La storia di Lupo Alberto è intrinsecamente legata a quella del suo creatore: Silver.
Nel suo 50° anniversario (da noi festeggiato con un quiz che vi consigliamo di provare), Lupo Alberto arriva a coronare un traguardo molto importante.
Il n.443 – che ormai esce bimestralmente e solo su abbonamento – presenta una storia davvero bella dal titolo L’anniversario.
Il racconto, che vede anche il ritorno del papà del lupastro blu, è scritto da Piero Lusso e disegnato da Giacomo Michelon.
Silver scrive il soggetto e molto probabilmente tira fuori anche qualche bella idea, oltre alla consueta e immancabile supervisione.
L’anniversario è una storia contemporanea, bella, irriverente e sicuramente una di quelle che diverrà anche iconica. O, se vogliamo restare con i piedi per terra, una di quelle storie che anche tra dieci anni sarà ricordata come tra le migliori.
I tre storici autori mettono in scena un’avventura che gioca sulla contemporaneità del fumetto stesso, utilizzando questo medium a proprio piacimento, con diversi spunti originali. Un’avventura immersiva per gli stessi personaggi che vivono le azioni nella scena, nella fattoria.
Un gioco che porterà il cane Mosè a “rompere” la tanto famosa quarta parete, frantumando il logo della testata LUPO ALBERTO.
La prima tavola è una bellissima veduta e delinea in tutta la sua bellezza naturale la contea dove, tra l’altro, si trova la Fattoria McKenzie.
Il primo rimando visivo – come un flash – che ho avuto vedendo questa splash-page disegnata da Michelon, è stato quello al pittore inglese John Constable e ai suoi paesaggi meravigliosi del periodo romantico dell‘800, con quel senso di sublime che tanto mi ha accompagnato nella vita.
È affascinante come il medium fumetto possa incastonare nella mente dei percorsi visivi che ti segnano e che lasciano quel senso di bellezza. Al di là della lettura, dopo la scrittura, avallando le risate, tutto riecheggia come un’orchestra che suona all’unisono in una sinfonia ben rappresentata.
La storia che il trio ci regala è ambientata nei giorni nostri e si sviluppa all’interno della Fattoria McKenzie.
I personaggi ci sono tutti, l’ouverture è iniziata…
Una scolaresca, guidata da una maestra, arriva e destinazione nella fattoria per far vedere ai bambini e alle bambine il lavoro che si svolge nei campi, quel lavoro quotidiano, “genuino” che in città si è andato a perdere. Cosicché arriva Mosè, custode e responsabile della fattoria, che viene colto di sorpresa dalla maestra mentre quest’ultima si complimenta per il traguardo raggiunto.
Preso alla sprovvista, Mosè avvisa tutti e indìce una chiacchierata generale in cui spiega come voler festeggiare questo obiettivo: cercare di dare una “nuova veste” alla fattoria.
Vicissitudini a parte, si arriverà a un finale bello e divertente, nonché lungimirante.
Al di là della storia (che riesce a catturarti e tenerti incollato nella lettura e che vorresti che non finisse mai), l’aspetto che più mi ha colpito di questo racconto è la “freschezza” che si palesa pagina dopo pagina, non cadendo mai nel banale.
Che belli il modo in cui viene attualizzata la storia, la sua visione contemporanea e gli omaggi nel voler celebrare un traguardo storico lungo ben 50 anni!
Tra l’altro, Mosè si accorge finalmente che il protagonista della serie – pur essendo lui il “capo” della fattoria – è il lupastro blu. Tanto più quando capisce che il logo del fumetto porta il nome di Lupo Alberto e cercherà in tutti i modi di distruggerla. Qui gli autori sono davvero bravi a rapportarsi con il meta-fumetto (se così possiamo definirlo), a far interagire alcuni dei personaggi con la struttura stessa del disegno, delle vignette, dell’idea stessa di fumetto. Parliamo di piccoli momenti che potrebbero rendere la storia davvero “storica” già nel suo momento presente.
Silver non è nuovo a questi lampi di genio: già in passato ebbe delle idee davvero curiose e interessanti sulla testata. Del resto, potrebbe essere che la penna di Lusso, nella scrittura, sia la parte più “originale” nella produttività dei contenuti.
In conclusione, il n. 443 (bimestre febbraio-marzo 2024), oltre questa storia, presenta diverse altre cose interessanti. Non ultima, la storia divisa in due parti di Lorenzo La Neve e Francesco Guarnaccia: Marvelous Mrs La Talpa, che si conclude in questo numero ma era iniziata nel n.442 (all’interno di Tutto un altro Lupo n.12-13).
Ciò detto, L’anniversario entra di diritto tra le mie storie preferite di Lupo Alberto.