Durante una rapina in un locale di New York, Medina, noto boss dell’usura, viene ucciso. Gli investigatori Nick Raider e Marvin Brown arrivano rapidamente sul posto. Sebbene non riescano a bloccare i rapinatori, riescono a ferire gravemente uno di loro. La successiva morte del malvivente spinge i suoi complici a riconsiderare i loro piani e a rompere l’accordo con i mandanti. Nel frattempo, Nick interroga la moglie di Medina, insospettito dal suo atteggiamento evasivo e convinto che la donna nasconda informazioni cruciali.
Una storia che suggella un buon rapporto tra ambientazioni e personaggi, denotando la buona scrittura di Alberto Ongaro (qui all’opera con lo pseudonimo Alfredo Nogara).
Trovo interessante la profondità dei personaggi trattati, soprattutto i comprimari, dove l’alternarsi di emozioni e dinamismo porta lo sceneggiatore a lavorare su strutture a livelli.
L’apparato grafico, che vede al lavoro la coppia Bruno Ramella e Giuseppe Barbati, rende molto bene il noir newyorkese, grazie a disegni e chine che riescono a rompere lo sguardo classico per proiettarsi nel tempo, con tagli e sfumature che – soprattutto nelle zone d’ombra – dipingono una reale situazione drammatica.
Un bianco & nero, quindi, che si plasma nelle strade di New York per donare a noi lettori un’atmosfera totale e immersiva.
Un finale che lascia sorpresi, soprattutto per uno dei nostri protagonisti… ma lasciamo un pizzico di curiosità a chi vorrà leggerlo o rileggerlo assaporando dettagli dimenticati! Un albo godibile da tutti i punti di vista.
