La vita segreta di Alessandro Manzoni

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Lo scorso maggio è apparsa in libreria Alessandro Manzoni, una sorprendente biografia di Alessandro Manzoni, edita da BeccoGiallo, realizzata dallo scrittore Francesco Fioretti e disegnata da Beatrice Sacchi e Matteo Mancini. La graphic novel, nell’anno in cui cade il 150° anniversario della morte del grande scrittore, racconta gli anni dell’elaborazione dell’edizione definitiva dei Promessi Sposi tra il 1840 e il 1842, seguìto da una breve biografia dell’illustre romanziere a partire dalla storia del suo altrettanto celebre nonno materno, Cesare Beccaria.

Pag.49, finalmente le illustrazioni

A scrivere la storia è lo studioso e romanziere Francesco Fioretti, che una decina di anni fa realizzò un best seller di narrativa – Il Libro Segreto di Dantee che per il suo esordio nel mondo del fumetto decide di concentrare la sua attenzione su un altro dei grandi padri della letteratura italiana, il lombardo Manzoni, cantore degli anni del Risorgimento. Fioretti circoscrive la narrazione in un momento fondamentale dell’esistenza del romanziere da più punti di vista, personale e professionale. Manzoni, persa la prima moglie (la musa ispiratrice Enrichetta), assiste alle liti tra la nuova moglie Teresa Borri e la propria madre, Giulia Beccaria, presenza alquanto ingombrante. Dal lato letterario, invece, Manzoni decide di rieditare la sua opera più famosa, I Promessi Sposi, che hanno ottenuto un grandissimo successo nel 1827, e che vorrebbe vedere in un’edizione illustrata, come avviene all’epoca sempre più spesso in Francia. Si tratta di un’operazione ardita, su cui Manzoni investe personalmente i suoi risparmi, per avvalersi dell’opera del grande illustratore torinese Francesco Gonin e per affiancargli alcuni stampatori provenienti proprio dalla Francia, patria dei romanzi illustrati.

Pag.45, “Si può vedere com’è questa Lucia?”

Manzoni si occupava perfino di supervisionare la stampa del romanzo, in modo che avvenisse nel modo più corretto, verificando che le illustrazioni di Gonin fossero inserite nei punto più indicati. L’edizione che ne scaturì, la Quarantana, fu un insuccesso dal punto di vista economico, anche a causa delle edizioni pirate che spuntarono fuori da editori di tutta Italia.

Nella storia a fumetti si raccontano, oltre a dettagli quasi inediti sulla vita del Manzoni (ad esempio, la sua pronunciata balbuzie), come il mondo letterario del tempo accolse il progetto insistito dell’inserimento delle illustrazioni nella nuova edizione, con i commenti – tra gli altri – di Niccolò Tommaseo. Sicuramente più positivo fu l’effetto sul popolo della lettura del romanzo del Manzoni, che appassiona per il racconto dei differenti destini dei personaggi, in cui i più umili possono ritrovare le proprie fatiche, e che preannunciano addirittura la liberazione dell’Italia, divenendo una metafora del Risorgimento.

“Quel Popolo”

Particolarmente riuscita ci pare la collaborazione tra i due disegnatori, che si dividono equamente le pagine da illustrare. Beatrice Sacchi, che per Becco Giallo aveva già realizzato la biografia di Simona Atzori. Una storia oltre il limite, disegna e colora in digitale, richiamando lo stile acquerellato. Da parte sua, Matteo Mancini ha uno stile più espressivo e pittorico, perfetto per ritrarre i contadini intenti a leggere in gruppo I Promessi Sposi, ammirando la bellezza di Lucia e indignandosi per le ingiustizie commesse da Don Rodrigo, con la consapevolezza che la storia degli contadini del ‘600 era in fondo uguale alla loro e che solo quando “verrà il giorno” dell’Italia Unita avranno la loro rivincita verso la storia.

A concludere il volume, un contributo biografico di Fioretti, che riepiloga la vita familiare decisamente sfortunata del Manzoni: dall’incerta identità della figura paterna ai tanti figli scomparsi, dalla conversione religiosa all’impegno politico. Tutti questi avvenimenti, ben lontani dall’essere avventurosi, contribuiscono a smitizzare la figura di Alessandro Manzoni, solitamente ritratto come il granitico autore del romanzo fondamentale della letteratura italiana moderna, che invece alla fin fine non è poi così distante da noi lettori di fumetti, se non altro per quell’insistenza di voler realizzare illustrata – a tutti i costi – la sua opera più famosa, come se fosse una graphic novel ante litteram…..

 

Massimo Cappelli

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