anche Ariyoshi Kyoko con il suo “Swan” pubblicato dal 1976 al 1981 proprio su Margaret. Per chi non lo sapesse: è uno shojo sulla danza classica.
Come gli shojo anni ’70 esprime tutti gli elementi tipici: è una commedia romantica con tratti drammatici che ha adolescenti come protagonisti che vivono il sogno dello stile di vita occidentale.
Masumi Hijiri, 16 anni, è una giovane ragazza solare che vive con il padre in una cittadina dell’Hokkaido, ama il balletto, lo pratica in una piccola scuola di provincia e sogna di diventare una grande ballerina come la defunta madre. Un giorno si reca a Tokyo per assistere allo spettacolo del ballerino russo Alexei Sergeiev e, nonostante i biglietti esauriti, riesce ad entrare dietro le quinte ma quando lo incontra rimane ammutolita per l’emozione. L’unica cosa che riesce a fare è esprimere il suo sentimento con un balletto improvvisato.
Da questo momento la sua vita cambia, tanto che sarà invitata a partecipare a un concorso nazionale di balletto per la selezione di giovani talenti da ammettere alla prima accademia nazionale che formerà giovani ballerini nell’aspirazione di eguagliare la Russia, patria mondiale di riferimento.
Come in un romanzo di formazione (o Bildungsroman), qui farà la conoscenza della bellissima e bravissima Sayoko Kyogoku, dei talentuosi Hisho Kusakabe e Aoi Yanagisawa e di tanti altri che che saranno amici, rivali e forse amori.
Anche dal punto di vista grafico possiamo aspettarci tutto quello che apprezziamo di più degli shojo anni ’70 come gli occhi grandi e luminosi oppure le decorazioni floreali o gli abbellimenti stellari e scintillii che circondano i personaggi e riempiono la pagina (l’invenzione è attribuita a Tezuka, ripresa da Shotaro Ishinomori e poi da Hideko Mizuno che ha iniziato il movimento).
E ancora: figure slanciate, corpi androgini dai bei lineamenti e una costruzione delle tavole che rompe le convenzioni classiche del layout.
Tutti questi elementi grafici hanno l’obiettivo di sottolineare la componente psicologica, le tematiche, i sentimenti, le emozioni, lo stato d’animo e i drammi vissuti dai personaggi in quel momento. E lo fanno egregiamente.
Se con “Il Grande Sogno di Maya” (Glass no Kamen, lett. “La maschera di vetro”, 1976-in corso) di Suzue Miuchi siamo venuti a contatto con il mondo del teatro, con “Swan” anche i neofiti potranno avvicinarsi al mondo del balletto grazie alle informazioni e spiegazioni sulla tecnica del balletto e sulle opere rappresentate, senza rimanere spaesati o con la paura di non capire nulla. Inoltre, diversamente da altri titoli coevi dello stesso genere, in questo primo numero di “Swan” la storia di Masumi viene narrata in chiave positiva: pur affrontando difficoltà da superare con l’impegno, per ora mancano quegli eventi drammatici dall’apparenza insormontabili che abbiamo letto in altri manga simili, e gli altri personaggi fin qui incontrati hanno un ruolo da amici o da leali rivali. Vedremo più avanti.
In conclusione: uno shojo manga assolutamente da consigliare e leggere che, nonostante risalga agli anni ’70, non ha risentito per nulla dell’invecchiamento.
Negli anni, Ariyoshi Kyoko ha dato vita ad un piccolo universo di altri titoli che proseguono o allargano la storia di “Swan” che speriamo siano pubblicati in futuro anche in Italia.
nota: in fondo all’albo è presente la prima parte di un racconto che svela alcuni eventi successivi al termine di “Swan” sulle future vite dei personaggi. Se non volete ricevere spoiler, leggete queste pagine solo quando avrete concluso la serie di “Swan”
Swan – Il cigno #1 (di 12)
di Ariyoshi Kyoko, 2022 RW Edizioni/GOEN Academy Collection #3
F.to 15×21, b/n, 348 pagine, senso di lettura orientale, €12,50
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