Martin, Diana e Java vengono chiamati dall’amico Von Hansen, ma una volta arrivati trovano l’archeologo in coma all’ospedale di Nuoro. I medici non si pronunciano sulle cause del coma e Mystère decide di ricostruire i movimenti delle ultime ore dell’amico. L’indagine lo porta nella voragine del Golgo, dove – tra cunicoli, celle funerarie preistoriche e iscrizioni etrusche – i nostri eroi si troveranno faccia a faccia con lo Scultone, un rettile mostruoso che cercherà di ucciderli. Scritta da Alfredo Castelli e disegnata dai fratelli Cassaro, ci immergiamo totalmente nell’affascinante storia archeologica dell’isola sarda, attraverso le costruzioni nuragiche e prenuragiche e, nota curiosa, all’interno della storia compare anche Bepi Vigna che aiuterà non solo Martin, ma anche Diana e Java a trarsi d’impiccio.
Fabrizio Gallerani, dalla nostra scheda biografica su uBC, ha descritto l’incontro tra i “tre sardi” e Castelli a proposito di questa storia: <<Medda, Serra e Vigna incontrano Alfredo Castelli, in Sardegna per registrare una trasmissione televisiva negli studi RAI di Cagliari, e gli propongono un soggetto di ambientazione locale per il suo Detective dell’Impossibile, ispirato ad una vecchia sceneggiatura dello stesso Vigna. Castelli, pur prendendosi la libertà di rimaneggiare pesantemente il soggetto originale, lo accetta>>. Nasce da qui Il mistero del nuraghe.
Le altre due storie contenute nel volume 18 della IF edizioni (rispettivamente, i n.35-36 della serie mensile) sono Moha-Moha e Il ritorno dei Kundingas.
Martin torna in Australia, in una nuova storia che inizia con i segnali di un evento cosmico che dovrebbe verificarsi in coincidenza del ventesimo anniversario della morte di suo padre, Mark Mystère, avvenuta in un incidente aereo causato dagli Uomini in Nero.
Sono avventure che si riallacciano a Incontri ravvicinati, volume 14 della IF (n.27 della serie mensile) e ne divengono un séguito, anzi, forse meglio dire la seconda parte.
Qui il nostro Detective dell’Impossibile farà la conoscenza di Sullivan, che pare sia il mandante della morte dei suoi genitori. Due storie che ci catapultano nel mondo mistico degli aborigeni australiani, non tralasciando quella realtà extraterrestre dal fascino – appunto – mysterioso.
Martin e Java riescono a sventare il grande evento cosmico che avrebbe distrutto l’Australia (e non solo) ottenendo, tra l’altro, la fiducia dei Kundingas.
Le storie sono disegnate dai fratelli Cassaro e da Giancarlo Alessandrini, con quel tratto unico oramai divenuto riconoscibilissimo per i lettori mysteriani.