Ken Parker: 1981

Gli albi del 1981 di Lungo Fucile

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Anche nel 1981, la casa editrice e gli autori di Ken Parker non riescono a garantire la mensilità della testata e quindi “saltano” i numeri di febbraio, giugno e ottobre. Solo 9 numeri pubblicati nell’anno, quindi, ma di qualità media decisamente alta. Alle sceneggiature Giancarlo Berardi è affiancato da Maurizio Mantero per ben 4 storie, mentre Tiziano Sclavi realizza la sua seconda e ultima sceneggiatura per il personaggio. Forse è l’impianto grafico a soffrire maggiormente: Ivo Milazzo e Giorgio Trevisan realizzano due storie a testa, mentre sono presenti Carlo Ambrosini e Bruno Marraffa, con il loro stile molto personale. Dalla serie Storia del West, terminata a dicembre 1980, arriva Sergio Tarquinio, di fatto a sostituire Giancarlo Alessandrini (che probabilmente iniziava a dedicarsi a Martin Mystère, in uscita l’anno successivo). Il primo approccio di Tarquinio con le ambientazioni e il personaggio è decisamente faticoso, ma già con il secondo albo illustrato dimostra di poter portare alla serie la sua grande esperienza di disegnatore western.

Nelle storie – come di consueto – sono toccati temi importanti, che riverberano le tensioni dell’epoca in cui sono state scritte, con grandi personaggi pronti a confrontarsi con un Ken Parker come al solito in giro per l’America. A livello di continuity, interessanti gli accenni a Theba (il figlio adottivo di Ken), residente a Boston, che Lungo Fucile si ripromette di andare a trovare prima o poi. Berardi iniziava probabilmente a delineare il plot delle avventure che concluderanno la prima serie del personaggio, 3 anni dopo. 

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Ken Parker n.36 “Diritto e rovescio”
di Giancarlo Berardi & Ivo Milazzo
Gennaio 1981

L’annata di Ken Parker nel 1981 si apre alla grande con un’ottima storia realizzata dai creatori del personaggio, Berardi e Milazzo, che ambientano a Helena (in Montana), una commedia degli errori particolarmente riuscita. Al centro della vicenda il delitto apparentemente inspiegabile del semplice impiegato Leslie Cannon, che in conclusione non si rivela nemmeno tale. Memorabile l’apparizione di uno dei migliori personaggi di tutta la serie, il coreografo omosessuale Junius Foy che affianca in maniera disinteressata Ken in un’indagine per poterne dimostrare l’innocenza.

Nei primi numeri della serie Berardi aveva scritto alcune scene in cui l’omosessualità era descritta in maniera macchiettistica. In questo caso si riabilita completamente tratteggiando un personaggio a tutto tondo, che si svela a Ken, con cui costruisce un rapporto di sincera amicizia, in cui può permettersi di mostrarsi a nudo senza rinunciare alla propria identità.

Per il resto è una storia nello stesso tempo intensa e leggera con molti momenti godibili, nobilitata dal pennino di Milazzo sempre a suo agio quando deve rappresentare dei paesaggi invernali. Diritto e rovescio rappresenta un piccolo gioiello all’interno della serie.

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Ken Parker n.37 “Cronaca”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero & Carlo Ambrosini
Marzo 1981

La scheda sul sito storico di uBC

Dopo l’omosessualità nello scorso numero, al centro del n.37 c’è un altro tema universale: la pena di morte. A Butte, sempre nel Montana, Ken salva la vita dell’anziano pubblico ufficiale George Maledon, che si sta recando a Boise City nell’Idaho per occuparsi degli esiti di una rapina avvenuta due mesi prima. Tale rapina, che si è conclusa con l’arresto del giovane Vincent Hagler, ci viene raccontata in flashback attraverso la lettura di vecchi quotidiani. Sempre dai giornali Ken, che ha accettato di accompagnare e proteggere Maledon che crede erroneamente un giudice, scopre che i fratelli di Hagler stanno intimorendo i vari testimoni del processo. Solo a destinazione – e dopo essere scampati ad un altro attentato – Ken capisce che Maledon è il boia venuto a giustiziare il giovane Hagler.  Nonostante l’orrore che gli provoca la professione di Maledon, Ken porta a termine il suo compito proteggendolo dalla minaccia dei fratelli Hagler e scopre, leggendo l’ennesimo giornale, che il suo assistito è riuscito a compiere il suo dovere.

Buona storia orchestrata da Mantero e Ambrosini, forse appesantita dai troppi flashback, ma con all’interno alcuni scambi d’opinione più che pregevoli tra Ken e il boia sulla liceità della pena di morte.

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Ken Parker n.38 “Il poeta”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero & Bruno Marraffa
Aprile 1981

È di nuovo Maurizio Mantero a realizzare la sceneggiatura della nuova avventura di Ken Parker, su soggetto di Berardi (per i disegni, come di consueto molto particolari, di Bruno Marraffa), con al centro della storia un curioso ladro di diligenze che firma le sue rapine con dei versi poetici. Ci troviamo a Fillmore, nello Utah, e per fronteggiare le prodezze del Poeta la Wells Fargo, la società che organizza i viaggi delle diligenze, incarica l’ispettore Langhorne Boyd. Il neo-ispettore – per fermare una volta per tutte le rapine – si fa affiancare da Ken Parker, conosciuto casualmente proprio durante un viaggio in diligenza. Anche il sanguinario Jack Blade, responsabile della sicurezza della Wells Fargo, sta conducendo delle indagini a modo suo, convinto che l’identità segreta del Poeta nasconda un suo vecchio rivale. 

Le indagini violente di Blade, affiancato dai suoi uomini, portano Ken a scontrarsi con lui molto presto, e di questa confusione sembra approfittare proprio il Poeta, che si rivela alla fine nascondersi sotto un’identità insospettabile.

Marraffa disegna bene l’inquietante Blade, i cui valori si scontrano inevitabilmente con quelli di Ken, che – al contrario del rude ispettore – conduce le sue indagini molto accuratamente. Una storia che, dato il tema, poteva essere ironica e divertente: al contrario risulta invece molto cupa, anche per l’abbondanza dei neri utilizzati da Marraffa.

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Ken Parker n.39 “Odio antico”
di Giancarlo Berardi & Giorgio Trevisan
Maggio 1981

Con l’albo che esce a maggio 1981 Berardi, affiancato magistralmente da Giorgio Trevisan, racconta una storia di paese, tra vendette e rancori,  prendendo a prestito i personaggi del film tedesco espressionista L’Angelo Azzurro, con Lola ed Emil trasportati nel West di Lungo Fucile.

Ken arriva nella piccola città nel momento di un cambio epocale, quando il vecchio sceriffo Earl Dunn sta per essere sostituito dal giovane quasi avvocato Philip Cole, con la speranza che conduca la comunità sulla via della modernità. Ken nel frattempo viene irretito dalla bella Lola, proprietaria di un saloon, dove a causa sua scatena una rissa gigantesca, finita la quale viene arrestato ancora una volta: quando viene rilasciato, per pagare i danni è costretto a lavorare per un certo periodo proprio nel ranch dell’ex sceriffo.

A sconvolgere la piccola comunità è anche il suicidio dell’avvocato Howard, da tempo malato, coincidente con il ritorno dei fratelli Wambaugh alla ricerca di vendetta, dopo che il loro padre era stato condannato ingiustamente per omicidio anni prima.

Berardi utilizza toni brillanti nella narrazione (esemplari soprattutto i dialoghi al ranch tra i tanti comprimari), per una storia che lascia però decisamente l’amaro in bocca, con un lieto fine solo apparente: Ken abbandona il paese lasciando i suoi abitanti alla loro consueta vita intrisa di ipocrisia.

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Ken Parker n.40 “Apache”
di Giancarlo Berardi & Ivo Milazzo
Luglio 1981

Torna Milazzo in coppia con Berardi e torna anche uno dei primi personaggi che nella serie ha affiancato il nostro Ken, lo scout dell’esercito Dashiell Fox, impegnato con gli Apache sulle Dragoon Mountains in Arizona.

Una storia che parla di rivalità e divisioni, quelle storiche tra le varie tribù apache, ma anche della differente visione del problema indiano tra i bianchi, con l’agente indiano Clum impegnato a fronteggiare la situazione e i notabili di Tucson che, impauriti dagli indiani o più probabilmente interessati da promettenti ricadute economiche, richiedono l’intervento risolutivo dell’esercito.

Lo sviluppo narrativo è basato sul montaggio alternato tra la spedizione dell’esercito che – mal guidata appositamente dalle guide indiane – massacra donne, anziani e bambini, le trattative tra Clum e i borghesi di Tucson e quelle tra Fox e Chato, il capo indiano, lontano dalla sua tribù (che solo in un secondo momento scopre essere stata assurdamente massacrata).

Ritrovare Fox rappresenta per Ken anche l’occasione di ripensare a Theba (il suo figlio adottato tra i Sioux nel n.5), che scopriamo essere finito a Boston insieme a Belle.

Ken aiuta Fox a rintracciare Chato, fuggiasco e assetato di sangue,  in sequenze contraddistinte da grande drammaticità, con la ricerca della vendetta nei confronti di tutti gli uomini bianchi che si interromperà nella maniera più inaspettata, quando – dopo aver conosciuto il piccolo Juh – sembra per lui essere ancora possibile l’opzione di tornare ad una vita normale fuggendo in Messico.

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Ken Parker n.41 “Alcune signore di piccola virtù”
di Giancarlo Berardi, Tiziano Sclavi & Sergio Tarquinio
Agosto 1981

Seconda e ultima avventura sceneggiata da Tiziano Sclavi per Ken Parker, in una storia condizionata dalla scarsa vena del disegnatore Sergio Tarquinio, al debutto sulla serie, che non riesce assolutamente ad azzeccare la fisionomia di Lungo Fucile per tutta l’albo. 

Ken si ritrova a guidare una carovana composta da allegre signorine, che devono recarsi da Albuquerque in New Mexico a Chuska sul Colorado Plateau, per sostenere il morale di un piccolo avamposto di fronte alla ribellione apache.

L’avventura è tutta basata sulle storie di vita delle varie ragazze di fronte al perbenismo pruriginoso dei soldati che li accompagnano, ben rappresentati dal tenente Acton e che devono fronteggiare gli apache di Gordito. Le tipiche disavventure di una carovana che si sposta nel selvaggio West sono impreziosite dalle schermaglie e dai racconti delle varie signorine.

Lieto fine decisamente amarognolo considerato cosa aspetta le valorose ragazze, sopravvissute agli attacchi apache e ad un viaggio così estenuante.

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Ken Parker n.42 “Le sette città d’oro”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero & Bruno Marraffa
Settembre 1981

Storia molto particolare, questa, ambientata sulle Dragoons Mountains in Arizona, in pieno territorio apache, dove Ken viene ingaggiato dalla giovane Cora Simmons per andare alla ricerca del padre archeologo sulle tracce di un tesoro dei conquistadores.

Belle le ambientazioni desertiche di Marraffa in una storia costruita tutta (per quel che riguarda la prima parte) sul contrasto tra Ken, la signorina Simmons – classica piedidolci – e la sua cameriera Rosie.

Le tracce lasciate dal convoglio guidato dal dottor Simmons sono in realtà inquietanti, contraddistinte da violenza e distruzione, con il rapimento di un ragazzino indiano costretto a fare da guida per una misteriosa destinazione. Ovviamente a guidare la spedizione non è il professor Simmons ma il suo assistente Keene, che si è vendicato per motivi familiari del suo superiore. Al centro della disputa c’è un diario spagnolo dei tempi dei conquistadores

Nel ventre della montagna, dopo un cruento scontro tra gli apache e la spedizione, la risoluzione della situazione ha un lato inevitabilmente grottesco.

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Ken Parker n.43 “A due passi dal paradiso”
di Giancarlo Berardi & Giorgio Trevisan
Novembre 1981

Storia malinconica con Ken sulle tracce del figlio del suo amico Dax, finito in carcere a Nogales in Messico. Riuscito a farlo evadere con un piano articolato, Ken si ritrova a fronteggiare un ragazzo deluso dalla vita, ispirato quasi sicuramente ai tanti giovani che affollavano le città italiane dell’epoca, in bilico tra i paradisi artificiali delle droghe e le tentazioni di aderire alla banda armata.

La bella storia di Berardi e Trevisan mette in scena uno scontro di opinioni e vedute differenti, tra il giovane Paul/Harry in fuga da un’accusa di omicidio e l’ormai esperto Ken, fino alla piena scoperta delle ragioni dell’altro, attraverso il racconto delle proprie reciproche esistenze. Il ragazzo si sfoga sul difficile rapporto con il padre, guida per l’esercito che non era mai a casa. 

Li unisce la necessità di fronteggiare alcuni apache ribelli per salvare una bambina, unica superstite di una carovana, con la conclusione per il giovane di rifarsi un’esistenza, scontando le proprie colpe.

Sempre straordinarie le matite di Trevisan, in grado di accompagnare la narrazione sia nelle concitate scene d’azione, sia nei momenti più umoristici e intimi dei vari personaggi.

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Ken Parker n.44 “Sulla strada per Yuma”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero & Sergio Tarquinio
Dicembre 1981

Azzeccata storia corale, con  una copertina volutamente ingannevole, ma premonitoria di quello che sarà il futuro di Ken Parker. Una delle storie migliori sceneggiate da Mantero, bene affiancato questa volta da Tarquinio, alle prese con tanti personaggi – ma tutti delineati graficamente alla perfezione.

Ken si ritrova casualmente a guidare un carico d’argento verso Yuma, assediato da crudeli banditi che provano in tutti i modi ad impossessarsi del preziosissimo carico, anche per liberare il loro capo, imprigionato in un precedente tentativo di rapina. Le interazioni tra i membri della spedizione sono forse la parte migliore del racconto, con l’arrivo – veramente inaspettato – del giovane Billy the Kid, che tiene fede alla sua fama di pistolero imbattibile nel duello finale.

Una storia appassionante che si lascia leggere volentieri e che conclude in maniera ottima l’annata kenparkeriana.

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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