Kalya n.32 Il rito della rinascita

Kalya n.32
“Il rito della rinascita”

Ma quanti fili da tirare ci sono?

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6/10

Come previsto, anche il fantasy di casa Bugs Comics è passato alla bimestralità e devo ammettere di aver particolarmente sofferto tale cambiamento: sarà anche a causa della foliazione ridotta e della continuity ultra serrata, ma ricollegarmi alle vicende passate e trovarmi un albo importante come questo, dove vengono chiuse molte delle trame ancora aperte, è stato “faticoso”.

Ci viene subito detto nel redazionale che siamo in conclusione di Saga, e che durante il Lucca Comics 2025 ci verrà svelato il futuro per il mondo di Theia, in quanto le avventure di Kalya stanno giungendo alla loro naturale conclusione; ciò costringe Leonardo Cantone e Luca Lamberti a tirare tutti i fili della narrazione negli ultimi due albi a disposizione, comprimendo in poche pagine una serie di eventi che avrei preferito venissero trattati con più cura: nonostante questo, però, riescono a tenere abbastanza salde le redini, dosando i dialoghi e le scene action, e a farci assaporare cosa potrebbe accadere nell’ultimissima battaglia.

Peccato il quasi assente utilizzo dei comprimari di Kalya in battaglia,

INIZIO SPOILER

come ad esempio il non poter assistere alla mancata resa dei conti tra Aridan ed il suo ex comandante, i quali se le promisero di santa ragione.

FINE SPOILER

Comparto grafico assegnato a Claudio Matronardi (già visto in Kalya n.25) che sembra aver cambiato qualcosa nel suo tratto e nella gestione dei grigi, oltre ad un diverso trattamento dei personaggi di contorno.

Come nello scorso albo eccelle nei volti e nelle espressioni dei protagonisti – Kalya su tutti – ma anche nei dettagli ambientali e sugli sfondi, mentre la resa dei grigi non mi ha convinto – ma potrebbe essere una questione di stampa – e soprattutto le numerose comparse che appaiono tra battaglie e situazioni varie sono ultra abbozzate o addirittura identiche fra loro, come se fossero copia/incollate; vista l’ottima prova nello scorso albo, spero che la problematica riscontrata sia una causa di tempistiche affrettate.

Non resta che parlare della cover di Elena Casagrande: nonostante non la reputi la sua miglior prova, rimane un biglietto da visita di tutto rispetto e molto d’impatto, anche per la scelta della colorazione molto calda e d’effetto.

Avrei preferito avere i due soggetti a parti invertite, con Hamon più protagonista e Kether di spalle: avrebbe dato maggior risalto ed importanza al grande villain, nonché architetto del piano di conquista Gjaldest.

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AleSiryus

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