Come già accaduto in precedenti occasioni, acquistavo appena venivano pubblicati i Tascabili BUR dedicati ai Peanuts che mostravano in copertina il mio personaggio preferito, Snoopy, mentre gli altri cercavo di recuperarli in séguito sulle bancarelle dell’usato (ricordo che si trattava di un periodico settimanale e che i volumi contenenti le storie create da Schulz furono decine e decine).
Questo numero, in particolare, “sembrava” raccogliere le strisce in cui Snoopy impersonava uno dei suoi – e miei – alter ego preferiti, Joe Falchetto (Joe Cool, nella versione originale): pseudo-studente al campus universitario, con occhiali da sole e felpa d’ordinanza, che “tira tardi al circolo studentesco lumando le pupe” invece di studiare per gli esami… Come dicevo, “sembrava”: nonostante il titolo, le strisce di questo volume con Snoopy-Joe in azione erano soltanto nove.
Si tratta, tuttavia, di uno dei numeri che più mi è rimasto impresso per vari motivi.
Il primo è costituito dalla striscia (come al solito, rimontata in verticale) in cui lo “stupido, vecchio Ciccio” – come Piperita Patty chiama sempre Charlie Brown – riceve un colpo mortale alla sua già scarsissima autostima anche se, poche strisce più tardi, ripagherà involontariamente Patty della stessa moneta.
Iniziavo poi ad apprezzare sempre più i tormentoni che facevano capolino da una striscia all’altra, ad esempio Marcie che chiama sempre Patty “capo” e Patty che risponde invariabilmente “Non chiamarmi capo!”
Inoltre, se è vero che Snoopy appariva poche volte nei panni di Joe, erano svariate le occasioni in cui impersonava altri personaggi, all’interno di spassose mini-serie di strisce: avvocato di Patty che non vuole indossare un abito a scuola, “Maschera Nera” per la sfida contro Lucy a braccio di ferro, famoso professionista del golf…
Insomma, un albo davvero divertente, nonostante la consueta varietà di periodi – spesso molto distanti tra loro – da cui venivano pescate le strisce, come evidente in molti casi dalla diversità dello stile usato dall’autore.
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