Zagor Manito jpg

Zagor+ n.12
“Il cuore di Manito”

Una "trasposizione conradiana" molto interessante di Barbieri & Barison

/
1 min read

Sul blog “Zagor e altro…” di Marco Corbetta, vi suggeriamo la recensione di questo numero “lungo” della collana Zagor+ (nella consueta alternanza con i numeri che invece propongono le “storie di Darkwood”), scritto da Luca Barbieri e disegnato da Emanuele Barison, dichiaratamente ispirato al racconto Cuore di tenebra di Joseph Conrad.

Dobbiamo ammettere che questa storia ha aperto un acceso dibattito tra gli uBicciotti zagoriani. Sicuramente è un OTTIMO albo (questo è fuori discussione), forse il migliore di un Barbieri che vorremmo vedere più spesso alle prese con Zagor e di un Barison a suo agio con le atmosfere “tenebrose” della trama, nonché creatore grafico di una strepitosa Abequa-Somthaha – anche se, onestamente,  non ci ha entusiasmato la sua interpretazione dei Whyndam e soprattutto di Bezukoff…
Però ci siamo posti un paio di domande: si tratta di un’ottima storia, d’accordo, ma è anche un’ottima storia zagoriana? E inoltre: OK la trasposizione dichiarata, ma non è rischioso “adattare” così tanto una storia di Zagor a un’opera esistente?

Premesso che queste domande le gireremo direttamente allo sceneggiatore (che intervisteremo presto per la rubrica Bonelli Forever), qualche redattore ha fatto notare: “Curioso, la prima domanda molti di noi se l’erano già posta, a suo tempo, per la famosa / famigerata Incubi di Tiziano Sclavi” – con cui Il cuore di Manito condivide alcune amare riflessioni sull’impossibilità, per Zagor, di riuscire a salvaguardare il precario equilibrio nella convivenza tra bianchi e pellerossa, con i nativi destinati a soccombere come nella sua visione.

Sulla trasposizione, invece, tutti ricordiamo quando Bonelli / Nolitta riciclava, ad esempio, l’uomo lupo o il mostro della laguna nera, ma inserendoli in trame 100% zagoriane. Barbieri, invece, azzarda un’operazione più complessa: non adattare un’opera esistente all’universo zagoriano (come Nolitta), bensì il contrario, scegliendo quindi di rinunciare in buona parte all’azione per lasciare spazio a suggestioni, riflessioni, conversazioni.

Amplieremo, come dicevamo, questa discussione direttamente con Barbieri. Sappiate comunque che il dibattito si è concluso con la constatazione che, “nonostante” le domande che ci siamo posti, l’albo è talmente ben fatto da risultare uno dei migliori degli ultimi tempi.

LINK ALLA RECENSIONE

La Redazione

La redazione può esistere o non esistere, ma non potrete mai verificarlo! Il gatto di Schrödinger ci spiccia casa!

Articolo precedente

“L’anniversario”
Una storia di Lupo Alberto

Prossimo Articolo

“Stacy”
di Gipi

Ultimi Articoli Blog

Saint Seiya

Approfondimenti e schede di tutte le storie di Saint Seiya…