In occasione del Batman Day 2024 viene proposto dopo: “Batman il mondo”, anche la versione di Joker.
La collana “il mondo” è una iniziativa che porta i team creativi di molti paesi a creare storie su un personaggio ben definito, la prima volta con Batman e adesso con il principe pagliaccio Joker, per poi raccoglierle tutte in unico volume. Il risultato è molto affascinante sia per la scrittura sia per lo stile dei disegni, ogni team ha dato quella che è la loro visione del Joker svolgendo un lavoro molto interessante.
Il volume edito da Panini racchiude 12 storie composte da team formati da autori di tantissimi paesi di molti continenti che sviluppano la mitica figura del pagliaccio con soluzioni spesso nettamente diverse. Ci sono storie che indagano l’aspetto sociologico concentrandosi spesso sul simbolo che ormai è diventato, mentre altre risultano meno impegnate caratterizzate da un divertimento violento tipico del personaggio.
Il tratto principale che vediamo uscire dal nostro amato Joker è la sua anarchia, la sua impossibilità di inserirlo in degli schemi. Grazie a questa figura che fa della risata la sua più grande arma in molti casi si è denunciato i problemi dei paesi degli autori. La risata del principe pagliaccio in contesti così difficili, così reali è un elemento caustico, inaccettabile. Risulta l’arma più pericolosa da puntare contro gli oppressori perché, come ci ha insegnato la storia, la prima cosa ad essere censurata dai dittatori è sempre stata la satira, per evitare la risata.
Il volume è pieno di stili di disegno e colorazioni nettamente differenti per tutti i gusti di ogni lettore, ci sono alcune storie che possono risultare molto sperimentali, soltanto l’aspetto grafico dovrebbe essere una motivazione per dare un’occasione a questo volume.
Non tutte le narrazioni però sono riuscite, alcune risultano un po’ inconcludenti, troppo semplici, non aggiungono nulla al discorso e non riescono nemmeno a catturare il pubblico con la sfacciata violenza del personaggio. Una delle meno riuscite è la storia polacca, che con l’aggiunta di un surrogato di Batman risulta quasi grottesca, un’occasione sprecata perché il parallelismo Joker-Stanczyk (il famoso giullare polacco) poteva essere sfruttato molto meglio.
La narrazione che incarna meglio di tutte lo spirito rivoluzionario del Joker è quella svolta dal team italiano formato da Enrico Brizzi, Paolo Bacilieri e Vincenzo Filosa, con la loro storia “Strategia della tensione”. Gli autori decidono di ambientarla a Bologna durante le proteste degli anni ’70, un contesto ideale per svelare la vera natura di Joker.
Il protagonista principale è naturalmente il pagliaccio, ma non è al centro dell’attenzione, infatti qui vestirà i panni da commentatore, da osservatore delle proteste giovanili bolognesi, soltanto nel finale esploderà in tutta la sua follia. Gli autori mettono in mostra i pensieri del protagonista durante il susseguirsi di vignette in cui vediamo i giovani e i poliziotti che da due fronti diversi si “scontrano”.
Joker si sente vicino ai protestanti e addirittura sente di condividere il nemico: “Questi ragazzi… magari sono troppo un individualista per essere davvero…parte della tribù… però abbiamo lo stesso nemico…l’insopportabile arroganza del potere”. Questo parallelismo tra il principe pagliaccio e i giovani è veramente perfetto, la loro voglia di sovvertire l’ordine costituito proprio come il protagonista regala un’indimenticabile nuovo punto di vista. Questa comunione è sottolineata ancora di più nelle vignette in cui i ragazzi nelle manifestazioni sembrano vestiti come se fossero anche loro dei clown mentre si librano in strane danze e straripanti risate. Riescono anche nell’evitare di ideologizzare il protagonista cosa che potrebbe far storcere il naso a qualche lettore.
Lo stile grafico è molto ispirato ai fumetti degli anni 60 sia nella costruzione delle vignette e sia nel colore. Uno stile che porta sempre di più il pubblico ad immedesimarsi negli anni in cui è ambientata la storia.
La raccolta ci permette di capire quanto sia versatile il personaggio di Joker e quanto ha ancora da dire sul mondo e soprattutto sulla realtà, liberandolo dalle catene che lo costringono ad essere soltanto il villain principale di Batman. Questo volume ci riesce a far viaggiare il mondo scoprendo differenze e problemi che vengono messi in risalto dalla risata incontrastabile del protagonista sia in modo diretto sia in modo indiretto. Soprattutto grazie a dei team creativi che hanno tirato fuori il meglio possibile da questo incredibile personaggio.