Se c’è una cosa che posso affermare senza ombra di dubbio è che alla Bugs Comics non manchino di provare a osare e stupire: ennesima cover di Elena Casagrande senza la presenza di Kalya, bensì in bella mostra troviamo il villain Hamon-Darn. Posa statuaria e sguardo regale vanno a stagliarsi sulla copertina: si intuisce possa essere un personaggio importante, impossibile non esserne attratti e sfogliare l’albo. Ottima prova.
Passo subito al lato artistico, con un Vittorio Santi alla sua seconda esperienza sulla serie: come per la sua prima prova, anche questa volta non mi convince su alcuni volti mentre, per tutto il resto, fa letteralmente sgranare gli occhi per sfondi e atmosfere – in particolar modo per la sequenza della “nascita e ascesa” del villain e la scena dell’attraversata dei passaggi sotto una montagna, chiaro riferimento agli Argonath (I Cancelli dei Re) del Signore degli Anelli.
Non saranno solo queste le analogie, le citazioni e gli omaggi a LOTR che troveremo nell’albo e – ci tengo a sottolineare – mai maliziose, grottesche o spudorate, bensì sempre piacevoli e nostalgiche di quel gran capolavoro di Tolkien poi adattato per il cinema da Peter Jackson.
Concludo passando in rassegna lo svolgimento della storia. Luca Lamberti e Leonardo Cantone utilizzano il topos narrativo del viaggio per far svelare, tramite il racconto di Leena, la vera storia del tiranno Hamon-Darn che mise a ferro e fuoco il continente Theia. Scopriamo quindi come è “nato”, l’evento che lo ha consacrato come un Dio agli occhi di alcune popolazioni, le sue abilità da conquistatore e stratega, perché venne deposto e, soprattutto, la sua NON morte!
Viene spontaneo chiedersi se il piano architettato da Ilion, per una sorta di rigenerazione del tiranno Gjaldest, necessiti del “guscio” di Kalya.
NB: la protagonista epònima di testata sembra avere un ruolo marginale in questa seconda stagione e, visti i risultati, può tranquillamente andar bene così.