Frutto acerbo

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Ho già parlato in varie occasioni (ad esempio, in questo articolo), della mia predilezione per Domingo “Cacho” Mandrafina, un disegnatore certo meno immediatamente “bello” da vedersi rispetto a uno Zanotto o a un Garcia Seijas ma capace di mettere al servizio dello sceneggiatore di turno il suo tratto – di volta in volta realistico oppure grottesco – e di risultare perfetto per l’interpretazione visiva delle storie scritte da artisti del calibro di Wood, Saccomanno o Trillo, spesso di genere diversissimo tra loro.
Il gradimento riscontrato dai suoi disegni è sempre stato notevole, certificato dai due inserti tuttocolore intitolati Dedicato a Mandrafina e pubblicati su Skorpio tra il 1986 e 1988: nel primo venivano raccolti Derek, Lady Shadow e decine di “liberi” amatissimi dai lettori (tra cui La morte canta nella vecchia strada), mentre il secondo era interamente dedicato a Cayenna. Impossibile poi dimenticare altre sue serie quali Savarese o Spaghetti Bros. ma anche veri e propri gioiellini quali Peter Kampf lo sapeva – e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Se, nei fumetti da lui disegnati, il culmine del “grottesco” viene toccato nella saga dei cinque fratelli Ferro, la coppia Trillo-Mandrafina è autrice anche di una miniserie in cui eventi sempre più implausibili si concatenano tra loro in una feroce parodia di dittature, intrighi politici e credulità popolari: sto parlando di Frutto acerbo (Cosecha Verde), in cui il dittatore dello staterello sudamericano di turno, chiamato “Grande Burattinaio”, fa trasformare la giovane nipote – e amante – nella Vergine Intoccata che dispensa miracoli, in modo da assicurarsi il sostegno del popolino e, soprattutto, l’astinenza delle suddite che così non potranno partorire bambini in grado di infoltire le schiere dei guerriglieri ostili al potere.
Naturalmente, la protagonista è tutto tranne che una vergine intoccata e intoccabile… e questo scatenerà (con l’abile “regia” del popolare scrittore Meliton Bates) una ridda di episodi concatenati tra loro, sempre più parossistici, in cui verranno messi alla berlina complotti politici, perversioni assortite, il potere dell’amore e altre varie amenità…

Non entro nel dettaglio per non rovinare la lettura di chi non conoscesse questo fumetto, ma non posso fare a meno di segnalare la bravura dello sceneggiatore nell’inserimento delle “voci fuori campo” – di Bates, ma non solo – che accompagnano lo sviluppo degli avvenimenti, oltre che per l’espediente della notte che si prolunga all’infinito e per la creazione del personaggio dell’Iguana, un killer implacabile e violentissimo eppure travolto a sua volta dalla passione per la “mangiauomini della Guyana” (e cioè la Vergine Intoccata sotto nuove spoglie, create anche stavolta da Bates).

La riuscita di una trama così peculiare è imprescindibile dai disegni di Mandrafina. Il suo tratto è perfetto per caratterizzare i vari personaggi, rendendoli graficamente “credibili” proprio grazie ai loro eccessi: il Grande Burattinaio, grasso e tronfio come di prammatica; Malinche Centurion, vergine bionda o mangiauomini mora grazie alle “trasformazioni” operate dal mellifluo e ambiguissimo Bates; i fratellastri Reynoso, l’uno ex-poliziotto fallito e l’altro ministro dell’interno; il ricattatore Reiner Von Fritz, impersonificazione del “crucco gelido” alla von Stroheim; il repellente Iguana, dalla lingua – letteralmente – biforcuta e munito anche di coda… e soprattutto i numerosi comprimari, resi immediatamente riconoscibili a partire da Tropico, prostituta dalla bellezza ormai sfiorita e spesso protagonista delle “voci fuori campo” di cui parlavo prima.
Un exploit grafico davvero notevole per il disegnatore argentino: applausi.

La miniserie Frutto acerbo viene proposta, nel 1991, in dodici numeri consecutivi della XV annata di Skorpio, dal 23 al 34. Il gradimento dei lettori è tale che, poco tempo dopo, viene ristampata in due volumi della collana Euracomix Tuttocolore, il 46 e il 60. Da segnalare, inoltre, il “ritorno” dell’Iguana nella miniserie omonima, sempre ad opera degli stessi autori, pubblicata nel 1999 da Skorpio in dieci episodi consecutivi.

 

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