Diciamo che è proprio il ritorno alle uscite mensili la vera novità contenuta in quest’albo. In seconda di copertina viene infatti annunciato: “Una magnifica notizia!!! Carissimi, le congiunzioni astrali negative che avevano colpito i nostri disegnatori si stanno allontanando. È con immensa gioia che vi comunico che dal mese prossimo Alan Ford torna mensile. Appuntamento in edicola con il n.670 di Alan Ford il 24 giugno 2025. A presto, Raffaella”.
Per quanto concerne il contenuto della storia principale (nelle consuete 90 pagine), vi è da dire che la trama – il cui punto di partenza potrebbe anche essere potenzialmente interessante – è incentrata sul mistero di uno sconosciuto gettato da un aereo (quello “caduto dal cielo” del titolo), il cui cadavere presenta ben tre DNA appartenenti a persone diverse.
Nel corso della storia queste tre persone verranno rinvenute a loro volta cadaveri, senza però arrivare a una conclusione del caso. Purtroppo, tenuto conto che nell’ultima decina di numeri è successo parecchie volte che una trama lasciata in sospeso alla fine di un albo non venisse mai più ripresa in séguito, dubito che in futuro ne sapremo di più su questo mistero…
I disegni sono di Veronica Guitti, qui alla sua seconda prova alanfordiana dopo il vituperato – dai lettori – esordio sul n.659. Mi sembra però che in questo numero la disegnatrice mostri alcuni miglioramenti nel tratto. Il vero problema è il lettering della storia, con tantissimi errori di stampa e strafalcioni (con anche parole sbagliate o scritte erroneamente)!
In appendice troviamo, come al solito, due brevi “storie del Numero Uno”, questa volta non ad opera di Magnus bensì di Paolo Piffarerio (estrapolate da vecchi albi della collana), dedicate a Nerone e Pirro.
L’editoriale striminzito di Max Bunker non fa che replicare – parola per parola, essendo infatti intitolato “Ma quando esce Petra? bis” – quello dello scorso numero sui motivi del ritardo dell’uscita del suo nuovo personaggio e sulla modifica editoriale del progetto.
