captain america no more!

Capitan America, gli anni ’80. Parte IV
1987/1989: I due Capitani

Steve Rogers rinuncia al ruolo di Cap!

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Conclusa, sull’albo datato gennaio 1987, l’avventura in Florida insieme a Nomad contro il viscido (letteralmente) boss della droga chiamato Slug, su Captain America 326 del febbraio ’87 lo sceneggiatore Mark Gruenwald e il disegnatore Paul Neary proseguono nel filone dell’introspezione e dell’approfondimento psicologico del titolare della testata, facendolo ritornare alla tetra villa dove abitava un tempo il suo arcinemico Teschio Rosso e dove il criminale aveva perso la vita nell’epico n. 300. Qui Cap deve affrontare gli spettri del suo passato, i fantasmi delle persone che gli sono morte al fianco, o anche dei criminali che sono caduti in battaglia con lui; si scoprirà che tutto ciò è orchestrato dal redivivo Dottor Faustus.

Nei numeri successivi (Captain America 327/331, marzo/luglio 1987, sui quali Paul Neary conclude la sua run come disegnatore, sostituito da Tom Morgan), Steve Rogers si scontra per la prima volta con il Super-Patriota (il nuovo personaggio dotato di una forza spaventosa introdotto da Gruenwald nel novembre dell’anno precedente) e il suo gruppo di supporto che organizza dei finti attacchi, poi risolti dal Super-Patriota stesso, come semplici stratagemmi per aiutare il nuovo “eroe” a farsi notare, e ciò lo porta sulle tracce del Power Broker. Questo criminale forniva, a coloro che potevano pagare, un potenziamento di superpoteri; sfortunatamente, alcuni dei suoi soggetti diventavano dei mostri deformi. Capitan America lo sconfigge, consegnandolo alle autorità, grazie anche all’aiuto di una nuova aggiunta al cast dei comprimari della serie: D-Man, la cui vera identità è Dennis Dunphy, creato nell’ottobre 1985 sul n. 28 della serie dedicata alla Cosa dei Fantastici Quattro. Dopo avere ricevuto anch’egli i poteri dal Power Broker, Dunphy aveva scoperto che dietro di lui si celava in realtà un’organizzazione criminale che manipolava le sue vittime e che nascondeva gli effetti collaterali delle droghe che fornivano i poteri. Da questo momento, periodicamente, D-Man combatterà più volte al fianco di Capitan America e militerà persino tra le fila dei Vendicatori.

Ma è a partire da Captain America 332 dell’agosto 1987 che Gruenwald (sempre coadiuvato dal nuovo disegnatore Morgan) dà un vero e proprio scossone alla serie.
La Commissione per le Attività Super Umane, che conta tra i suoi membri un generale, i capi della C.I.A., dell’F.B.I. e altri burocrati, convoca Steve Rogers al Pentagono e lo informa che il governo U.S.A. detiene i diritti del costume, dello scudo e del nome di Capitan America. Ogni uso di quegli elementi deve pertanto essere approvato dalla Commissione stessa. Un modo, questo, per costringere Rogers a combattere all’esclusivo servizio del Governo.
Inaspettatamente, l’eroe rinuncia al proprio ruolo e consegna alla Commissione il costume e lo scudo, pronunciando questo discorso: “Signori, ho pensato a lungo alle questioni discusse ieri e mi dispiace dover dire che, in tutta coscienza, non posso accettare l’incarico alle vostre condizioni. 

Capitan America è stato creato per essere un semplice soldato, ma io ne ho fatto qualcosa di più. Ritornare a esserlo, vorrebbe dire tradire tutto ciò per cui ho combattuto per la maggior parte della mia carriera. Per servire il paese a modo vostro, dovrei rinunciare alla mia libertà personale, accettando una posizione in cui, per obbedire ai vostri ordini, dovrei compromettere i miei ideali. Non posso rappresentare il Governo americano. Questo spetta al Presidente. Ciò che devo rappresentare è il Popolo Americano. Io incarno il Sogno Americano, la libertà di lottare per diventare ciò che ciascuno sogna di essere. Essere Capitan America è stato il mio Sogno Americano. Per diventare ciò che voi volete che sia, dovrei compromettere quel sogno e rinnegare ciò che rappresento. I miei doveri verso gli ideali del Paese vengono prima di quelli verso un documento di quarant’anni fa. Mi spiace, ma è giusto così!

Nel numero successivo, la Commissione decide di rivolgersi proprio al Super-Patriota, ed è quindi costui a diventare il nuovo Capitan America, un ruolo che ricoprirà sino al numero 350 del febbraio 1989!
Ma chi è in realtà questo personaggio? Il suo vero nome è John Walker. Fratello di un soldato caduto in Vietnam, egli si era rivolto al Power Broker per ottenere dei poteri e competere nel mondo del wrestling. Ma in séguito aveva deciso di usarli come eroe e, nonostante i suoi metodi violenti, si era fatto presto strada nell’opinione pubblica. Ad aiutarlo c’era il suo amico di colore Lemar Hoskins, anche lui potenziato dal Power Broker, che lo seguì al servizio del Governo prima con l’identità di Bucky, poi assumendo quella di Battlestar.
In un’intervista, Gruenwald spiegò i retroscena di questa scelta: “Ricevevo lettere dai lettori nelle quali mi si chiedeva di rendere Capitan America più simile a Rambo. Personalmente, non penso che Steve Rogers possa mai diventare così. Quindi, mi sono detto, se volete un Capitan America come Rambo, posso darvelo… ma non potrà essere Steve.

Questa è una delle ragioni della sostituzione. L’altro motivo è che ho sempre creato dei personaggi simbolici, come lo Spezzabandiera o il Super-Patriota. Volevo rappresentassero temi come l’anarchia o il nazionalismo. Avevo capito che, siccome Cap è uno dei buoni, si poteva immaginare che il patriottismo fosse di per sé una cosa positiva. Ma volevo mostrare anche il lato oscuro del patriottismo, dunque ho inventato il Super-Patriota, che poi divenne Capitan America. È lui la versione Rambo di Cap. È il Sogno Americano così come lo interpretano molte persone: vieni in America, fai un mucchio di soldi a spese degli altri, e fai quello che ti pare a discapito di altre persone pur di arrivare al successo. Questa non è certo l’idea di Steve Rogers: lui crede nella Terra delle Opportunità, dove ognuno può diventare quello che vuole e lui stesso è il self-made man definitivo. Certo, se vuoi arricchirti puoi farlo pure, ma per me quello è solo il lato oscuro del Sogno Americano. Sebbene già in passato Steve Rogers aveva rinunciato al ruolo di Capitan America, mi sono detto: lo rifacciamo, ma stavolta durerà di più e sarà diverso da tutte le altre volte.

E così, mentre Walker inizia la sua nuova carriera come Capitan America, distanziandosi molto presto dai metodi del predecessore e adottando un approccio più violento, dal canto suo Steve Rogers decide di non rinunciare a combattere il male, convinto dagli alleati Nomad, Falcon e D-Man. Su Captain America 337 del gennaio 1988 (l’ultimo disegnato da Tom Morgan, sostituito da Kieron Dwyer, figlio adottivo di John Byrne, che con il suo tratto sinuoso e molto personale rimarrà sulla serie per un paio d’anni), sotto una cover di Mike Zeck che omaggia quella del n. 4 dei Vendicatori che aveva reintrodotto Capitan America nell’Universo Marvel, Steve assume l’identità del Capitano. Indossa un nuovo costume (nero, bianco e rosso) e utilizza inizialmente un nuovo scudo di adamantio, fornitogli da Tony Stark. I due vecchi amici, poi, avranno dei dissapori dopo la cosiddetta Guerra delle Armature, in cui Iron Man si scontrerà con Cap che disapprova i suoi metodi nel combattere i nemici. Di conseguenza, in Captain America 341 Steve restituisce a Tony lo scudo ed è dunque Pantera Nera ad armarlo con un nuovo scudo, stavolta in vibranio.

In questo periodo, l’annata 1988, lo stile narrativo di Mark Gruenwald si fa sempre più complesso: dopo una serie di episodi che seguono – alternativamente – le gesta di Steve Rogers/il Capitano e del suo sostituto John Walker/Capitan America, successivamente le vicende dei due personaggi iniziano ad essere presentate in un mix di scene, a ritmo concitato. E così, a titolo di esempio, mentre il primo si ritrova a salvare il presidente Ronald Reagan in persona e tutta la città di Washington dalla “droga serpente” della terrorista Viper, il secondo continua a seguire gli ordini del governo U.S.A. e deve dare la caccia ai mutanti che non obbediscono alla nuova legge sul censimento dei super-poteri.

Nel frattempo, Walker subisce diversi risvolti negativi: i suoi genitori vengono uccisi dal gruppo di terroristi noto come Cani da Guardia (che il nuovo Cap, per tutta risposta, massacra senza remore), e la sua identità viene resa pubblica da alcuni suoi ex alleati in cerca di vendetta.

La carriera di John Walker come Capitan America si conclude su Captain America 350 (del febbraio 1989). È in questo numero celebrativo che Steve Rogers scopre che il Governo aveva scelto proprio il Super-Patriota per sostituirlo e constata di persona quanto i metodi del suo sostituto siano violenti e discutibili. Ma la scoperta più sconvolgente che Gruenwald riserva ai lettori è che dietro la Commissione, i Cani da Guardia e altri gruppi terroristici (da U.L.T.I.M.A.T.U.M. al Programma Flagello) si cela nientemeno che il Teschio Rosso! Grazie allo scienziato Arnim Zola, la sua mente e la sua personalità sono sopravvissute in un corpo clonato da Steve Rogers, con tutti i vantaggi del siero del super-soldato e, nascosto in un palazzo di Washington, ha manipolato tutti.

I due capitani, alla fine, si ritrovano nel covo del nazista e uniscono le forze contro di lui. Durante lo scontro, il volto del criminale viene investito dalla polvere mortale della sua stessa sigaretta… trasformandone i lineamenti in un vero e proprio teschio rosso! Ma costui riesce comunque a sopravvivere e a darsi alla fuga. Successivamente Rogers e Walker compaiono davanti alla Commissione, adesso finalmente libera dalle manipolazioni del Teschio Rosso. I suoi membri propongono a Steve Rogers di riprendere il ruolo di Capitan America. Steve inizialmente rifiuta, ma è proprio un John Walker pentito a fargli cambiare idea: 

Non sarai stato tu a inventare il nome o a fabbricare il costume, ma sei stato tu a creare la figura di Capitan America… il suo codice d’onore, la sua reputazione, la sua leggenda! Ne ho abbastanza di gente che vuole che io sia esattamente come te. Non lo sono. Non lo sarò mai. Ho i miei metodi per servire il Paese che amo e non sono quelli di Capitan America! Mi toglieranno questa uniforme in ogni caso… e non ho idea di cosa vogliano fare di me, dopo. Andiamo, riprenditi questo costume… Impediamogli di scegliere qualche altro poveraccio per cercare di fare quello che fai tu con così poco sforzo!

Le parole di Walker convincono Rogers, che torna così a indossare il costume nell’ultima pagina della storia. In basso, nella stessa pagina, viene inserita una dedica a Joe Simon e Jack Kirbycreatori del più grande supereroe d’America!

Chiusa questa eccellente storyline e riportato Steve Rogers nel costume di Capitan America, Mark Gruenwald e Kieron Dwyer proseguono la gestone della testata innanzitutto fornendo a John Walker una nuova identità da supereroe: sempre presentandosi come una sorta di versione alternativa di Cap ma tentando di compiere un complesso cammino di redenzione, egli indossa il costume nero del Capitano, utilizza un identico scudo e diventa U.S.Agent, entrando a far parte della squadra dei Vendicatori della Costa Ovest e continuando a coltivare il sogno americano… a modo suo (Captain America 354).

Per quanto concerne il vero Capitan America, approfittando del temporaneo cambiamento di periodicità della collana da mensile a quindicinale, i due autori concludono gli anni ’80 con la lunga saga della Caccia alla Pietra di Sangue (Captain America 357/364, settembre-dicembre 1989). Questa avventura tutta azione, che si sviluppa negli angoli più remoti del mondo, sta al fumetto come il film del 1984 All’inseguimento della pietra verde (ogni riferimento è pienamente voluto) o i vari Indiana Jones stanno al cinema. Ma l’approccio all’avventura, a prima vista ingenuo – in realtà preciso come un orologio – e l’agilità del ritmo narrativo, pongono di diritto questa saga nel novero dei “piccoli gioiellini”.

Insieme a Helmut Zemo, la Brigata di Batroc e la Mummia Vivente, due comprimari emergono sugli altri: la bella Diamante (Diamondback, nell’originale, che è il nome di una specie di serpenti a sonagli) e il letale Crossbones.

La prima si chiama in realtà Rachel Leighton e aveva esordito tempo prima come membro della Società dei Serpenti: ella è sempre stata attratta da Capitan America e in questa avventura si schiera al suo fianco e comincia a diventare il suo nuovo interesse amoroso. Non più, quindi, una fidanzata “civile” come Bernie Rosenthal o un’agente segreta come Sharon Carter, ma una supercriminale che grazie all’influenza di Steve deciderà di cambiare vita.

Il secondo è il mercenario di nome Brock Rumlow, fido alleato del Teschio Rosso, che dimostra tutta la sua pericolosità visto che sarà capace di sconfiggere Cap in una lotta corpo a corpo. Un personaggio destinato a un grande successo nei decenni seguenti.

(continua)

Marco Corbetta

Fotoreporter zagoriano

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