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Largo Winch n.24 “Le centile d’or”

Finanza, terrorismo, tradimento e cuore d’oro

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7.5/10

Giunto al quarto volume dopo la ripresa della serie (che ne conta ventiquattro – e i prossimi due sono già annunciati), Éric Giacometti conduce Largo Winch lungo i binari tracciati da Jean Van Hamme, aggiungendovi tematiche e situazioni tratte dai più recenti blockbuster, a partire da Mission Impossible.

Le centile d’or, che chiude il dittico iniziato con La frontière de la nuit, cambia registro ogni due-quattro pagine tra voli orbitali, mine indiane, eco-terroristi, femmes fatales e pure il prototipo del surf di Silver Surfer!

Dal canto suo, Philippe Francq – creatore grafico del personaggio – aggiunge alla sua già ricca tavolozza l’uso del tablet digitale (Cintiq, ampiamente diffuso tra gli addetti ai lavori e non solo per la colorazione). Non per sveltire il disegno, ma alla maniera di un mangaka affida gli sfondi, quali essi siano (naturali, urbani, interni) ad un collaboratore, il designer Jean-Michel Ponzio. Diversamente però dalle abitudini nipponiche, dove generalmente gli sfondi sono impersonali, Ponzio li crea a partire dal linguaggio grafico di Francq. Il risultato è sorprendente: ammetto che, senza leggere l’intervista annessa, non me ne sarei accorto. I decori 3D si fondono perfettamente con le matite e le chine di Francq, indistinguibili dal segno originale, arricchendo quest’ultimo di minuzie e dettagli… altrimenti irraggiungibili, declama lo slogan promozionale.

E il ricordo va alla prima tavola de L’Incal di Mœbius e Jodorosky, realizzata quando la grafica digitale non era neppure nata. La verità allora, al di là dei tempi di produzione accelerati, sta come sempre nel mezzo.

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Vasco Zara

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