Nathan Never. As time goes by

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Dall’aurora al tramonto

La giovane Aurore ha il potere di interfacciarsi con qualsiasi dispositivo collegato alla rete, tanto da dare del filo da torcere allo stesso Sigmund. Nathan e soci la trovano sospesa all’interno di una sorta di bolla cibernetica, e questo sembra essere il suo unico ricordo. Una volta liberata, si pone la questione se considerarla o meno responsabile degli attacchi informatici da lei perpetrati come “arma” guidata da mandanti sconosciuti, senza quindi che lei fosse realmente cosciente di cosa stesse facendo. Aurore viene quindi affidata a Nathan, e di lì a poco il tragico destino che incombe su di essa viene allo scoperto.

La consueta sensibilità di Alberto Ostini in questo Nathan Never n.381 ha gioco facile nel trattare una piccola summa di argomenti cari a Nathan e al suo mondo, dando così vita ad un gustoso fill-in – ma ha davvero senso etichettarlo così? – che, come già tante altre volte in passato, ha il merito di ricordarci che il Nathan “urbano”, quello “cosmico” e quello “intimistico” non si rubano in realtà la scena a vicenda, sebbene la ricerca del perfetto equilibrio in una bilancia a più piatti rimanga, mese dopo mese, materia ostica e affascinante.
Aurore ha dei poteri ESP, ma ormai sappiamo che soggetti dotati di queste particolari facoltà vengono definiti tecnopati – termine, tra l’altro, introdotto dallo stesso Ostini – a riprova che il vissuto della serie ha i suoi riverberi nel presente delle vicende narrate.

Nathan si ritrova nuovamente ad affrontare, sebbene in maniera fugace, una dimensione di genitorialità, e il rimando ad Ann è così doloroso e naturale, da non dover essere necessariamente ricordato.

Ancora, ad Aurore la natura ha concesso di affacciarsi alla vita in maniera molto più effimera rispetto a coloro che le sono intorno: la sua fame di vita passa perciò inevitabilmente dalla sincera, rapita contemplazione della maestosità dell’oceano – “ti hanno inventato il mare”, cantava il poeta – al più classico senso di ribellione adolescenziale che la porta a scendere nei bassifondi della città, sulla falsariga di quella Angel che, prima tra tutte, ha incarnato l’archetipo del giovane ESPer braccato dalla società.

E ancora e infine Nathan che, assieme ai suoi amici e colleghi, accompagna paradossalmente Aurore verso il tramonto della sua vita, mentre l’autore punteggia il tutto con alcuni estratti di “Zio Vanja” di Anton Checov, che ci piace immaginare interpretati dalla voce di Emilio Cigoli: una riflessione profonda, cristallina – e forse cristallizzata – sul senso di speranzoso ignoto che la vita ci propone, in contrapposizione alla disperazione di chi si riconosce candela che brucia più intensa ma meno a lungo, e che di lì a poco si ritrova sulla china finale, di nuovo di fronte all’oceano, indebolita nella memoria che in realtà non ha mai avuto.

Il garbo con cui Ostini propone al lettore la “Storia di Aurore” fa il paio con il garbo con cui Silvia Corbetta lo accompagna nello scandire le diverse fasi di cui questa storia si compone: capitoli brevi di un’intera vita condensata nell’arco verosimilmente di poche settimane, e che quindi la foliazione mensile dell’albo permette di scandire in maniera equilibrata. Nella storia di Aurore c’è anche un nuovo tassello della storia di Nathan, che qui è agente, direttore (per la prima volta in maniera ufficiale!), padre e, alla fine, anche in qualche modo figlio. Lontano da motori a curvatura, nuovi ordini mondiali e richiami del passato, il nostro si presenta e si offre al lettore come null’altro che un uomo, che vive sensazioni profonde e contrastanti e che, vestendosi dei suoi limiti, si pone come tutti di fronte all’infinita compassione di Dio.

Sinossi

Una serie di attacchi hacker compromettono alcune multinazionali. L’Agenzia Alfa e Nathan Never scoprono che dietro questi c’è la giovane Aurore, una ragazzina manipolata da un’organizzazione criminale. In attesa del processo la sua tutela viene presa da Nathan. Sembrerebbe una solita complicata gestione di una teenager ma dopo poco gli agenti scoprono che la ragazzina cresce e invecchia molto velocemente…

Nathan Never n.381 “Storia di Aurore”
di Alberto Ostini e Silvia Corbetta
16x21cm, 96 pagine, b/n, 4,90€
Sergio Bonelli editore, febbraio 2023

Oscar Tamburis

Da sempre convinto sostenitore della massima mysteriana "L'importante non è sapere le cose, ma fare finta di averle sempre sapute"

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