Donna, vita, libertà, volume pubblicato da Rizzoli Lizard lo scorso settembre, rappresenta il ritorno al fumetto dopo tanti anni dell’iraniana Marjane Satrapi, una delle autrici più influenti del nuovo millennio, soprattutto grazie a Persepolis (la sua opera d’esordio) e a Taglia e Cuci. L’artista espatriata in Francia si dedica ormai da anni al cinema, come regista di film importanti e di successo come The Voices e Radioactive, impegno che non le consente più di disegnare con continuità. Anche in questa occasione, in effetti, Satrapi non realizza un vero e proprio fumetto, bensì cura il volume (su incarico della casa editrice francese L’Iconoclaste) nato sull’onda dell’indignazione per la morte, il 16 settembre 2022 in Iran, della giovane Mahsa Amini a causa delle percosse subite dalla polizia morale per aver indossato “male” il velo. Sull’onda delle proteste seguite a quell’assurdo assassinio è nato il movimento Donna, Vita, Libertà, in grado di unire iraniane e iraniani, fuori e dentro l’Iran per lottare per un futuro differente e una società più giusta.

Il progetto, molto ambizioso, è consistito nel descrivere il movimento di ribellione partendo dalla realtà storica iraniana, andando a descrivere i processi che hanno portato alla situazione attuale. Per realizzare i 23 brevissimi racconti che costituiscono il volume, tre sono stati gli sceneggiatori principali coinvolti: il politologo iraniano Farid Vahid, il reporter francese Jean-Pierre Perrin e lo storico iraniano-americano Abbas Milani. Sui loro testi ha lavorato un plotone di disegnatori dagli stili più disparati, tra cui maestri affermati della BD – come Paco Roca, Joann Sfar e Lewis Trondheim – e giovani debuttanti, dalla provenienza eterogenea, quasi a sottolineare la pluralità delle voci che compongono questo ritratto contemporaneo.
Il risultato finale è di grande impatto, con la rappresentazione in primo luogo della contestazione femminile che sta scuotendo le basi della società integralista iraniana, per proseguire con il racconto della storia dell’Iran e il suo presente, le sofferenze indicibili della sua popolazione di fronte alle ingiustizie causate del regime al potere ma anche la speranza che la lotta del movimento femminista riesce a suscitare, anche per i milioni di iraniani che vivono all’estero in una vera e propria diaspora.

Emergono così le contraddizioni dell’Iran contemporaneo, dall’odioso velo imposto che è costato la vita della giovane Mahsa, di cui ripercorriamo il crudele destino. Ogni autore racconta il presente in maniera differente: chi indugiando sulla cronaca, come nel racconto iniziale “La Scintilla della Rivolta“, chi con un approccio maggiormente poetico. Si moltiplicano in questa maniera i punti di vista: femminile, maschile, dei rivoltosi che scendono in piazza, dei carcerati obbligati a firmare confessioni false – Galilei contemporanei – come nel racconto Nell’inferno della prigione di Evin.
Come già scritto, ogni autore privilegia uno stile grafico differente: si passa dunque da rigorosi bianco e neri ai colori morbidi dello spagnolo Paco Roca in Ribellarsi a vent’anni e nel Dialogo dei morti. Vengono ricordati i martiri di questa ribellione e ripercorsi avvenimenti incredibili, come l’avvelenamento con misteriosi gas tossici di più di 1000 ragazze in diverse scuole di tutto l’iran dal novembre 2022.

Tutti i punti di vista sono rappresentati, tranne quelli degli Ayatollah, dei Mullah e dei temibili Guardiani della Rivoluzione, rappresentati da Marjane Satrapi in persona, con la loro assurda gestione dell’ordine pubblico. Sono loro i protagonisti della corruzione e dell’esportazione illegale della ricchezza iraniana all’estero, dove i corrotti Agha Zadeh vivono nel lusso e nell’ipocrisia, lontani dalla religione che si prodigano a difendere in maniera così integrale in patria. Questa continua spoliazione delle ricchezze iraniane costringe la popolazione a vivere in povertà e i giovani più istruiti a espatriare all’estero in cerca di un’occasione per migliorare il proprio status sociale: sono ormai otto milioni gli iraniani che vivono all’estero. Sono sempre più numerosi però gli oppositori degli assurdi riti censori, anche tra le personalità artistiche e sportive che con coraggio denunciano le condizioni in cui vivono gli iraniani, come il calciatore Voria Ghaofuri e il cineasta Jafarr Panahi, arrivando a pagare in prima persona le loro scelte.
Un volume importante, pubblicato contemporaneamente in diversi paesi e accessibile gratuitamente online in persiano per tutti gli iraniani, coinvolgente nella lettura e prezioso come testimonianza di un percorso di libertà che porterà presto tutti gli iraniani a poter avere un futuro migliore.