Riprende, di slancio, la corsa delle Storie
Cambio di registro per Le Storie, la collana della Sergio Bonelli editore che ormai dal 2012 presenta avventure singole, con ambientazioni, protagonisti e epoche storiche differenti ogni mese, realizzate da autori sempre diversi, un po’ sulla falsariga di Un Uomo e un’Avventura, la storica collana degli anni ’70, in grado all’epoca di portare in edicola il fumetto d’autore.
Dopo 75 uscite mensili e 5 speciali estivi a colori, con 5 riedizioni di storie in volumi da libreria, e la filiazione di due serie autonome, come lo straordinario investigatore romano del 1800 Mercurio Loi, creato da Alessandro Billotta e le storie di samurai di Chambara, dal gennaio di quest’anno, con l’uscita n.76, Le Storie inizia ad ospitare archi narrativi più ampi, in differenti numeri, partendo da La Corsa del Lupo, storia in tre parti realizzata interamente da Gigi Simeoni. L’autore bresciano ambienta la sua nuova fatica durante e poco dopo la seconda guerra mondiale, mettendo in scena una vera e propria caccia al tesoro di una corona attribuita a Erode il Grande, tra l’occupazione nazista in Italia e la lotta partigiana.

Pur nella continuità della veste grafica, con le evocative copertine realizzate sempre da Aldo Di Gennaro e con le consuete 114 tavole, il cambiamento per la collana è evidente e tangibile, ed è tanto più emblematico che a realizzare questo primo arco narrativo in più albi sia proprio Simeoni, autore che oltre ad aver scritto e disegnato già altre avventure all’interno della collana, ha realizzato le sue opere migliori, Stria e Gli Occhi e il Buio, all’interno dei Romanzi a Fumetti, collana nota per l’alto numero di pagine a disposizione per avventure dal largo respiro.

Con più pagine a disposizione Simeoni ritrova il vecchio smalto e realizza una storia da par suo, miscelando intrigo e azione, con una ricostruzione storica accuratissima e nobilitata dal consueto segno grafico avvolgente, morbido e preciso che accompagna la narrazione senza distrarre il lettore con inutili orpelli. Particolarmente riuscita è la figura del protagonista negativo della vicenda, l’SS Hans Weissman, soprannominato il Lupo per la sua crudeltà, esperto di archeologia, che per compiere la sua missione sacrifica tutto, compiendo e subendo atti di estrema ferocia. Simeoni descrive gli anni della guerra con estrema efficacia, miscelando azione e dramma, e inserendo perfino un’avvincente gara automobilistica che passa per la sua Brescia del primo dopoguerra, durante lea quali risolverà tutta la vicenda. Simeoni ha inteso raccontare le vicende di guerra e la lotta di liberazione in maniera asciutta e distaccata, come annuncia lui stesso nel primo numero in Story Teller, la rubrica di presentazione dell’albo per la prima volta redatta dall’autore della storia. Tre albi serrati, fortemente drammatici, che ben inaugurano il nuovo corso delle Storie, e che non avrebbero stonato pubblicati insieme in un volume unico, come i Romanzi a fumetti realizzati precedentemente da Simeoni.
Ritorno al Blues
La pubblicazione della Corsa del Lupo di Simeoni ricorda come struttura il tentativo della casa editrice di serializzare nel 2015 in albi mensili proprio I Romanzi a Fumetti, in formato miniserie: Coney Island, Tropical Blues, Hellnoir e Ut. Operazione che non ebbe particolare successo, dato che già nel 2016 i Romanzi riapparvero in edicola in versione corposa nel volume Greystorm – Ex vitro vita.
Proprio da Tropical Blues deriva in linea diretta il secondo arco narrativo della nuova vita delle Storie, China Song, realizzato dagli stessi autori Luigi Mignacco e Marco Foderà, che riprendono gli stessi protagonisti della trilogia, il detective americano ex-sindacalista Ray Harvest, il maori Fletcher Joe e il capitano di marina tedesco Thomas Starke, cambiando completamente ambientazione però, passando dai mari del sud alla Cina.

Cambiano gli scenari ma non le influenze dichiarate, Corto Maltese e Mister No in primis, anche se poi sono numerose altre citazioni, alcune delle quali specificate nella rubrica di presentazioni degli albi.
La vicenda, narrata in due albi, parte da Honk Kong da dove si muovono Harvest e Fletcher alla ricerca di Starke, disperso sulla Via della Seta cinese, e si dipana velocemente tra spie, nazionalisti e rivoluzionari, signori della guerra, battaglie aeree coltivazioni di oppio e sette segrete.

Non sfuggono nella lettura i richiami al mondo dell’Avventura a fumetti con citazioni continue, ma neppure la predilezione dello sceneggiatore Mignacco per le ambientazioni cinesi, già evidenti ai tempi del suo epocale esordio in Bonelli nel 1987, con Il mio nome è Mister No, con il giovane pilota americano che si arruolava tra le Tigri Volanti, fino alla molto meno riuscita trasferta asiatica dello stesso personaggio di 15 anni dopo.
Come si è già scritto sono numerosi anche gli ammiccamenti a Corto Maltese, con omaggi a numerose avventure, non soltanto a Corte Sconta detta Arcana, che si svolge nello stesso territorio, che preferiamo non anticipare ai lettori.
La coppia ormai collaudata Mignacco e Foderà riesce a gestire bene tutti i vari riferimenti fumettistici che ha deciso di utilizzare, anche se ci erano parsi più a loro agio nei mari del sud della precedente avventura, più lineare e avvincente. I destini dei tre protagonisti sembrano essere legati e non si può che rimanere in attesa di capire quando e dove riappariranno nella loro prossima avventura.
Un ultima curiosità: le copertine dei due numeri, realizzate come di consueto da Aldo Di Gennaro, sono affiancabili come nel crossover Dylan Dog-Dampyr.
Ritorno dall’oblio
I prossimi albi delle Storie si rivederà un grande personaggio come Napoleone, l’albergatore-entomologo svizzero creato da Carlo Ambrosini nel 1997, protagonista di una serie surreale e onirica di livello eccelso durata 54 albi, che finalmente riappare con una nuova avventura in tre parti. Napoleone è uno dei numerosi personaggi bonelliani pronti a tornare dall’oblio della non pubblicazione, come il già citato Mister No, già visto in una miniserie rivoluzionaria, ambientata negli anni ’60, ma pronto a riapparire anche in versione tradizionale e il western horror Magico Vento, creato da Gianfranco Manfredi.
Questo ritorno al passato della Sergio Bonelli editore non è probabilmente da ricondurre esclusivamente alla voglia di accontentare i nostalgici dei personaggi di una volta, ma è probabilmente spiegabile con il calo endemico e generalizzato delle vendite dei fumetti, per cui serie che in un passato non particolarmente remoto venivano chiuse per basse vendite, nell’asfittico mercato attuale possono avere prospettive di vita maggiore.
Non resta che aspettare i prossimi recuperi d’annata, che magari riappariranno proprio sulle Storie, una collana che a sua volta partita qualche anno fa con grandi aspettative e ospitando i migliori autori bonelliani, vede adesso, con le avventure divise in più albi, snaturato in parte il senso stesso della sua nascita, aspetto che forse rappresenta un sintomo di scarsa chiarezza delle politiche editoriali della casa editrice, in questi frangenti cosi difficili per il mondo dei fumetti italiano.