Come avevo spiegato in questo articolo dedicato alla Storia del West, nell’edicola del mio paesello la Collana Rodeo aveva avuto ben poco successo… Inevitabile, per una pubblicazione antologica non dedicata a un singolo personaggio, bensì – oltre che alla serie di Gino D’Antonio – a ristampe di fumetti bonelliani pubblicati originariamente nel formato a striscia e ad alcuni one shot.
L’albo di cui parlerò oggi conteneva proprio una di queste storie autoconclusive inedite e lo lessi in casa di un amico, che me ne aveva parlato entusiasta in quanto era appassionato di fantascienza e quindi non voleva scambiarlo con altri albi, come invece facevamo continuamente. Fu quindi uno dei pochissimi albi della Collana Rodeo che maneggiai negli anni ’70, insieme a un paio di numeri del nolittiano Ragazzo del Far West. E devo ammettere che l’entusiasmo del mio amico era giustificato: finalmente qualcosa di diverso da indiani, ranger, pistoleros e Giubbe Rosse!
Certo, per un lettore più smaliziato di noi ragazzini questa avventura fantascientifica era piuttosto “ingenua”, con il protagonista che aveva gli stessi modi spicci e diretti di Tex nel Far West e combatteva un classico “pericolo giallo” già visto in tanti altri fumetti SF – Flash Gordon, ad esempio, ma anche Blake & Mortimer – con una (altrettanto classica) autodistruzione finale. Però, come scrivevo prima, la novità e il cambio di setting ci bastavano e avanzavano.
Il rimando a Tex era comunque giustificato, visti gli autori: lo sceneggiatore era infatti Gianluigi Bonelli, mentre i disegni erano affidati a Giovanni Ticci, che sfoggiava uno stile diverso dal suo solito. Avrei scoperto solo molto tempo dopo che questo one shot risaliva addirittura al 1963 e doveva costituire il primo episodio di una nuova serie (questo spiega, probabilmente, la discrepanza tra il titolo in copertina e quello nella prima pagina dell’albo), progetto poi abbandonato a causa della lentezza di Ticci.
Un’avventura, comunque, che mi colpì e di cui mi sono ricordato per anni. E probabilmente ha avuto lo stesso effetto nostalgico anche su altri lettori divenuti, con il tempo, diversamente giovani come me… visto che è stato proprio con Il grande Judok che, nel 2021, la collana antologica Le Storie ha cambiato pelle nel n.101: non più storie inedite bensì ristampe, riproponendo storie “cult” dallo sterminato serbatoio bonelliano che ha nutrito i nostri sogni tanti decenni fa.
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