“Roby il pettirosso – Perdersi nei dettagli”
di Ernesto Anderle

L'autobiografia fantasy a fumetti del pittore, star del web, già autore di numerose opere per Becco Giallo

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7.5/10

Perdersi nei dettagli è la sorprendente autobiografia a fumetti dell’illustratore Ernesto Anderle, più conosciuto sul web come Roby il Pettirosso: la pagina Facebook omonima contiene ritratti di cantanti e pittori, cui ha dedicato anche varie biografie, come quelle di Vincent Van Gogh e Fabrizio De André.

Per raccontare il suo percorso umano e professionale, Anderle costruisce un racconto fantasy, nella Terra di Erand, inframmezzato dalle illustrazioni che segnano gli incontri con le opere degli artisti che più lo hanno ispirato. Partendo dalle difficoltà a imporsi come pittore, Anderle ricostruisce sotto la metafora fantasy tutta la sua esistenza, iniziando dall’inevitabile smarrimento dopo la prematura morte del padre fino alle scelte personali, come quella di andare a vivere in montagna.

La costruzione della Terra di Erand è decisamente elaborata, divisa in 6 contee – ognuna con un artista di riferimento – a rappresentare le diverse sfumature della personalità di Anderle stesso. Come in ogni racconto fantasy che si rispetti, la trama riserva una missione per l’eroe protagonista e un avversario da sconfiggere.

A dire il vero, con l’andare della lettura le varie sequenze perdono un po’ di significato, non sempre decifrabile nelle sue varie parti, celato in riferimenti e aneddoti non afferrabili a prima vista, tanto da rendere necessaria una postfazione con note esplicative a conclusione del volume. A emergere è proprio allora il processo creativo dell’artista, le sue ispirazioni, che si esplicano in una e vera e propria esplosione grafica, con illustrazioni e tavole a fumetto a pagina intera, in cui vengono utilizzate svariate tecniche di disegno, con continui riferimenti e citazioni da parte dell’autore del suo percorso artistico personale e dei suoi riferimenti autoriali. 

Un’opera avvincente anche nelle sue imperfezioni, densa e misteriosa – tanto da reclamare una seconda lettura – che ci consegna una volta di più Ernesto Anderle come uno degli autori a fumetti più particolari, con una visione artistica del tutto personale.

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Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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