Novembre 1976: nel n.46 della seconda annata di Lanciostory debuttava un altro western, l’ennesimo… Come spiegavo in questo articolo, le serie di questo tipo erano davvero tante nei primi anni di pubblicazione di questo nuovo settimanale targato Eura Editoriale: molte historietas (tra cui Wakantanka e L’uomo di Richmond) ma anche serie di autori italiani (come Welcome to Springville e Storie del West) – e alcuni anni dopo sarebbero sbarcati anche numerosi western della scuola franco-belga…
La cosa positiva è che molti di questi western si scostavano – finalmente! – dallo stereotipo degli episodi autconclusivi con protagonista un “pistolero solitario raddrizzatorti”, anzi alcuni iniziavano anche a mostrare il punto di vista dei nativi americani.
A questo filone apparteneva anche Watami, che debuttava in questo numero, poster in omaggio compreso. Il primo episodio mi colpì in modo particolare, sia per i fantastici disegni, sia per la svolta impressa da subito alla sua fame di vendetta contro chi aveva massacrato la sua famiglia.
Grazie alla firma sull’ultima pagina, scoprii che il disegnatore si chiamava Moliterni, ma solo molto tempo dopo riuscii a trovare maggiori informazioni su questo fumetto, strutturato su una dozzina di episodi (purtroppo pubblicati, per un paio d’anni, a distanza di settimane e settimane l’uno dall’altro): Jorge Moliterni era in effetti il disegnatore di tutta la serie, ma anche lo sceneggiatore tranne pochi episodi all’inizio… cioè dopo che Hector G. Oesterheld (il Maestro autore dell’Eternauta e di tanti altri fumetti di successo, tra cui Mort Cinder) era purtroppo diventato uno delle migliaia di desaparecidos argentini.
In realtà, la storia editoriale di Watami era molto più complessa: la serie che iniziava su questo numero, risalente alla metà degli anni Settanta, era una seconda versione dopo una prima realizzata tra il 1962 e il 1964, in cui il tratto di Moliterni era ancora acerbo e decisamente più “prattiano”.
Watami riapparve poi sulle pagine di Skorpio nel 1986, ma una disamina più completa (grazie all’interessante articolo di Andrea Rivi) sarebbe apparsa soltanto molti decenni dopo, nel primo volume della Serie Oro dell’Editoriale Cosmo pubblicato nel 2021 che raccoglie entrambe le versioni.
Se Oesterheld scomparve nel 1977, vittima della dittatura argentina come dicevamo prima, Moliterni gli sopravvisse di poco: un tumore, da tempo diagnosticato, ne causò intatti il decesso il 18 aprile 1979, quando ancora non aveva compiuto quarant’anni.
L’articolo sulla “scuola sudamericana” in Lanciostory