Mister No: un tentativo di cronologia

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Tre o quattro cose che sappiamo di lui

Nel 2007 in occasione della conclusione della serie mensile di Mister No della Sergio Bonelli editore ci divertimmo nel cercare di delineare una biografia del pilota nordamericano partendo dagli innumerevoli spunti presenti nella sua trentennale vita editoriale e dai numerosi racconti ambientati nel suo avventuroso passato. Un articolo probabilmente superato da due pubblicazioni della stessa Bonelli, l’Avventura Magazine 2015, Mister No Come un Romanzo e il volume di grande formato del 2021, Io Sono Mister No, ma che abbiamo deciso di riproporre ugualmente come omaggio a questo grande personaggio che tra ristampe, nuove avventure, riproposizione di racconti brevi e progetti rivoluzionari è costantemente sulla cresta dell’onda.

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Nel delineare la cronologia delle avventure di Mister No, ci si è ispirati all’articolo “Due o tre cose che sappiamo di lui” apparso sullo Speciale 9 (Le Iene), presumibilmente redatto dallo sceneggiatore Luigi Mignacco, vero e proprio biografo ufficiale del pilota nordamericano, che narrava le storie del passato di Mister No, precedenti al suo arrivo a Manaus, terminate idealmente con il n.1 (Mister No). Si è cercato di completare la biografia del nostro eroe integrando l’articolo in questione con le avventure brasiliane e le varie saghe che si sono succedute nel corso della serie, tentando di attribuire a quelle più significative una datazione lineare, prendendo spunto dai numerosi riferimenti storici presenti nelle storie: dalla Guerra di Corea alla nomina di Dulles a capo della Cia avvenuta nel 1953, dalle rivolte africane alla costruzione di Brasilia, dalla candidatura di John Fitzgerald Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti d’America all’erezione del Muro di Berlino del 1961. L’esperimento funziona in maniera sorprendente, considerati la durata della serie e il gran numero di sceneggiatori che vi hanno contribuito, fatto salve alcune piccole e in fondo trascurabili incongruenze, consentendoci di effettuare un ultimo omaggio ad una serie estremamente significativa ed innovativa per il fumetto italiano e dando l’occasione di riprenderne in mano i numeri più significativi, magari dopo aver letto le schede del nostro sito.

1922-1942

1922| Mister No, alias Jerry Drake, nasce a New York, a Brooklyn, per poi trasferirsi con il padre, il professore di letteratura Jerome Drake, prima sull’ottantatresima vicino a Central Park, e in seguito nella zona a nord di Manhattan, nell’Upper West Side, appena sotto Harlem. Mister No cresce senza la madre, di cui non sappiamo nulla, facendo amicizia con Paul Brady, che ritroverà da avversario in Messico a metà degli anni ’50, nei n.162-164 (Veracruz!).

1936|  Il padre di Jerry va a combattere in Spagna con le Brigate Internazionali, lasciandolo alle cure della sorella Martha e alle avventure vissute nel Maxi 2 (C’era una volta a New York), tra jazzisti e pugili di strada, in cui incontra Frankie Nigro, il gangster italiano Messacantata, vero e proprio padre adottivo del giovane Mister No.

1938: i difficili rapporti tra il giovane Jerry Drake ed il padre, disegni di Orestes Suarez da Mister No n.292,
(c) 1999 Sergio Bonelli Editore

1938| Il padre di Mister No torna in America in tempo per essere arrestato per un omicidio non commesso, nei n.292-294 (Vent’anni dopo), evento che spinge il sedicenne Jerry che lo crede colpevole a lasciare New York per vivere una drammatica avventura a Nevada nello Iowa nello Speciale 13 (Un giovane americano).

1940| Con l’avventura nei n.145-148 (Le Tigri Volanti) termina a tutti gli effetti il periodo di formazione di Jerry Drake, dato che il 17 settembre 1940 a Caniff Field, nei pressi di San Francisco, conosce Bat Barlington, il suo primo maestro di volo, con cui si arruola nelle Tigri Volanti, un corpo volontario americano di piloti dell’aviazione, agli ordini del colonnello Chennault, che sostiene le forze nazionaliste cinesi contro gli invasori giapponesi.

1941: Jerry Drake viene battezzato “Mister No”, disegni di Franco Bignotti, da Mister No n.148 (c) 1987 Sergio Bonelli Editore

1941| Jerry Drake segue l’addestramento come pilota delle Tigri Volanti in Birmania da marzo a settembre, insieme a commilitoni come Bill Carson e Larry Tree che ritroverà entrambi dopo la fine della guerra. Dopo essere stato catturato dai giapponesi e torturato dal capitano Saiko, che gli attribuisce il soprannome Mister No a causa dello stoicismo con cui resiste alla tortura, evade sventando un attentato alla vita del generalissimo Chang Kai-Shek, divenendo di fatto il primo eroe delle Tigri Volanti. Questo non lo salva però dall’accusa di renitenza alla leva e dal conseguente arruolamento a forza nell’aviazione americana con il grado di tenente nella base di San Manuel nelle Filippine, agli ordini del colonnello Connelly, al cui fianco sarà a guerra conclusa nei n.65-67 (I Mercenari), e dove conosce il pilota David Sugarland, che ritroverà anni dopo in Brasile nei n.227-228 (I Temerari). La permanenza di Mister No nell’aviazione americana è di breve durata, dato che, come raccontato nei n.51-53 (Mister No va alla guerra), la sua indisciplina gli costa la radiazione e il successivo arruolamento nel dicembre 1941 in fanteria nella 31^ divisione, 3°battaglione, compagnia C, nelle cui file conosce Boris Trevolsky, ex galeotto che baratta il condono della pena con l’arruolamento nel Plotone dei disperati, che Mister No rincontrerà in Brasile nei n.159-161 (L’oro del fiume).

1942| Tra gennaio e marzo partecipa alla drammatica ritirata di Bataan al fianco del futuro ranger Alan Chambers, trovando il tempo a febbraio, dopo una breve convalescenza per una ferita ad un braccio, di partecipare nell’isola di Corregidor ad una spedizione inviata a far luce sulla scomparsa del soldato Matt Stone, accusato di diserzione nei n.345-346 (Storia di un soldato), e poi riabilitato a conclusione della guerra. Fatto prigioniero dai giapponesi nei n.225-226 (Prigioniero di guerra), da aprile a luglio è in un campo di lavoro in Birmania insieme a Jimmy Collins, colono inglese del Kenya, solo omonimo del Collins che gli salva la vita dopo una ferita alle gambe come raccontato nei n.22-24 (Destinazione Haiti). Mister No fugge dal campo di prigionia sfruttando le sue doti di pilota aeronautico, giusto in tempo per partecipare a settembre allo sbarco di Guadalcanal nei n.301-303 (Guadalcanal!) insieme ai commilitoni Chambers, Phil Mulligan e Steve Mallory, cui deve la vita durante lo sbarco.

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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