Si ritorna a parlare del buon vecchio Martin Mystère e lo facciamo con una storia legata al mondo della telepatia e a quei “poteri” da ESP (percezione extrasensoriale).
Nel farlo, ci addentriamo in un contesto storico ben preciso: siamo nel 1985, in quella che potremmo definire come la fase finale della Guerra Fredda, e Alfredo Castelli ci descrive – sagacemente – gli attori che vedremo in scena, siano essi inventati e/o reali… vedi il Presidente degli USA Ronald Reagan e il Segretario Generale del PCUS Michail Gorbačëv.
Questo passaggio è importante per precisare che oggi difficilmente vedremmo nomi di politici reali inseriti all’interno della narrazione. Ai tempi, beh, era prassi.
All’inizio, ne La mente che uccide, un diabolico criminale utilizza un gruppo di persone dai poteri paranormali per provocare – a scopo di ricatto – catastrofi di vario genere: da incidenti a centrali nucleari ad attacchi di aerei militari a navi della marina statunitense. Si tratta dello stesso individuo che, nel 1968, provocò il famoso black-out di New York.
Anche Martin Mystère è coinvolto nelle indagini per sconfiggerlo, assieme a un parapsicologo e a Chris Tower (che fa il suo esordio nella testata), un vecchio amico diventato un pezzo grosso dei servizi segreti.
Nella seconda parte – ovvero Scanners! – ci sarà lo scontro con Mister Mind (al suo esordio anch’esso) che arriva nelle battute finali: visto fallire il proprio ricatto, il potente telepate cerca vendetta tentando di scatenare la Terza Guerra Mondiale sfruttando i “poteri” dei suoi adepti tra cui Maria Ferretti (vecchia amica di Martin) e di altri scanners.
Entrambe le parti della storia (uscita nei numeri 36-38 della serie mensile) risultano ben equilibrate nei testi e nei disegni, anche se questi ultimi ancora un po’ acerbi vista la formazione in divenire di Giampiero Casertano (ricordiamo ai lettori che le due storie uscirono nel 1985 e il disegnatore era poco più che ventenne).
Fun Fact: l’incipit de La mente che uccide si apre con un problema alla pompa di raffreddamento dei reattori della centrale nucleare sita a Plymouth (Massachusetts). La storia uscì nell’aprile del 1985. Precisamente un anno dopo, nel 1986 e nello stesso mese di aprile, avvenne il disastro nucleare di Chernobyl.
Che Castelli sia stato lungimirante nel “vedere” oltre il presente!? Ci rimane questa curiosità…