Il 25 aprile 2025 si celebra l’ottantesimo anniversario della Liberazione, data fondamentale nella storia italiana, in cui ci si è liberati non solo dall’occupazione nazista, ma anche dalla ventennale dittatura fascista che perseguitava gli oppositori politici e le minoranze religiose.
Non sono tantissimi, in Italia, i fumetti che raccontano la Resistenza partigiana che fu protagonista della liberazione dell’Italia sostenuta dalle forze alleate, forse per la difficoltà di rappresentare argomenti che ancora adesso – incredibilmente – per alcuni sono divisivi o forse più semplicemente perché il fumetto italiano, soprattutto quello popolare, è sempre stato esterofilo e ha sempre ritenuto più semplice e affascinante raccontare le epopee storiche di altri paesi.
In questo articolo abbiamo cercato di presentare alcune opere, magari non conosciute da tutti, che negli ultimi anni hanno rappresentato la lotta per la liberazione condotta dalle forze partigiane, e di delineare un percorso che, pur non aspirando minimamente ad essere esaustivo, possa sottolineare il binomio tra fumetto e Resistenza.
“Montemaggio. Una storia partigiana”
Sergio Staino
Nel 2003, il quotidiano L’Unità presenta in allegato Montemaggio. Una storia partigiana, un bel volume brossurato di Sergio Staino, il papà di Bobo, che attraverso la testimonianza dell’unico sopravvissuto – Vittorio Meoni – racconta l’eccidio di 19 partigiani avvenuto nel marzo del 1944 in Val d’Elsa, a partire dalla formazione della banda e dalle prime operazioni.
Si tratta di un lavoro molto accurato, frutto di una ricerca sul territorio durata una decina d’anni, che Staino illustra in parte con il suo consueto stile, utilizzando inoltre – per delineare i comprimari – le sue classiche “maschere” prese da Bobo. Si tratta d’altra parte quasi di un lavoro sperimentale, perché per gli sfondi l’autore toscano utilizza fotografie scattate sui luoghi in cui sono accaduti i fatti, in un procedimento inusuale ma particolarmente efficace.
Il racconto si snoda attraverso le sequenze che illustrano le differenze tra l’esistenza avventurosa e un po’ naif del gruppo dei partigiani e gli atteggiamenti decadenti dei borghesi collaborazionisti degli occupanti nazisti, vittime delle azioni della Resistenza, fino all’inevitabile e tragico epilogo, in cui i 19 giovani combattenti vengono giustiziati dalle forze fasciste, divenendo martiri della lotta di liberazione.
“’45”
Maurizio A.C. Quarello
Nel 2017, la casa editrice Orecchio Acerbo ha pubblicato il graphic novel ’45, dell’illustratore torinese Maurizio Quarello, che ha realizzato un’opera per sole immagini sorprendentemente lirica, partendo da un episodio di guerra vissuto realmente dai suoi nonni, giovane coppia del Monferrato (cui l’opera è dedicata) durante l’occupazione nazi-fascista del nord Italia. L’opera ha vinto il premio Andersen nel 2018 per la capacità di rappresentare i valori più alti della Resistenza.
Quarello decide di raccontare la lotta partigiana dividendo il racconto per episodi, dagli scontri con le forze tedesche alla necessità di nascondersi di fronte ai rastrellamenti, dall’arrivo della primavera e dalle incursioni contro i fascisti fino all’insurrezione e alla vittoria finale.
Quarello non ha bisogno di parole per raccontare questa storia, perfettamente comprensibile grazie al suo tratto e alla composizione della pagina, sempre intelligibile, grazie alla sua capacità di far recitare i personaggi partendo dalle loro espressioni, capacità che non viene meno neppure nelle scene d’azione più convulse e dinamiche. La sequenza finale, oltre a rappresentare la vittoria delle forze partigiane, costituisce un grande momento di umanità, con la protagonista femminile che incrocia lo sguardo del soldato tedesco che aveva incontrato a inizio della storia.
“Ne è valsa la pena. La vita del Comandante Diavolo”
Marco Aldrighi, Christian Galli, Alberto Bugiù
Nel 2023, la casa editrice pugliese Ottocervo ha dato alle stampe questo prezioso fumetto che racconta la vicenda di Germano Nicolini, il Comandante Diavolo, una delle figure chiave della Resistenza italiana, scomparso nel 2020 a 100 anni. L’esistenza di Nicolini viene raccontata in flashback, dopo la sua morte, mentre Irina – la sua badante – ripone le sue cose in casa. Ecco allora il coraggio mostrato durante i combattimenti contro le forze nazi-fasciste che occupavano l’Italia e che gli valgono il suo pittoresco soprannome, Comandante Diavolo; la saggezza con cui guida le forze partigiane che gli sono state affidate; e ancora la generosità dei suoi esperimenti sociali, quando nel dopoguerra diventa sindaco di Correggio e apre una mensa sociale capace di offrire conforto a tutti i reduci, anche fascisti; poi la dignità con cui affronta il carcere dopo la condanna per un omicidio mai commesso, incastrato probabilmente perché – cattolico e comunista – era scomodo per entrambi gli schieramenti durante la guerra fredda; e infine l’orgoglio con cui cerca l’assoluzione nel 1994 in un tribunale che ribalta l’assurda condanna del 1949.
Una storia importante che si snoda per tutto il corso della storia italiana del XX secolo, ben raccontata nella sua semplicità dallo sceneggiatore Aldrighi e dal disegnatore Galli, in un volume che si apre con la prefazione di Walter Veltroni e che contiene un approfondito apparato iconografico e numerosi tributi di illustratori. Una storia unica che meritava di essere raccontata.
Progetti vari
Se è vero che non sono tantissime le opere a fumetti dedicate alla nostra lotta di Resistenza all’occupazione nazi-fascista, negli ultimi tempi alcune pubblicazioni e progetti sembrano indicare che le cose potrebbero cambiare.
Per esempio, gli scorsi 11 e 12 aprile al MagvilleFEST di Roma si sono tenute due giornate dedicate ai Fumetti che raccontano la Resistenza, che hanno messo al centro il tema della Resistenza tra storia, memoria e attualità, per esplorare attraverso il fumetto le lotte del passato e del presente e riflettere su cosa vuol dire oggi resistere. Gli eventi, talk e masterclass, hanno avuto per tema: Raccontare la Resistenza, Graphic Journalism: diventare reporter con la matita, Donne combattenti: la narrazione assente e Vite in guerra: storie di resistenze contemporanee, con autori ospiti come Claudio Calia, Pietro B. Zemelo, Giulia D’Ottavi.
È in uscita il saggio di Pier Luigi Gaspa intitolato Sciuscià e i suoi fratelli. Partigiani e Resistenza nei fumetti, cui è ancora possibile contribuire attraverso un crowdfounding. Si tratta della riedizione dell’opera Per la libertà. La Resistenza nel fumetto, uscito per Settegiorni Editore nel 2009, realizzato da Gaspa insieme a Luciano Niccolai. Un libro unico nel suo genere, con un ricco apparato iconografico, che delinea un percorso storico e sociale chiaro e preciso.
Molto interessante ci sembra inoltre il progetto di catalogazione digitale dedicato ad uno dei primi fumetti sulla Resistenza, il leggendario Pam il Partigiano realizzato da Nino Camus (Giovanni Camusso) nel 1946, partendo dalla collezione di Luciano Niccolai – consultabile su Internet – e che dovrebbe riguardare anche altri personaggi e altre serie. Pam era un ribelle della Brigata Garibaldi e le sue avventure sono state raccontate in 9 numeri, oggi difficilmente reperibili.
Gli altri fumetti
È doveroso, per quanto possibile, almeno citare altri fumetti che si sono occupati di Resistenza, con intenti e risultati diversi, ovviamente. Si può partire dalle pubblicazioni del dopoguerra: oltre a Pam il Partigiano, c’erano Gli Albi dell’Intrepido e la striscia di Sciuscià (titolo mutuato dal film di Vittorio De Sica), con un gruppo di adolescenti in viaggio nell’Italia della Seconda Guerra Mondiale, tra partigiani e nazi-fascisti; e ancora Pinotto e Pinolo, con le avventure del figlio di un partigiano e del suo cane, come pure tanti altri racconti lunghi e brevi apparsi in riviste come Pioniere e Il Giornalino.
Negli anni ’70, sul Corriere dei Ragazzi, appare la storia Quest’uomo deve morire di Alfredo Castelli e Mario Uggeri, mentre sono proprio poche le pagine (per di più, decisamente didascaliche) della Storia d’Italia di Enzo Biagi della fine degli anni ’70; adorabili, invece, le tavole umoristiche e dissacranti che Andrea Pazienza dedicò affettuosamente all’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini sulle riviste Il Male e Ottovolante (apprezzate, si dice, dallo stesso Presidente).
Nel 1995 appaiono sul Giornalino Le Storie di Resistenza di Renzo Calegari, che presenta fatti realmente accaduti. In epoca più recente anche la Sergio Bonelli Editore, emblema della Grande Avventura, ha sfiorato questa tematica nella Corsa del lupo di Gigi Simeoni, in cui la caccia al tesoro di alcuni reperti archeologici da parte di una SS nazista prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale vede in azione anche un gruppo partigiano toscano.
Tra le ultime uscite, è un piacere segnalare I figli della schifosa. Una storia partigiana, raccolta dei racconti che Alberto Pagliaro ha realizzato per il Vernacoliere. Altra raccolta di racconti è Bandierine. Tutta una storia di Resistenze, pubblicata da Barta nel 2015: a cura di Stefano Gallo e Tuono Pettinato, con il patrocinio dell’Anpi, raccoglie 8 storie inserite nel contesto storico della Resistenza, per svelarne il lato più umano e vivido.
Se le case editrici italiane di fumetti hanno sempre preferito raccontare temi più neutri, in Inghilterra e Francia certe preoccupazioni non hanno mai fermato gli autori. Durante gli anni ’60 nel Regno Unito, paradossalmente, sono stati numerosi autori italiani ad occuparsi delle storie di guerra della collane Eroica e Supereroica, che tanto successo ebbero anche in Italia (anche grazie ai disegni di Hugo Pratt, Ferdinando Tacconi, Renzo Calegari) e che presentavano molti episodi ricavati dalle cronache di guerra, che talvolta coinvolgevano anche partigiani italiani.
In Francia è di grande successo la serie La Resistenza di Madeleine, basata sui ricordi della poetessa Madeleine Riffaud, tradotta anche in Italia, mentre della Spagna è doveroso citare le opere di Paco Roca, dedicate alla lotta contro il franchismo, come ad esempio I solchi del destino e L’abisso dell’oblio.