Il sogno di una farfalla… o una farfalla da sogno
È facile, pensando a Lucca Comics & Games, andare con la mente agli aspetti più appariscenti e carnascialeschi, le strutture e le experience messe in scena dagli sponsor con la maggior potenza di fuoco ed esperienza – i primi che vengono alla mente tra le precedenti edizioni sono il Marvel Cinematic Universe, Netflix, Star Comics con One Piece ed una presenza storica come la Umbrella Italian Division – o le truppe di cosplayer distribuiti tra le mura ed il centro; oppure a quelli meno gradevoli come le code infinite – soprattutto al padiglione Games – la difficoltà con cui la quantità impressionante di servizi igienici messi a disposizione cerca di rispondere ai numeri incredibili di presenze che non coincidono con i biglietti emessi, l’affollamento ed il meteo quasi sempre inclemente che alterna un anno di pioggia continua all’anno successivo di temperature incredibili per inizio novembre.
Raramente la prima cosa a cui si pensa sono le mostre ed esposizioni.
Eppure, tornando a pensarci a mente fredda, passata la sbornia, si realizza che non solo si tratta di un punto di passaggio imprescindibile per ogni partecipante, pagante o occasionale, alla fiera, ma sono la manifestazione più tangibile e persistente di quella passione primigenia che ha spinto per decenni questo evento fino al riconoscimento mondiale.
Tangibile perché anche il visitatore non adepto rimane immediatamente affascinato tanto dalla cura nella selezione degli ospiti da celebrare e, conseguentemente, delle tavole e delle opere che li rappresentano, quanto nella loro esposizione che crea ambienti a tema vari e variopinti mescolando scenografie ed audiovisivi che agevolino nella scoperta anche di Famosissimi Sconosciuti: autori che con la loro opera hanno di fatto cambiato il settore ma il cui nome spesso è noto solo ad addetti ai lavori ed appassionati di nicchia.
Persistente non solo per il periodo di apertura sempre superiore ai quattro/cinque giorni a cavallo della festa di Ognissanti che costituiscono l’apice di ogni edizione, ma anche per la sempre più frequente disseminazione sul territorio italiano che va dalla contaminazione di iniziative debitrici fino alla riproposizione quasi integrale del format (si pensi alla recente e fortunata personale dedicata a Yoshitaka Amano che da Lucca C&G 2024 ha iniziato un tour in tutta Italia non ancora conclusosi).
Un modello di appassionata curatela che i festival di maggior pregio e prestigio – impossibile non citare uno dei nostri favoriti: il Treviso Comic Book Festival – replicano in autonomia ed eguagliano in passione, differenziandosi così dalle troppe fiere meramente commerciali o promozionali che sono emerse nell’ultimo decennio a mazzi di dieci per regione e contribuendo a rivalutare il contributo dell’Arte Sequenziale alla Cultura Pop.
Anche per l’edizione 2024 i luoghi deputati ad ospitare le mostre sono quelli ormai familiari agli assidui frequentatori di LC&G come il principale, l’elegante Palazzo Ducale, a cui si aggiungono lo storico Palazzo Guinigi sulla cui sommità svetta la famosa torre con i lecci, il polivalente Palazzo delle Esposizioni, l’ingresso del Polo Fiere che ospita Japan Town, e, per quest’anno, anche l’intera Chiesa dei Servi.

Palazzo Ducale
Sede di istituzioni della città di Lucca, ogni anno Palazzo Ducale non perde occasione di dare sfoggio delle sue sale più prestigiose per ospitare le altrettanto prestigiose mostre della kermesse di Lucca Comics & Games. Inaugurate sabato 19 ottobre e aperte al pubblico fino alla fine della manifestazione avvenuta domenica 3 novembre, sono ben sette le esposizioni allestite dedicate a: Yoshitaka Amano, Carmine Di Giandomenico, la rivista Metal Hurlant, Takoua Ben Mohamed – Zainab Fasiki – Deena Mohamed, Kazu Kibuishi, Francesca Ghermandi e al Lucca Project Contest.


Yoshitaka Amano: Press Animae To Play
Non certo un Famosissimo Sconosciuto se si considera la mera estensione della sua influenza che ha di fatto creato l’immaginario supereroistico giapponese all’interno della Tatsunoko e contemporaneamente dato un’impronta personale e riconoscibile alla grafica del genere videoludico J-RPG (Japan Role Playing Game) che da lì a poco avrebbe conquistato l’occidente in maniera quasi monopolistica per un decennio.
Senza considerare le collaborazioni occidentali, eventi anomali per un grafico pop del Sol Levante.
È quindi quasi superfluo ma doveroso, ricordare per chi non lo conosce che il suo nome è legato a molte serie animate di una tra le compagnie di animazione più famose, la Tatsunoko, ai videogiochi della serie Final Fantasy sviluppati da Square Enix (in precedenza SquareSoft) e a fumetti come The Sandman: The Dream Hunter con Neil Gaiman, oltre che a numerose e celebri illustrazioni.
Per LC&G24 il Maestro proveniente da Shizuoka ha illustrato il manifesto ufficiale con ben tre interpretazioni di opere pucciniane tra le più famose, centellinate al pubblico nei mesi precedenti la manifestazione: Tosca, Madama Butterfly e Turandot.
Inoltre le opere in mostra fanno da anteprima alla più sontuosa ed esauriente mostra Amano Corpus Animae, retrospettiva per celebrare i 50 anni di carriera del Sensei che ha avuto luogo dal 13 novembre 2024 al 1 marzo 2025 alla Fabbrica del Vapore a Milano ed in seguito si è spostata al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 28 marzo al 12 ottobre 2025.
Per un approfondimento dell’autore, rimandiamo all’incontro con la stampa avvenuto durante Lucca Comics & Games 2022 e all’incontro con la stampa di questa edizione.

Carmine Di Giandomenico: Contrappunti
Dal lontano oriente ad un autore in tutto e per tutto italiano che però, dopo essersi fatto valere in patria, ha portato il suo stile direttamente alla Casa delle idee, la Marvel Comics, e alla Casa dei Supereroi, la DC Comics.
Dopo essersi fatto notare con i suoi primi lavori come La Dottrina e Le Strabilianti Vicende di Giulio Maraviglia – Inventore insieme al più che eccellente sceneggiatore Alessandro Bilotta, il pubblico mondiale lo apprezza per capolavori come Spider-Man: Noir, Magneto: Testamento e Daredevil: Battlin’ Jack Murdock per Marvel Comics, e la serie The Flash, Batman: The Knight e molte altre per DC Comics. Per la Sergio Bonelli Editore ricordiamo per Dylan Dog due storie de Il pianeta dei morti e l’albo Ancora un lungo addio scritto da Paola Barbato. Realizza anche il video di una canzone di Claudio Baglioni.
La personale su Carmine Di Giandomenico percorre tutta la sua carriera riproponendo al pubblico della manifestazione alcune delle tavole e illustrazioni più famose.
Per un approfondimento, consigliamo la lettura dell’articolo sulla visita a questa mostra sotto la guida dell’autore stesso.

Jubilé Hurlant
La rivista simbolo della caduta degli dei nel fumetto, il Ragnarok che seppellirà la paludata Golden Age in un caos di sperimentazione. Figlia della contestazione, contemporanea nella grafica di ciò che il punk sarà nella musica, collettivo degli artisti della Bande Dessinée (e non solo) più influenti degli anni ’70 e ’80.
Sotto l’occhio attento di Jean-Pierre Dionnet, ospite di LC&G24 e tra i fondatori della rivista, la mostra su Métal Hurlant ne ripercorre i cinquant’anni di vita editoriale proponendo al pubblico che la visita molteplici numeri della rivista, copertine, tavole originali e riprodotte di autori che hanno fatto la storia del fumetto mondiale e l’hanno rivoluzionato con una continua sperimentazione: Moebius, (l’alter ego di Jean “Gir” Giraud), Philippe Druillet, Richard Corben, Caza, Jodorowsky, Giménez e tanti altri.
Non sono mancate le edizioni estere come la versione italiana e l’approdo di autori italiani come Milo Manara, Hugo Pratt e Anna Brandoli.
Collochiamo anche Dionnet tra i Famosissimi Sconosciuti ricordando e facendo notare – giusto per fare capire l’impatto mondiale dei suoi lavori – che è stato sceneggiatore di celebri titoli come Sterminatore 17 (Exterminateur 17), opera disegnata da Enki Bilal e considerata una pietra miliare del fumetto europeo di fantascienza che ha ispirato non solo altri autori di Métal Hurlant come Moebius e Jodorowsky, ma anche Katsuhiro Otomo e il suo Akira, Masamune Shirow e il suo Ghost in the Shell, e ad aver influenzato altre opere nei media, dalla narrativa al cinema come Blade Runner, facendo parte – di fatto – di quel brodo culturale che ha ispirato il cyberpunk europeo e le estetiche visive della fantascienza distopica.

Lucca Project Contest: 20 anni di sogni diventati realtà
Come recita la presentazione stessa: “Con questa mostra Lucca Comics & Games vuole celebrare i primi 20 anni di questo concorso che si è imposto come osservatorio privilegiato sullo stato dell’arte della giovane creatività italiana”.
In mostra autori e tavole per cogliere come gli esordienti dell’arte sequenziale italiana hanno interiorizzato l’evolversi del medium, tra influenze esterne, promozione social e nuove tecnologie, oltre ai progetti vincitori di tutte le edizioni del Lucca Project Contest, lo storico concorso nazionale dedicato ad aspiranti autori di fumetto, compresi graphic novel e recentemente anche manga, indetto da Lucca Comics & Games e che prevede la pubblicazione dell’opera del vincitore.

Kalimatuna – Le nostre parole di libertà: Takoua Ben Mohamed, Zainab Fasiki, Deena Mohamed
Lucca Comics & Games non è solo un’occasione di mettere in mostra i Famosissimi o i Famosissimi Sconosciuti ma anche una ormai doverosa opportunità di portare al pubblico che la frequenta gli autori – anzi le autrici, come in questo caso – che con la propria arte raccontano e difendono importanti messaggi come quelli di libertà.
E se il primo pensiero ci fa navigare fino a lidi lontani da noi, non dobbiamo stupirci, purtroppo, nel constatare quanto alcune realtà dove la libertà di espressione è osteggiata siano così vicine a noi, giusto dall’altra parte del Mediterraneo. Takoua Ben Mohamed dalla Tunisia, Zainab Fasiki dal Marocco e Deena Mohamed dall’Egitto sono le tre illustratrici e fumettiste che con la loro arte raccontano uno spaccato vivido e reale della società dei loro Paesi d’origine.
Kalimatuna è una parola araba che significa “la nostra parola” ed è proprio con la loro arte che queste autrici danno voce ai loro pensieri, ai loro desideri e alle loro speranze.

Kazu Kibuishi: architetto di mondi fantastici
Kazu Kibuishi è un fumettista e illustratore statunitense di origine giapponese, conosciuto principalmente per Amulet, una saga di graphic novel che mescola avventura, fantasy e mistero, rivolta principalmente a un pubblico giovane e che ha riscosso un grande successo a livello internazionale. Lucca Comics & Games ha addirittura avuto la fortuna e il piacere di vedere presentato il nono e ultimo volume che ne costituisce l’epilogo nei giorni del festival.
Caratterizzato da uno stile pulito, dettagliato e dai colori vivaci che unisce l’arte tradizionale a quella digitale, Kibuishi ha illustrato pure le copertine dell’edizione paperback per il 15° anniversario di Harry Potter.

Francesca Ghermandi: Il Pianeta Intergalattico. Fumetti, Disegni e Oggetti
Dopo averle assegnato il premio Gran Guinigi per il miglior disegno l’anno precedente, in questa edizione 2024 Lucca Comics & Games tributa alla fumettista Francesca Ghermandi ed al suo disegno surrealista un’intera personale.
Con uno stile distintivo caratterizzato da atmosfere pop e surreali che l’ha portata a collaborare con numerose riviste italiane e internazionali tra cui Frigidaire, Linus, Echo des Savanes, Zero Zero, Il Manifesto, L’Unità, La Repubblica e, dal 1997, Internazionale, Ghermandi si è fatta conoscere per il suo fumetto sperimentale con personaggi come Pastil e graphic novel come Cronache dalla palude (Coconino Press) e I misteri dell’oceano intergalattico (Eris Edizioni).
Durante la sua carriera, l’artista nata a Bologna ha ricevuto numerosi premi, dal premio “Signor Bonaventura” a Treviso Comics al premio “Lo Straniero” a Roma, dal “Miglior autore completo” al “Gran Guinigi al Miglior disegno” a LC&G, dal premio “Jacovitti/Lisca di Pesce” a Roma a quello di “Miglior Fumetto Italiano dell’Anno” al TCBF.
Nel 1998 ha realizzato pure la locandina di Lucca Comics dell’edizione primaverile.
La mostra allestita propone vari originali tra le sue opere più famose oltre a volumi, ceramiche, foulard, tende di arredamento, t-shirt e contributi multimediali.
Le mostre di LC&G non si concentrano unicamente a Palazzo Ducale, ma si diramano in varie sedi cittadine, dando vita a un itinerario culturale che abbraccia l’intera città di Lucca, trasformando Lucca in un vero e proprio museo diffuso.