Zagor n.125-128
“Agli ordini dello Zar”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Il topos della “valle nascosta e inaccessibile” aveva già fatto (e farà) capolino in altre occasioni su Zagor, a partire dal n.16 in cui – attraverso la Porta della Paura – avevamo fatto la conoscenza dei Tutelos e dei Wasaki, due tribù praticamente rimaste alla preistoria. Bonelli / Nolitta lo usa anche in questa occasione e, dopo aver portato a Darkwood – tra gli altri – thugs, giubbe rosse, sceicchi e samurai… stavolta è il turno dei cosacchi di Borisgrad, per un’avventura ottimamente disegnata da Franco Donatelli e ispirata (secondo quanto confessato dallo stesso Bonelli, nella Posta di Tutto Zagor n.139) dal film Il mondo nelle mie braccia del 1952.

Certo, attorniata com’era da altri capolavori della Golden Age (Billy Boy e Supermike prima, Kandrax – di cui parlerò presto in modo dettagliato – subito dopo), questa lunga storia non la apprezzai appieno, anche a causa di un paio di passaggi in cui lo Spirito con la Scure mi era sembrato fin troppo ingenuo… Mi riferisco a quando una donnetta russa lo mette fuori combattimento, mentre la seconda occasione (nel concitato finale) rientra tutto sommato nella casistica dell’eroe generoso che rischia di essere sopraffatto e viene salvato all’ultimo momento dall’intervento di un’altra persona.

Peccati tutto sommato veniali, specie tenuto conto del numero davvero poco credibile di “colpi in testa” o di “salvataggi da parte di terzi” che Zagor dovrà subire negli anni successivi, durante il cosiddetto Medioevo. 

Per il resto, tantissimi spunti gradevoli: la gag iniziale di Cico (affiancato dal trapper Rochas), l’azzeccato personaggio del principe Alexis, lo scontro con il feroce orso Drago nella fossa della morte… e soprattutto la coalizione tra indiani e trapper di Darkwood che accorre in aiuto di Zagor a testimoniare quanto sia preziosa la sua opera di pacificazione, malgrado l’evidente disprezzo manifestato del Conte Boris quando lo chiama “Re di Darkwood”. Piacevole, infine, la sequenza finale che potete vedere in calce all’articolo (l’albo n.128 conteneva 8 pagine aggiuntive rispetto alla solita foliazione), in cui Alexis dimostra di essere già degno degli altri trapper.

PS: come dite? Non è credibile che TUTTI capiscano l’inglese, donnetta russa compresa? Eh… come già accennato in altre occasioni, prima o poi dovrò parlare di quanto i personaggi dei fumetti siano poliglotti… Beati loro!

L’approfondimento sulla Golden Age di Zagor

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