SR BUR 121

Tascabili BUR n.121 “Tutto quello che…”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Continuavo a macinare, uno via l’altro, qualsiasi volumetto BUR dedicato a Charlie Brown che mi capitasse sotto mano, conservando soltanto quelli che mi piacevano di più. Quello di cui parlerò oggi era tra i miei preferiti, in quanto era completamente consacrato (tranne 5-6 strisce, non di più) al personaggio che aveva presto scalato le mie classifiche di gradimento: il bracchetto Snoopy.

La prima striscia – rimontata in verticale, come al solito – era quanto di più programmatico potesse esserci, per tener fede al titolo “completo” che appariva in copertina (Tutto quello che avreste voluto sapere sui bracchetti, ma non avete mai osato chiedere): vediamo infatti l’esordio dello Snoopy scrittore e del suo imperituro incipit “Era una notte buia e tempestosa”, che Schulz portò alla ribalta prendendolo in prestito al drammaturgo inglese ottocentesco Edward Bulwer-Lytton – autore anche di un’altra espressione entrata nell’uso comune con diverse varianti, “la penna è più potente della spada”.

Ma il volumetto non si limitava a raccogliere le strisce su Snoopy scrittore, perennemente alle prese con editori che rifiutano i suoi manoscritti: lo vediamo anche nei panni di un astronauta e dell’asso della Prima Guerra Mondiale, alla ricerca di sua madre e ai ferri corti con l’uccellino Woodstock – senza, naturalmente, dimenticarne le interazioni con “quel bambino con la testa rotonda” di cui continuava a dimenticare il nome…

La serie di strisce che mi piacque di più, tuttavia, fu quella dedicata alla lettura di Guerra e pace di Lev Tolstoj, libro-simbolo dei “mattoni” letterari infiniti da centinaia e centinaia di pagine. Schulz escogitava infatti uno dei suoi tormentoni facendo leggere a Snoopy un’unica parola al giorno: questo semplice espediente dava il via ad una sequenza di strisce in cui l’illogicità e la “leggerezza” della situazione (quanti anni servirebbero per leggere quel libro?) diventavano il motore di numerose, divertenti gag.

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