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Visioni – Graphic Novel Italiano (Gruppo RCS)

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graph novel 00Se mi chiedessero “Qual è la prima cosa che hai fatto appena terminato il (primo) lockdown del 2020?” tornerei con il ricordo alla scoperta di questo collaterale targato Gruppo RCS…

Adesso, più di cinque anni dopo, è forse strano (o almeno straniante) ripensare al lockdown che iniziò a marzo 2020, a quelle settimane infinite di chiusura totale causata dalla pandemia di Covid-19, con le notizie drammatiche che si susseguivano – e, purtroppo, le migliaia di morti che si accumulavano giorno dopo giorno (e che avrebbero toccato da vicino anche noi di uBC, con la scomparsa del nostro indimenticabile Fabrizio).

Quando, all’inizio di maggio, il lockdown venne sospeso e la gente poté tornare a uscire di casa, la prima cosa che feci fu recarmi alla mia edicola: sì, lo so, teoricamente avrei potuto andarci anche prima, ma per quasi due mesi avevo limitato le mie uscite a una spedizione settimanale al supermercato (mia moglie e i miei figli, nemmeno quello) per acquistare viveri che durassero il più a lungo possibile.
Quella mattina, invece, ci andai appositamente per acquistare due allegati ai quotidiani che segnassero simbolicamente, diciamo così, quella ripartenza: uno era il bel libro che Repubblica dedicava al compianto Gianni Mura, giornalista sopraffino che ho seguìto per anni e anni (Il mondo di Gianni Mura, con una raccolta di suoi articoli e saggi); l’altro era Dimentica il mio nome di Zerocalcare, cioè il primo volume dell’ennesimo collaterale del Gruppo RCS, il brossurato antologico in 25 uscite Visioni – Graphic Novel Italiano.

graph novel 01Come avrei scoperto vedendo il piano dell’opera, si trattava di una collana con tutte le carte in regola per attirare – fosse soltanto per i nomi di alcuni degli autori coinvolti – anche un lettore non esattamente appassionato del genere come me: dopo l’esordio con Zerocalcare, sarebbero apparsi il delizioso Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior, No Pasaràn di Vittorio Giardino, Golem di LRNZ (cioè Lorenzo Ceccotti) e Le voci dell’acqua di Tiziano Sclavi (!).

I volumi erano curati da Fabio Licari, che presentava brevemente ciascun volume (solo saltuariamente erano presenti contributi critici di altri autori) senza articolare più di tanto la proposta editoriale complessiva, che – come tutte le collane antologiche simili, già apparse anche per altri gruppi editoriali – alternava albi e autori di vario tipo, accomunati soltanto (appunto) dalla dicitura “graphic novel” e dalla loro italianità. Logico, quindi, che a titoli davvero irrinunciabili si affiancassero altri meno conosciuti, anzi quasi di nicchia: capitava così che a fianco di Leo Ortolani con la sua Cinzia ci fosse quell’Otto Gabos che avevo conosciuto casualmente per il collaterale sulla Storia della Sardegna; oppure che a fianco dei “bonelliani” Recchioni, Bacilieri e Casini ci fosse il mio concittadino Tuono Pettinato – e via dicendo. E anche se alcuni titoli erano già apparsi in altre collane del Gruppo RCS (No pasaràn su Graphic Journalism, Davide Toffolo e il suo Carnera su 100 anni di fumetto italiano…), la panoramica di volumi era generalmente di ottimo livello.

Naturalmente, la collana non si interruppe dopo 25 volumi e ne vennero aggiunti altri 10, partendo proprio dal Cinzia di Ortolani – probabilmente per invogliare i lettori “indecisi” a completare la collezione. Da parte mia, confesso che (dopo i primi cinque volumi di cui parlavo sopra) mi dedicai al recupero a posteriori dei soli volumi che mi interessavano: oltre a quelli qui segnalati, acquistai ad esempio La banda Stern della coppia Enoch & Stassi incuriosito dalla recensione letta su uBC, insieme a Chiedi a John – Quando i Beatles persero Paul (della coppia Baron & Caronetti) memore della cotta adolescenziale che avevo per i fab four di Liverpool – e delle teorie su “Paul is dead” – prima di passare ad altri gruppi a partire dai miei adorati Pink Floyd.

graph novel 31Se dovessi però indicare l’albo che mi è piaciuto più di tutti e che costituì per me un’autentica scoperta (visto che non conoscevo minimamente gli autori, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso ), indicherei il numero 31, Peppino Impastato – Un giullare contro la mafia. Lo stile asciutto della sceneggiatura ricordava la vita e l’impegno del protagonista nella sua lotta contro la mafia, già splendidamente resa al cinema grazie a I cento passi di Marco Tullio Giordana. I disegni erano, da parte loro, molto particolari – mi verrebbe da dire: da graphic novel – e “normalmente” non mi avrebbero attratto più di tanto, appassionato come sono dello stile realistico: qui, invece, erano perfetti per creare l’atmosfera giusta di questo doveroso atto d’accusa. Davvero un bel volume per un’ottima collana.

VISIONI – GRAPHIC NOVEL ITALIANO
Corriere della Sera / Gazzetta dello Sport
35 uscite settimanali
5 maggio 2020 – 29 dicembre 2020

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