Tex n.772-773
“Il morso dello scorpione”

Tex e Carson sulle tracce di un desperado messicano

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6.5/10

Nuova storia doppia scritta da Pasquale Ruju su Tex, che con Il morso dello scorpione, illustrata mirabilmente dal greco Yannis Ginosatis, racconta la storia di Julio, aitante navajo che si lega sentimentalmente ad Elaine, giovane vedova che ha ereditato dal marito un ranch nel selvaggio New Mexico.

Ci troviamo nella contea di Lincoln, dove vive Elaine che ha appena assunto Julio (che scopriamo essere cugino di Tiger Jack) dopo che lui l’ha salvata da un feroce puma. Il legame evidente tra i due attira le antipatie dei lavoranti del ranch, pieni di pregiudizi nei confronti degli indiani, fino a quando Julio ne uccide uno per legittima difesa ed è costretto a darsi alla macchia.

Nel frattempo, nei pressi del ranch di Elaine, si aggira la banda di desperados messicani capitanata dal bieco El Escorpion, cui danno la caccia Tex e Carson, per niente appoggiati dallo sceriffo Campbell (per motivi che verranno spiegati nel corso della storia). Il piano dei desperados è di impadronirsi dei fondi federali destinati alle riserve indiane, assaltando il treno che li trasporta, grazie all’alleanza con impensabili alleati. 

Nel finale, contraddistinto da una lunga scena d’azione, si incrociano naturalmente le due sottotrame, con il destino dei due giovani innamorati e le conseguenze per i desperados del loro ardito piano.

Ottima prova di Ginosatis, che – rispetto alle storie realizzate in precedenza – pare aver alleggerito il suo tratto, seguendo la lezione del copertinista Claudio Villa. Molto particolareggiate tutte le ambientazioni e i paesaggi e curata la caratterizzazione dei personaggi, anche se non sempre si riesce a distinguere tra loro i vari cowboy.

La trama architettata da Ruju scorre abbastanza. Curiosamente viene presentata nuovamente una vedova, dopo l’exploit della storia contenuta negli albi 767-769. Il triangolo amoroso con lo sceriffo, vera anima nera della storia (molto più del non così temibile El Escorpion), presenta qualche inevitabile cliché. La caratterizzazione di Tex e Carson è azzeccata, ruvidezze negli interrogatori comprese.

Una storia che, seppure in forma decisamente leggera e obliqua, tratta un tema importante come quello dell’integrazione razziale, come di consueto nelle storie in Tex ormai da quasi 80 anni.

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Massimo Cappelli

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