Little Boy vs Little Unarmed Girl

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<<Mi interessa il momento in cui una persona è ancora abbastanza bambina da poter sognare ma ha già la consapevolezza di quello che l’aspetta. E poi mi viene facile pensare come un ragazzino, non so se sia un buon segno, ma per me è sempre stato così.>>

Kazuo Ishiguro – Premio Nobel per la letteratura 2017

In questo angolo del mondo (この世界の片隅に – Kono Sekai no katasumi ni) è un anime del 2016 co-sceneggiato e diretto da Sunao Katabuchi. Il film è l’adattamento del manga omonimo di Fumiyo Kōno. La protagonista è Suzu Urano che fin da bambina è molto talentuosa nel disegno, grazie al proprio innato cuore di sognatrice che la rendeva durante l’infanzia anche capace di poter vedere uno Zashiki Warashi altrimenti noto come Zashiki-bokko (座敷童子 – bambino del salotto). Tale creatura è uno spirito del folclore giapponese, uno yōkai, che vive nei muri delle case e la sua presenza garantisce fortuna alla famiglia che vive nella casa dove lui trova dimora. Si manifesta solitamente ai bambini e appare come lui stesso un bambino di circa 5 o 6 anni, che può essere sia maschio che femmina, ma più frequentemente appare come una bambina. Suzu Urano è così buona che spontaneamente non solo porta da mangiare a questa creatura, ma le lascia anche in dono il proprio kimono più bello. Suzu è nata e cresciuta ad Hiroshima proprio durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. All’inizio dell’anime vediamo anche un’immagine dell’edificio della Camera di promozione industriale di Hiroshima, quando era ancora intatto e che è uno dei pochi edifici che rimasero eretti dopo la caduta della bomba atomica e che quindi, dopo tale drammatico evento storico, fu denominato Memoriale della pace di Hiroshima, recentemente restaurato e consolidato nella sua struttura distrutta dall’esplosione.

Sempre secondo una tradizione locale se una giovane donna mangia stringendo le bacchette molto vicino al cibo, allora andrà in sposa ad un giovane del luogo, mentre se mangia reggendo le bacchette in un punto molto distante dal cibo, allora andrà in sposa ad un giovane di un villaggio lontano. Sarà proprio il caso di Suzu che infatti andrà a vivere a Kure dove andrà in sposa ad un dipendente del Ministero della Giustizia. La sorella di Suzu invece andrà in sposa ad un giovane del suo paese, anche se, da bambina, saputo della superstizione delle bacchette e desiderosa di vedere il mondo fuori dal proprio villaggio, cercò di ingannare il proprio destino sforzandosi di reggere le bacchette nel punto più distante dal cibo.

I conigli-onda nella trasfigurazione pittorica di Suzu

Date le premesse storiche, non si può ovviamente pensare che l’anime sia del tutto disincantato. E’ vero che Suzu ha la capacità di vedere dei conigli saltellanti nella spuma delle onde del mare o vede degli schizzi di tempera nel cielo nelle nubi esplosive che scoppiano sopra di lei durante un attacco aereo, ma questa sua abilità nel trasfigurare gli eventi, non può cancellare l’orrore della morte che purtroppo colpisce con un tragico lutto anche la sua famiglia. E di questo lutto Suzu si sentirà colpevole per tutta la vita perché era lei che teneva per mano la piccola Harumi, la sua nipotina, quando una bomba inesplosa rimasta attiva nel cratere in cui era caduta, è improvvisamente deflagrata portandosi via la vita della piccina e la mano stessa di Suzu: proprio quella mano con cui lei disegnava così bene tutto quello che vedeva con i propri occhi fanciulleschi.

Suzu ha perso la propria mano irrimediabilmente, ma continuerà a battersi per la vita senza un braccio

Non sarà facile per Suzu continuare a vivere con quel peso sulla coscienza al punto che arriverà a mettere in discussione anche il proprio dono per il disegno perseguitata dal ricordo che era distratta dalla propria passione del disegno anche quando a scuola l’insegnante spiegava come poter riconoscere la pericolosità di una bomba inesplosa. Ma è poi divenuto destino che quella perdita immane diventasse per Suzu una possibilità nuova di dare un senso alla propria vita. Suzu e il marito non riuscivano ad avere figli, ma un giorno raccolgono una bambina moribonda delle cui origini non sanno nulla. La bambina si aggrappa al moncherino del braccio di Suzu come se ne riconoscesse in lei una madre. La piccola infatti aveva camminato per giorni allontanandosi dal teatro degli eventi in cui perse la vita la sua vera madre, anche lei rimasta senza un braccio.

Quello giunto infatti da un lontano paese straniero noto col nome di Stati Uniti, non era un Zashiki Warashi e pur essendo un Piccolo Bambino, non ha certo portato gioia e fortuna alle vite delle centinaia di migliaia di civili giapponesi, che della guerra mondiale in cui il loro paese si era imbarcato e delle sue vaste implicazioni, loro sapevano ben poco. Little Boy (“piccolo bambino” o “ragazzino” in italiano) era infatti il nome in codice tristemente ambiguo con cui fu chiamata la prima bomba atomica che cadde sul suolo giapponese nella città di Hiroshima il 6 agosto 1945 alle ore 8:15 ad opera del bombardiere Enola Gay.

Suzu e il marito Shuzaku portano a casa la piccola orfana salvatasi dalla caduta di Little Boy e nei titoli di coda vediamo come la bambina crescerà nella loro famiglia indossando inizialmente i vestitini smessi della perduta Harumi. La vita continua e il cerchio degli eventi si chiude con un finale commovente e propositivo.

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