Oggi, a qualche giorno dalla sua scomparsa (avvenuta il 15 gennaio 2025), vorrei rendergli un piccolo omaggio parlando di una striscia a fumetti che fece uscire negli anni ‘70.
Uscita per la prima volta nel 1973 sul tabloid L.A. Reader, la striscia rappresentava un momento di estraniamento dalla realtà per il regista e vedeva come protagonista un cane nero tenuto al guinzaglio nel cortile recintato di una casa.
Questo fumetto venne pubblicato settimanalmente per diversi anni e la sua forza era conferita dalla sua stessa essenza. La striscia era sempre uguale, vignette comprese: l’unico aspetto che di volta in volta cambiava erano i testi nei balloons.
La didascalia, sempre uguale, riportava questo testo: <<Il cane che è così arrabbiato da non potersi muovere. Non può mangiare. Non può dormire. Può soltanto ringhiare a stento. Schiacciato dalla tensione e dalla rabbia, il suo stato è simile al rigor mortis>>.
Un doveroso omaggio ad un grande regista.