What if…
Paperino diventa Wolverine

Non è molto, ma è un lavoro onesto

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6.5/10

Questa iniziativa è una chiara operazione commerciale per sondare il terreno ad eventuali séguiti, o capire se i personaggi coinvolti in questo mash-up possano essere interessanti al grande pubblico come gadget o action figure. La riprova si ha scorrendo con il dito le numerose cover variant a disposizione, per tutti i gusti, con disegnatori internazionali super famosi, o per i collezionisti più accaniti a caccia delle prestigiose “incentive” (es.: cover 1:10, 1:25, 1:100, etc…).

Sapevo per certo che molti puristi Marvel o Disney sarebbero stati scontentati, essendo spesso estranei o repulsivi al mondo opposto: personalmente, non essendo un fan così ostinato, ho preso questa lettura alla leggera… ed effettivamente l’effetto suscitato è stato piacevole, facendomi sorridere ad ogni pagina sfogliata.

Ascoltando il Salotto di Sheldon ep. 137 su YouTube si evince dalle parole di Luca Barbieri (sceneggiatore al quale è stata assegnata questa storia, nonché grande amante del personaggio Marvel) quanto sia stato complicato far coesistere due attori di due universi narrativi così diversi, importanti e affermati, attenendosi ai vari paletti imposti dagli editori, attenti a non trasporre una versione di Paperino violento o un Wolverine troppo sfigato.
Per ovvi motivi, credo sia stata una scelta sensata non cimentarsi nella solita origin story di come il papero possa essere diventato un mutante immortale e sanguinario, prediligendo invece un “old man Donald Duck” citando e omaggiando la fortunata run di marvelliana memoria creata da Millar-McNiven.

Barbieri rimpinza la scrittura di easter-eggs da ogni fonte possibile, pescando dalla storia editoriale dell’artigliato canadese e passando da cover famosissime a versioni iconiche delle run più celebri.

In supporto viene il comparto grafico assegnato a Giada Perissinotto, disegnatrice dal talento cristallino, la quale svolge un lavoro eccelso in ogni tavola, amalgamando perfettamente i due personaggi, esibendo pose plastiche, movenze supereroistiche e costumi da amarcord: degna di nota è la doppia splash-page dedicata alle diverse versioni e alter ego impersonificate da Wolverine, citando una celebre vignetta del Paperon de’ Paperoni di Don Rosa.

Avendo pochissime pagine a disposizione per presentare il protagonista e i suoi comprimari (di tutto rispetto), dargli un background e creare una motivazione per far muovere l’esausto PaperWolverine, credo sia stato fatto tutto il possibile: quanto meno si apprezza il tentativo, l’impegno e l’amore per i personaggi coinvolti. Non sarà la storia del secolo, né puntava ad esserlo, posso però affermare che in circolazione ora c’è una variante ufficiale del più famoso mutante di casa Marvel e ha le sembianze di un papero furibondo!

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