Nuova “pillola” meritevole apparsa nella sezione uBC Monitor, ad opera di un altro dei redattori del primo periodo che, in séguito, ha interrotto la sua collaborazione con il nostro sito. In questo caso, Marco Pesce aveva recensito un one shot di Hermann appena pubblicato a puntate su Lanciostory (con il titolo Wild Bill è morto) e raccolto subito dopo in volume da Alessandro Editore.
Hanno ucciso Wild Bill
by Marco Pesce
La vendetta è un tema caro ad Hermann: negli anni ’70 le dedicò un fulminante gioiellino di sceneggiatura chiamato proprio Vendetta e oggi ne fa il fulcro di questa sua ultima fatica, un western che si potrebbe definire di formazione e che segna, dopo lustri, il ritorno del cartoonist al genere che per primo gli diede la grande notorietà (Hermann è infatti coautore di Comanche, dopo Blueberry il più famoso western avventuroso della scuola franco-belga).
Nel giorno in cui il leggendario Wild Bill Hickock viene ucciso a tradimento, il giovane orfano Melvin assiste al barbaro assassinio della sua amica Celinda e della famiglia di lei. Le circostanze lo portano poi a crescere come uno sbandato, sempre ai margini della legge, facendo mille lavori diversi. Ormai adulto, e divenuto ricco in maniera rocambolesca, riconosce per puro caso gli assassini e li insegue per fare finalmente giustizia.
Al di là della trama, ciò che più colpisce è lo stile asciutto ed essenziale del racconto, del tutto privo di enfasi e didascalie: anche quando ne rappresenta i sentimenti, lo sguardo che l’autore getta sui suoi personaggi è sempre distaccato, oggettivo, quasi hemingwayano.
Spicca inoltre, a compensare l’abituale rigidità di alcuni volti e primi piani, l’estrema perizia raggiunta da Hermann nella costruzione della tavola e nell’uso delle inquadrature e del colore: alcune calibratissime sequenze, come quella della seduzione sulla diligenza, sono a dir poco magistrali e meritano un plauso incondizionato.
