La storia principale dell’albo (delle ormai consuete 90 pagine) si lascia leggere con piacere – anche se non presenta particolari guizzi narrativi – e sviluppa due trame parallele. La prima vede il ritorno in scena di Superciuck, leggendario nemico del Gruppo T.N.T. il quale, stanco di vivere in perenne povertà, decide di tornare ad indossare il suo costume e non più di rubare ai poveri per donare ai ricchi, ma di rubare ai ricchi per donare a… sé stesso!!! Comunque, anche se questa svolta nella sua carriera viene presentata dai media come una novità, invero già in alcune storie del passato il personaggio era stato “convertito” a questo modus operandi dal Conte Oliver…
E proprio al Conte è dedicata l’altra trama della storia: lo vediamo infatti impegnato con l’aiuto di Minuette (Alan è temporaneamente fuori gioco a causa di un incidente a una gamba) nella ricerca di un’antica pistola da pirata che devono consegnare a una persona sconosciuta. Le due trame rimangono in sospeso al termine dell’albo e ciò lascerebbe intendere un prosieguo nei prossimi numeri. Staremo a vedere se davvero sarà così, perché nell’ultima ventina di numeri molte trame lasciate in sospeso non hanno poi avuto alcun séguito…
I disegni di Luca Esposito (che ultimamente aveva già firmato il n. 660 e il n. 667) sono piacevoli e decisamente in sintonia con lo stile della serie.
In appendice troviamo una “storia del Numero Uno”, ad opera di Magnus (estrapolata da un vecchio albo della collana), dedicata ad Omero e ai retroscena della creazione dell’Odissea.
Come per i due precedenti numeri, spicca per la sua assenza l’editoriale di Max Bunker.