Lanciostory a.I n.5
“L’uomo di Richmond”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Dopo il famoso Numero Zero, allegato gratis al fotoromanzo Le avventure di Jacques Douglas, il settimanale Lanciostory iniziò la sua avventura in edicola con un editoriale in cui veniva – giustamente – indicato il disegnatore sudamericano che avrebbe contraddistinto (insieme a Juan Zanotto e ad Arturo Del Castillo) quei primissimi numeri: Ernesto “Rudesindo” Garcia Seijas.

I dati parlano chiaro: nel n.0 – come anche nel n.3 – aveva disegnato un libero “tuttocolore”; nel n.1 era iniziata la miniserie western Le avventure di Reno Reagan, presente anche nei n.3 e 6; nel n.2 era invece iniziata la serie L’uomo di Richmond (un altro western su testi di Ray Collins e Andrea Mantelli) presente anche nei n.5 e 6; sue, inoltre, erano le copertine dei n.4 e 5… Un’abbondanza molto apprezzata dai lettori, in quanto il suo tratto – seppur ancora lontano da quello poi sfoggiato nella maturità – svettava notevolmente rispetto a quello di altri disegnatori “anonimi”.

Nel n.5, in particolare, le avventure di Ron Warlock – l’uomo di Richmond immortalato nella splendida copertina – prendevano decisamente il volo, dopo l’episodio introduttivo che ce lo aveva presentato come un damerino sudista, vigliacco e incapace di proteggere la sua famiglia: negli episodi successivi sarebbe diventato un temibile pistolero.

L’ennesimo western, insomma, di cui parlavo in questo articolo? Non proprio, grazie ai comprimari che avrebbero poi arricchito la trama: la fotografa Polly, la messicana Lola e l’indiano Gilè, il mio personaggio preferito, in cui notavo una somiglianza (fisica e caratteriale) con il texiano Tiger Jack. L’apprezzamento dei lettori per questa serie sarebbe poi stato premiato con la ristampa in inserto su Skorpio, nel 1981.

Sin da questi esordi, Garcia Seijas diventò uno dei miei disegnatori preferiti: negli anni Ottanta l’ho poi apprezzato soprattutto in Helena e in Bruno Bianco, al servizio dei due maestri Robin Wood e Carlos Trillo.

L’articolo sulla “scuola sudamericana” in Lanciostory

Un ricordo di Ernesto Garcia Seijas

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