Tempo zero è una di quelle storie che restano in mente a lungo. Per alcuni oserei dire per sempre. Così, inizio a parlare di questa storia dalla fine, a ritroso, perché vorrei collegarmi al riassunto che ho scritto per la seguente short review; Martin, lo sappiamo – come del resto tutti i personaggi Bonelli – non ha superpoteri, né vogliamo che li abbia. In questo numero, però, per i motivi che a breve tratteremo, sembra – anche se per pochi momenti – che usufruisca di alcune facoltà straordinarie. Precisiamo: questi, poi, svaniranno come l’effetto di un’anestesia. Il BVZM è superveloce, sembra Flash…
Tempo zero (serie mensile n. 46-48) ci porta nella quotidianità più concentrata dell’universo mysteriano, ove il nostro archeologo deve barcamenarsi tra impegni di lavoro, consegne con l’editore, amici e fidanzata e, nondimeno, con tutte le interferenze esterne ed interne che ruotano intorno a lui. Questo il plot che Alfredo Castelli mette su. Aggiungete poi un nuovo villain come Mister Jinx, l’ispettore Travis e tutto ciò che di misterioso abbiamo e ne esce fuori un’avventura molto bella e avvincente.
Il nostro Direttore, Marco Gremignai, ne ha parlato in questo articolo dal titolo Martin Mystère e il tempo (zero) che fugge rafforzando l’idea di come questa storia sia parte di molti di noi, soprattutto per chi gestisce il proprio lavoro da casa, aggirando – spesso – tutte le situazioni per rimandare il momento in cui sedersi e dedicarsi alle cose urgenti, sottoscritto compreso.
Che cos’è quindi Tempo zero?
Riporto qui la descrizione, che trovo appurata e concisa, di Cristian Di Clemente << […] una lussuosa struttura avveniristica dotata di ogni servizio, dove i suoi clienti, grazie ad un siero che accelera i ritmi biologici, hanno la possibilità di trascorrere l’equivalente di un mese in un solo giorno>>. Chi non vorrebbe gestire il proprio tempo in tal modo?
Castelli, non esente da questa descrizione appena fatta, rimane comunque un vulcano di idee.
Ecco, questa storia doveva esistere ed è esistita, nei modi e nel tempo che furono e, cosa davvero interessante, leggere e scriverne oggi nel 2025, quasi quarant’anni dopo la sua pubblicazione, è ancora più attuale che mai.
Non per la sua tematica, quanto per i tempi che oggi ci portano a confrontarci e scontrarci con una quotidianità fluente, ricca di distrazioni e per lo più dissacrante, lasciandoci spesso disarmati davanti all’inevitabile accanimento digitale.
Il personaggio di Mister Jinx – di cui il nostro redattore Cristian Di Clemente ha scritto in maniera approfondita – è senza dubbio un uomo curioso e interessante, che porta nella serie di Martin Mystère un espediente affascinante come la gestione del tempo nelle sue tante declinazioni e che poi ritroveremo in altre storie, Operazione Dorian Gray su tutte.
In questo albo, tra l’altro, abbiamo un ottimo lavoro grafico di Giovanni Freghieri, disegnatore che gestisce bene il tempo delle tavole e che sa narrare, attraverso le sue chine, i diversi momenti della narrazione di Castelli, con un tratto molto riconoscibile.
