Dopo aver conosciuto e apprezzato, negli anni Ottanta, numerose BD sulle pagine dei settimanali Eura, e dopo aver scoperto in loco (durante i miei gemellaggi al liceo e all’università) la loro versione originale, ho trascorso buona parte del mio anno di assistente in Francia – tra il 1989 e il 1990 – a leggere albi su albi, approfittando della biblioteca della scuola in cui insegnavo e delle librerie in cui, seguendo l’esempio dei lettori autoctoni, potevo tranquillamente sedermi per terra e leggere i coloratissimi cartonati appena pubblicati senza necessariamente comprarli. Una fruizione completamente diversa da quella possibile in Italia, in cui l’edicola costituiva lo sbocco naturale per il fumetto – naturale e unico, ancora per molti anni, prima dell’aumento delle fumetterie e dell’avvento dei graphic novel in libreria.
Se per XIII l’autore aveva tratto spunto dalla saga di Bourne scritta da Robert Ludlum, stavolta sei episodi del suo nuovo protagonista sono la riduzione a fumetti di romanzi che Van Hamme stesso aveva scritto negli anni Settanta e che erano stati pubblicati anche in Italia su Segretissimo. Ad eccezione del primo libro che diventa il primo dittico, Van Hamme non segue l’ordine dei suoi romanzi e modifica alcuni particolari, ad esempio “inverte” le nazionalità dei principali coprotagonisti: l’israeliano Simon Ben Chaïm diventa lo svizzero Simon Ovronnaz, mentre il pilota svizzero Freddy Kaplan – che salva spesso il protagonista con il suo aereo – diventa israeliano. Naturalmente la serie a fumetti non termina una volta esauriti i romanzi: il successo di vendite in Francia è infatti notevole e viene attestato da numerose ristampe oltre che dalla realizzazione di un videogioco, una serie televisiva e, soprattutto, una coppia di film (invero non eccezionali).
Anche se le trame, come dicevo prima, tendono sempre più a “esagerare”, ho però continuato a leggere volentieri questa serie fino ai giorni nostri (diversamente da XIII, che ho mollato per strada) grazie anche alla maestria di Van Hamme che delinea con efficacia tutti i comprimari che ruotano intorno a Largo, sempre assecondato dai disegni di Francq che si adattano perfettamente al testo senza inutili orpelli. Francq continuerà a disegnare la serie anche dopo l’addio del creatore nel 2015, dopo il ventesimo albo: il nuovo sceneggiatore è Éric Giacometti, autore finora di tre albi, mentre Van Hamme è tornato parzialmente sui suoi passi nel 2021 dando il via al prequel La fortune des Winczlav, disegnato da Philippe Berthet.
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