Waiting For Lucca Comics & Games 01: Marina Sirtis

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Mancano ormai solo 5 mesi alla nuova edizione di Lucca Comics & Games, appuntamento immancabile per noi di uBC e convention riconosciuta a livello mondiale. Per prepararci degnamente abbiamo pensato di proporvi alcuni degli eventi clou dell’edizione 2016, edizione del cinquantenario.
Testimonianze raccolte tra le sale conferenza ed il Press Cafè e lasciate decantare perché stavamo ristrutturando per distillarne l’essenza. Da questo numero fino a Novembre, seguiteci nel ricordare chi c’era e cosa ha detto.

Durante Lucca Comics & Games 2016,  a disposizione dei giornalisti di testate online e cartacee c’era il Press Café. In questo locale moderno ricavato in un edificio storico si poteva svolgere in silenzio e in un luogo confortevole il proprio lavoro di scribacchini rimanendo connessi al resto del mondo grazie ad internet. Un’idea brillante e funzionale che faceva respirare l’aria da Convention di caratura internazionaleUn’altra sala insonorizzata era poi stata predisposta per fare colazione e due chiacchiere formali ed altre due informali con gli ospiti illustri invitati all’evento.

Il 30 ottobre 2016 alle ore 15:00 la gradita ospite è stata Marina Sirtis, nota a livello mondiale per essere l’attrice britannica che in Star Trek Next Generation ricopriva il ruolo del Consigliere Deanna Troi, di razza Betazoide e con poteri telepatici.

Foto di Marina Sirtis durante l’intervista

L’attrice apre l’incontro ricordando come lei, di nazionalità e cultura britannica con formazione artistica shakespeariana, venne scelta. Ghiacciata dalla tensione per tutta la sessione di provini diede all’intera commissione del casting l’impressione di essere una persona molto calma e controllata, come da stereotipo affibbiato ai britannici. Perfetta quindi per il ruolo che le dovevano dare: una donna che, in quanto consigliere su un’astronave in cui era necessario alla sopravvivenza mantenere una mente lucida nelle situazioni più difficili, doveva possedere un inscalfibile self-control.

In realtà come dichiara ai giornalisti nella sua vita privata ritiene di essere stata sempre l’opposto di Deanna Troi. Questo episodio di inizio carriera le ha però permesso di capire che stando calmi e posati, senza criticare nessuno e senza imporre le proprie idee, ma solo proponendole, è possibile ottenere molti più risultati e in molti casi, senza farsi del male. Ironicamente questo non le capita perché, ancora oggi a decenni da quegli eventi, la sua consuetudine è di imporsi e criticare le posizioni altrui, pagandone le conseguenze in prima persona.

La folla a pochi passi dal Press Cafè: il Joker è stato il cosplay tormentone del 2016

Scambiando confidenze sul serial “The Next Generation”, ammette che vi sono due episodi in cui non le è piaciuto dover recitare.
In uno di questi sia lei che tutti i suoi colleghi attori, erano imbarazzatissimi a interpretare il loro ruolo perché era una puntata che veicolava contenuti ideologici profondamente razzisti. Tutti loro la dovettero comunque portare a termine per vincoli contrattuali che non davano neanche possibilità di pretendere modifiche anche solo parziali sui testi e le battute che dovevano pronunciare.
Ancora più odioso è stato per lei interpretare un secondo episodio ambientato su un pianeta con una società matriarcale in cui il primo ufficiale dell’astronave USS Enterprise, William Riker (interpretato dall’attore Jonathan Frakes), alla fine della puntata teneva un discorso di fronte alla popolazione dicendo che da quel momento in poi dovevano cambiare il tipo di governo da matriarcale a patriarcale.
Apparentemente il buon primo ufficiale era arrivato alla conclusione che il modo in cui si erano governati per millenni fino a quel momento era sbagliato e da questo ne erano derivate le problematiche che avevano. La popolazione tutta, di fronte a questo discorso di Riker (che per quella popolazione non era altro che un alieno) si convince a cambiare tutto nel giro di poco tempo per adattarsi a questa proposta per loro “illuminante”.
“A parte la morale maschilista che ne emerge da quella conclusione” commenta Marina Sirtis  “se fosse così facile cambiare le opinioni di un’intera nazione con l’opinione espressa da qualcuno che non è neppure cittadino di quella nazione, in America non avremmo avuto Bush per 8 anni.” Per la Sirtis gli autori di questo episodio avevano compromesso la veridicità e mancato di coerenza con la linea stilistica sempre tenuta dal serial nel presentare il mondo fantascientifico concepito e sviluppato ad opera di Gene Roddenberry.

Team di cosplay in posa, per il divertimento dei passanti a passeggio sulle mura antiche della città di Lucca.

Questa confidenza si collega con la domanda che le viene posta sul fatto se le piacesse la nuova versione di Star Trek, di J.J. Abrams. Marina Sirtis risponde che lei non valuta la bellezza del film ma, anche in questo caso, la linea stilistica che è stata scelta dall’attuale dirigenza in relazione alla tipologia di contenuti argomentati nelle trame dei film. Fin dall’origine con la serie del Capitano James Tiberius Kirk (interpretato da William Shatner) e continuando anche con l’esperienza che ha avuto lei di lavorare per TNG, ogni puntata era incentrata su una tematica sociale o etica molto forte e spesso attuale (rispetto al periodo in cui usciva l’episodio), che nel corso della puntata veniva sviscerata profondamente, proponendo delle soluzioni molto spesso brillanti ed esemplari.
Con lo Star Trek di Roddenberry è sempre stato così. Tutti conoscono gli sforzi fatti fin dall’inizio da Gene Roddenberry, battendosi anche contro la Produzione, per ottenere di avere nel suo cast principale, un’attrice di colore (il Tenente Nyota Uhura interpretato dall’attrice Nichelle Nichols). Con questa versione del Reboot di J.J. Abrams, questo aspetto fondamentale di Star Trek è stato abbandonato e lei ritiene che non sia stata una scelta stilistica positiva.

Lo stand Sergio Bonelli Editore

Confrontandosi con il passato, ricorda che quando iniziarono a girare le prime puntate del serial TNG, l’intero cast era convinto di lavorare per una sola stagione. Anche nel loro intimo, l’impatto che avevano avuto le tre stagioni col capitano Kirk era tale da non riuscire ad immaginare di poter realizzare qualcosa che potesse anche solo affiancare nell’immaginario collettivo il successo di quella storica esperienza televisiva.
Neanche nei loro sogni avrebbero potuto pensare che avrebbero proseguito per altri 7 anni aggiungendovi anche dei film per il cinema. Quindi lei, ancora oggi, dà per scontato che tutte e 7 le stagioni in cui ha recitato siano state per lei un bonus molto bello, un bellissimo lungo sogno, di cui è molto grata e lo sarà per tutta la vita.

Alla domanda se a lei piacciono i fumetti realizzati su Star Trek usando tutti i personaggi da loro interpretati e quindi ispirandosi ai loro volti e quali fumetti in generale lei predilige risponde: “io non leggo fumetti e non li ho mai letti … lo so … sono nel posto sbagliato per dire una cosa del genere …” risata generale dei giornalisti ” … però posso dire che ciò che mi piace molto nei fumetti è il corpo che mi è stato dato dai disegnatori, perché il mio corpo nella realtà non è assolutamente come lo vedete nei fumetti e non lo è mai stato <<in quel modo>> neppure quando ero una giovane fanciulla … ” altra risata generale “… e riguardo a questo, c’è un’altra mia collega di colore che dichiara che anche a lei piace molto il suo corpo per come viene mostrato nei fumetti. Questo è tutto quello che vi posso dire in relazione ai fumetti sia su Star Trek che sui fumetti in generale.”

Il pubblico alla conferenza sul futuro di Tex

Alla domanda se le piacesse Lucca e l’Italia lei risponde che lei pur essendo inglese ha nelle vene sangue greco, quindi sente con noi italiani molte cose in comune. Inoltre suo marito è per metà italiano, la suocera si chiama infatti Domenica Antonicelli.
Per quella che è stata per lei la sua esperienza qui a Lucca, non aveva mai visto in tutta la sua vita una cosa del genere. Tutto ciò che ha fatto l’organizzazione di Lucca Comics & Games col benestare della autorità locali a lei è piaciuto molto e ringrazia entrambe queste realtà che hanno lavorato duramente e di comune accordo per ottenere questo risultato: perché è possibile muoversi per la città con antiche parti romane, parti medioevali e allo stesso tempo godersi le mostre e conferenze in ambienti confortevoli e insonorizzati. Per gli americani, che lei conosce molto bene, tutto questo è meraviglioso perché da loro in America nulla di architettonico è più vecchio di 200 anni. Quindi potersi muovere in una realtà scenografica così vasta, di questo tipo, in cui ci sono parti storiche che sono antiche di migliaia di anni e allo stesso tempo vivacizzate da una popolazione con una passione artistica comune così arricchente, con possibilità di socializzazione così diffusa e con una vasta folla di appassionati che sfoggiano costumi straordinari realizzati con tanta cura è una gioia per gli occhi, indimenticabile. Tanto da essere fermamente intenzionata a parlarne nelle sue pagine “social” condivise con colleghi e amici americani  non escludendo che tale pubblicità possa convincere alcuni di loro ad accettare l’invito di venire a parlare di Star Trek in una delle prossime edizioni di Lucca Comics & Games.

Lo stand di Animali Fantastici, la nuova opera di J.K. Rowling, creatrice del mondo di Harry Potter

Marina Sirtis dichiara che in Inghilterra tutti gli attori fanno di tutto: cinema, televisione, teatro, radio, presentatori, scrittori, direttori. In America ha invece notato che queste figure professionali sono più incasellate e quindi in quel paese gli americani che vogliono presentarla in qualche talk-show, hanno difficoltà a classificarla in un ruolo professionale preciso, per come è tipico nel loro ambiente.

Al giorno d’oggi per un attore è inoltre possibile esprimere la propria opinione su come il proprio personaggio possa evolversi. Negli anni 80, 90, quando lei recitò nella serie di TNG, tutto questo non era possibile (vedi sopra quanto detto per gli episodi in cui ha detestato recitare). Loro dovevano tacere e fare solo quello che veniva detto loro senza permettersi di esprimere opinioni.

Nella galleria di impronte degli autori ospiti a Lucca Comics and Games 2016: le mani di Fabio Civitelli

Come ultima confidenza Marina Sirtis si permette di notare come in America se una donna ha un carattere forte sia una … il traduttore non voleva tradurre il termine … ma lei gli dice “traduci pure il linguaggio popolare” e così lui dice “stronza”. Quindi spesso le donne che lavorano in quell’ambiente devono cercare di essere serie, posate, tranquille, altrimenti vengono etichettate come “stronze”.

All’inizio di questa intervista, il uno dei partecipanti ha confessato di se medesimo che era un fan di Star Trek ma che avrebbe fatto il possibile per non far trasparire la sua gioia di poter presentare questa attrice al pubblico di giornalisti. Anche gli altri presenti, imitando la sincerità dell’intervistatore, hanno dichiarato di essere fan di Star Trek ma che avrebbero fatto anche loro il possibile per trattenere il loro entusiasmo di appassionati, per ragioni professionali e per rispetto al pubblico a cui avrebbero dovuto trasmettere con la maggior obiettività possibile i contenuti dell’intervista.

Questo self-control è durato fino alla fine dell’intervista, poi al termine, tutti hanno gettato la maschera professionale ed hanno voluto farsi scattare una selfie con … Deanna Troi.

Ovviamente compreso l’inviato del Magazine di uBCFumetti.

Selfie di Marina Sirtis con l’inviato di uBCFumetti
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