Raisekamika: il minimo sindacale

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Ho una proposta: io non vi dico che Raise Okuni è un “normale studente giapponese” e voi non me lo chiedete. Andata? Qua la mano!

Bene: Raise Okuni, un normale ragazzo giapponese che vive senza genitori a causa della esplosione famigliare causata da un padre donnaiolo impenitente e una madre iraconda si trova coinvolto nel diverbio tra un molestatore e Kamika Mikami una normale studentessa svedese di origine giapponese…

Però questa è cattiveria, eh?

Normali studentesse giapponesi…

Facendola breve, questa fiera della normalità che prevede che lei sia, oltre che bionda, bella e formosa, per buona misura anche una allenata combattente di Kung-fu e (non senza soffrirne il “giusto” stigma) una otaku dall’ottima capacità di fumettista esordiente, andrà solo completandosi nel momento in cui, attivando una sorta di “mandala olografico” che spunta senza motivo alle loro spalle scopriranno di potersi spostare tra due dimensioni e di essere incarnazione di divinità degli antichi pantheon.
O, almeno, questo è quello che spiegherà loro il loro solido e gigantesco normalissimo professore giapponese Takehaya, incarnazione di Susano-o, e che rincareranno la di lui normalissima compagna di classe cotta come una pera Ise, incarnazione niente di meno che di Amaterasu, la immancabile normalissima amica di infanzia Suseri, omonima incarnazione di Suseri-hime figlia di Susano-o.

Spiegheranno in quanto nè Raise, nè Kamika riescono ad avere una memoria chiara della loro precedente incarnazione (lui Okuninushi, lei, data la sua origine mista, Brunilde dal Valhalla) e dei rispettivi poteri e doveri che consistono nel evitare che le anime dei mortali vengano sottratte ai corpi mortali e consumate dalle Mitama, conglomerati di negatività che infestano quello che una volta era lo splendido Takamagahara.

L’autore ha talento…

Così, tra un equivoco, un inciampo calamita-palpeggio, un combattimento, una sfuriata di gelosia, l’invasione di campo niente di meno che l’incarnazione di Loki, inizia la nuova vita di Raise… normale… studente… giapponese…

Ed in effetti poco altro resta da dire. Raisekamika è una recente opera di Hajime Segawa, già autore dei fanta-horror contemporanei Ga-Rei Tokyo Esp,  pubblicata da Star Comics che, se da una parte mostra la capacità dinamica di questo autore specializzato in normali studenti giapponesi con un segreto che si vanno ad impegolare in grossi guai a causa di belle ragazze combattenti, dall’altra ne mostra anche il principale difetto. L’inconsistenza caratteriale.

Raisekamika non è un brutto shonen, ma non è neanche possibile nascondersi il fatto che si arriva alla fine del primo numero senza un reale coinvolgimento: i protagonisti e le protagoniste non hanno alla fine alcun altro carattere che spicchi se non il loro valore estetico. I loro cambi di umore, le loro motivazioni, le loro emozioni non traspaiono a meno che non vengano spiegate chiare e tonde ed è davvero un problema se un personaggio deve dire come si sente perché il lettore lo capisca.

…ma non si impegna.

A fronte di un tratto estetizzante facilmente riconoscibile e, nella sua neutralità, accattivante, a Hajime Segawa sembra mancare ancora quella capacità di causare emozioni al lettore, forse un limite che gli è impossibile superare con le sue forze e che fa pensare a cosa potrebbe fare se gli si affiancasse un valido sceneggiatore o un editor esigente.

Luca Cerutti

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