Come annunciato sullo scorso albo, con questo numero 670 la collana torna alla periodicità mensile.
La storia principale di 90 pagine vede Alan e Minuette indagare su due killer incaricati di uccidere i proprietari di alcune case super lussuose. Il primo viene freddato da Minuette proprio mentre sta fuggendo da casa loro e il secondo resta ucciso da un altro proprietario. La storia finisce praticamente così! In realtà, i lettori scoprono che il mandante dei killer è un vecchio nemico del Gruppo T.N.T., Burlesque, il quale – caduto in disgrazia economica – ha deciso di vendicarsi uccidendo delle persone ricche… Insomma, una motivazione alquanto banale (per non dire peggio)!
Secondo me l’idea di Max Bunker era quella di mettere sotto i riflettori la problematica della legittima difesa (alla quale in passato aveva dedicato anche alcuni suoi editoriali) e il senso di rivalsa sociale dei poveri nei confronti dei ricchi (questione affrontata innumerevoli volte negli episodi della serie). Altra problematica affrontata è quella dei prestiti usurari (Burlesque va a chiedere un prestito e gli vengono offerti centomila dollari con l’interesse del 50% e allora rapina l’usuraio, che finirà suicida). Quindi, sul piatto vengono poste molte questioni interessanti che però vengono trattate con superficialità e con una storiella del tutto banale… Peccato!
I disegni di Alfredo Boschini non sono male, anche se può decisamente migliorare il suo tratto.
In appendice troviamo una “storia del Numero Uno” un po’ più lunga del solito ad opera di Paolo Piffarerio (estrapolata da un vecchio albo della collana), dedicata alle vicende di Orazi e Curiazi.
Spicca per la sua assenza l’editoriale di Max Bunker.