Mister No 1978

Mister No: 1978

Le recensioni di tutte le storie di Mister No pubblicate nel 1978

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Entrata nel suo quarto anno di vita, la serie di Mister No consolida il suo favore nel pubblico con altre avventure che, pur non risultando capolavori, ampliano la caratterizzazione del pilota amazzonico. Vediamo nel dettaglio cosa ha riservato ai lettori questo 1978.

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Mister No n.34-35 “Il dio giaguaro”
di Guido Nolitta & Franco Bignotti
Marzo-Aprile 1978

Mister No si trova a San Agustín in Colombia insieme al professor Bishop, che deve valutare l’acquisto della fattoria del defunto amico Brett Carradine. La tenuta è abitata dalla nipote Blanche Carradine e dal fidanzato Erik Svenson e – tra le altre cose – ospita un sito archeologico di straordinario interesse. La zona è funestata da misteriosi omicidi con le vittime dilaniate da terribili colpi di artiglio che la popolazione locale attribuisce ad un’entità non umana, il dio giaguaro. Mister No, con l’aiuto del bellicoso padrone del ranch confinante Carrillo, farà luce sulla vicenda.

Più che il giallo imbastito dall’autore, è la suggestiva atmosfera ricolma di paura e superstizione che cattura l’attenzione del lettore. Guido Nolitta si conferma abilissimo nel catapultare il pilota amazzonico in un ambiente che si nutre di ancestrali tradizioni locali, temute e rispettate dalla povera gente del posto. A dare un ulteriore fascino sinistro alla storia sono le numerose architetture di origine precolombiana di San Agustín che, nella fioca luce notturna, assumono forme inquietanti e mostruose. Magistrale anche da questo punto di vista la prova grafica di Franco Bignotti, partner sicuro e affidabile dello sceneggiatore. Innegabile anche la sua bravura nel rappresentare la seducente Blanche, il cui fascino malizioso non lascia indifferente Mister No. La sua è la figura che rimane più impressa di questo episodio, specie nelle drammatiche pagine finali che ne connotano – nel bene e nel male – il carattere deciso, andando oltre la pura bellezza fisica. 

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Mister No n.36-37 “La lama di asfalto”
di Alfredo Castelli & Vincenzo Monti
Maggio-Giugno 1978

Mister No viene ingaggiato dalla United Highways, una multinazionale che progetta la costruzione di un’autostrada attraverso la foresta amazzonica. A parte l’onesto ingegner Nicholson, la compagnia è formata da persone senza scrupoli, a partire dai due responsabili della società Nolan e Farris. I nefasti effetti del disboscamento e della modifica del corso di un fiume avranno pesanti ripercussioni sulla fauna e sulla popolazione locale ma non lasceranno indifferente Mister No, pronto a dar battaglia.

La trama ideata da Alfredo Castelli si colloca all’interno della tematica sull’arrogante sfruttamento delle risorse e delle popolazioni indigene da parte di uomini accecati dall’idea del profitto economico: un cinismo che sfocia in episodi di becero razzismo e scarsa considerazione della vita umana. A ciò si aggiunge la tematica ecologica, con il selvaggio e indiscriminato disboscamento dell’ambiente amazzonico. Chiaro il riferimento dell’autore alla reale costruzione dell’autostrada transamazzonica di inizio anni ’70, che tanti danni ha provocato all’ecosistema locale. Nonostante i nobili presupposti, la storia convince solo a tratti: tra alcune ingenuità e qualche momento di noia affiora anche qualche dialogo oltre modo stucchevole come – ad esempio – quello tra il moribondo Randall e lo stesso Mister No. I disegni di Vincenzo Monti risultano riusciti solo a metà: buona la resa delle scene paesaggistiche, meno quella dei volti. La collaborazione nella seconda parte di Bruno Marraffa – dallo stile completamente diverso da Monti – non ha certamente elevato la qualità grafica finale.

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Mister No n.37-40 “Bienvenido a Mexico!”
di Guido Nolitta & Franco Bignotti
Giugno-Settembre 1978

Un anonimo benefattore regala a Mister No un viaggio ad Acapulco per partecipare ad un torneo aereo. Nella circostanza, avviene la conoscenza della bella Deborah Winter, una pilota dal carattere alquanto fumantino. Ben presto si scopre che l’invito ad Acapulco è stato organizzato da una vecchia conoscenza di Mister No, ovvero Tango Martinez. Costui intende coinvolgerlo nel recupero dell’ingente bottino di una rapina compiuta tempo prima da alcuni suoi complici e il denaro gli occorre per ripianare un debito con il pericoloso malavitoso Felipe Ugarte. Tango riuscirà a convincere Mister No solamente usando Deborah come ostaggio. La pericolosa missione sarà irta di ostacoli e incontri inaspettati, in un autentico tour de force del Messico meridionale.

Felice recupero del villain Tango Martinez (apparso in un precedente episodio) che, anche questa volta, appare più una simpatica canaglia piuttosto che un cattivo tout court. Un avversario che dimostra una certa astuzia nel coinvolgere il pilota amazzonico nei suoi loschi traffici ma anche ingenuità clamorose, tanto da essere definito dallo stesso Mister No un “rubagalline”. Diverse lungaggini, frequenti cadute di ritmo e una sceneggiatura piuttosto arzigogolata vengono riscattate da alcune felici scelte narrative. In particolare si rivelano interessanti le raffigurazioni di alcuni aspetti caratteristici del folklore messicano, come i pericolosissimi tuffi dalla Quebrada di Acapulco e la festosa ricorrenza del giorno dei morti. Tra i personaggi emerge l’originale figura dell’aviatrice Deborah Winter, il cui fascino contrasta con una certa tendenza al turpiloquio. Interessante anche la figura del tenente della polizia messicana Gallego, che si rivelerà un prezioso aiuto per Mister No.

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Mister No n.40-42 “Il mistero di Selva Preta”
di Guido Nolitta & Roberto Diso
Settembre-Novembre 1978

Guido Nolitta confeziona un riuscito omaggio ai B-movie di fantascienza degli anni ’50, in particolare rifacendosi a quei film in cui compaiono insetti giganti che seminano il terrore come – ad esempio – Assalto alla terra e Tarantola. Da abile sceneggiatore, Nolitta riesce a mantenersi su coordinate narrative credibili, regalando al lettore un’avventura particolarmente avvincente. Di grande effetto la suspense claustrofobica che pervade il gruppo, asserragliato nel rifugio allestito per difendersi dai temibili mostri. Nel finale viene toccato anche il tema della libertà di stampa che si scontra con le pressioni della censura del potente e arrogante mister Stark.

Per un approfondimento: l’articolo apparso sul Magazine

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Mister No n.42-44 “Nella terra dei Moros”
di Ennio Missaglia & Vladimiro Missaglia
Novembre 1978-Gennaio 1979

In compagnia del cliente di turno Sanders, Mister No si ritrova a passare una notte a Concepciòn, in Paraguay. Qui è invitato ad una festa tenuta dal facoltoso Vicente Deyano, uomo arrogante e dai modi piuttosto bruschi. Un’irruzione di alcuni malviventi porta al rapimento del figlio di Deyano, Gabriel. Sulle sue tracce si muovono Mister No e Sanders che dovranno inoltrarsi nelle terre dei temibili Moros – bellicosi indios cannibali – per liberare il ragazzo dai suoi rapitori.

Doppio esordio nella serie per i fratelli Missaglia, Ennio ai testi e Vladimiro ai disegni. Duole constatare che nessuno dei due consegna un lavoro apprezzabile. La storia, banale e noiosa, ci mostra un Mister No che poco ha in comune con quello che i lettori hanno imparato a conoscere negli albi precedenti. Fondamentalmente il suo ritratto è quello di un avventuriero con il vizio della bottiglia, senza alcun segno della carica umana e dell’ironia che lo contraddistinguono. Latita anche la caratterizzazione degli altri personaggi, decisamente anonimi e privi di profondità. Il colpo di scena finale non aggiunge granché al tutto. Il segno di Vladimiro Missaglia, piuttosto povero e disadorno, non raggiunge standard qualitativi accettabili: diverse tavole sembrano solo abbozzate e prive della necessaria cura.

LE ANNATE DI MISTER NO

Stefano Paparella

"Quando il gringo incontra il messicano col coltello, il gringo è un uomo morto"

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