Diego Cajelli gioca con i classici della letteratura così come la serie impone: teatro della storia è infatti la cittadina di Whitby, lì dove il Dracula di Bram Stoker approda con la Demeter nell’omonimo romanzo. L’occasione è data dalla partecipazione di Dean Barrymore alla “Stokerian Society Annual Convention“. Il sedicente cacciatore di vampiri, assieme a Sati, diviene vittima di Lord Marsden che sceglie i due come esche per attirare Harlan in trappola.
Per quanto il plot sia estremamente semplice e privo di qualsiasi reale pathos, la costruzione del racconto da parte di Cajelli funziona bene e tiene il ritmo sempre su un buon livello nonostante l’estrema prevedibilità del tutto: vi sono flashback picareschi, richiami letterari, omicidi brutali, cunicoli bui e profanazioni di tombe.
Claudio Stasi confeziona la giusta atmosfera con un tratto costituito da poche luci e molte ombre e l’avventura scorre piacevole senza picchi e senza sbalzi, arrivando lì dove voleva arrivare.
Una storia pulita, forse troppo piatta, che non sconvolge ma che si lascia leggere.
