“Zorro” di Alex Toth

Il miglior Zorro disegnato di sempre, in una lezione di fumetto attualissima

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10/10

In concomitanza con l’uscita sugli schermi televisivi francesi della miniserie Zorro, produzione autoctona nella quale il premio Oscar Jean Dujardin interpreta un invecchiato Don Diego de la Vega che riveste i panni di Zorro (e ogni parallelo con The Dark Knight Returns di Frank Miller si ferma qui), Urban Comics, filiale di Dargaud interamente dedicata alle collane DC e Vertigo, pubblica l’integrale in bianco e nero dello Zorro anni Cinquanta targato Disney ma disegnato da Alex Toth.

E per una volta la Francia arriva seconda: in Italia La Nona Arte aveva già pubblicato nel 2016 un lussuoso cartonato oggi fuori catalogo e Cosmo due anni fa una versione economica in formato Bonelli ancora disponibile.

Il «ma» apposto a Disney nella frase precedente dice tutto: se le anonime sceneggiature soffrono del puritanesimo post-maccartismo tanto esecrato dallo stesso Toth, i disegni di quest’ultimo restano una lezione attualissima.

Toth assimila Milton Caniff, lo reinterpreta e ne fa dono alla modernità: il già citato Miller ne è esempio eloquente, così come Eduardo Risso, disegnatore della storia-omaggio che chiude il volume.

Ogni pagina, ogni singola vignetta è una gioia per gli occhi, e non solo per la padronanza dell’anatomia umana e animale (chi disegna western confessa senza problemi la difficoltà di animare cavalli e cappelli), ma per l’uso magistrale delle ombre che, tramite bianco e nero e retini oggi intrisi di nostalgia, costruisce più campi di profondità: basta guardare come le foglie si stagliano sulla schiena dei personaggi per rendersene conto. Indispensabile e magistrale.

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Vasco Zara

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