Largo Winch, l’erede del Gruppo W

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Dopo ben tre episodi consecutivi di questa rubrica dedicati a eroi Bonelli, a causa di occasioni speciali (i 75 anni di Tex, i 700 numeri di Zagor e – purtroppo – la scomparsa di Alfredo Castelli), torno ad alternare i generi proponendo l’esordio di una delle BD di maggior successo degli ultimi anni, con i primi due episodi raccolti in un unico albo pubblicato come collaterale da edicola. Signore e signori, ecco a voi il miliardario in blue jeans: Largo Winch!


Un misterioso personaggio “organizza” il suicidio di Nerio Winch, lo spietato miliardario a capo del potentissimo Gruppo W. Qual è il legame di Nerio con il giovane, atletico, spensierato Largo, in vacanza a Istanbul? E perché Largo si troverà ad affrontare una serie di peripezie senza un attimo di respiro? Per fortuna, sarà affiancato dallo spregiudicato Simon Ovronnaz e da John Sullivan, il numero 2 del Gruppo…
L’inizio di una saga travolgente – in cui il figlio adottivo di Nerio dovrà controbattere colpo su colpo a un’infernale macchinazione, con in palio ben 10 miliardi di dollari – che Jean Van Hamme traspone magistralmente da una sua serie di romanzi degli anni Settanta, affidandosi agli splendidi disegni di Philippe Francq.

 

Imparerete […] come Jean Van Hamme e Philippe Francq abbiano saputo coniugare in maniera mirabile il fumetto d’autore con quello più popolare, anche attraverso una formula tutto sommato innovativa per il fumetto franco-belga: quella dei dittici, ovvero di storie che si esauriscono nell’arco di due albi originali.

(Fabio Licari)

1990: dopo aver tenuto con il fiato sospeso milioni di lettori con la prima parte del suo capolavoro XIII, sviluppata in cinque travolgenti albi, Jean Van Hamme lancia Largo Winch, una serie che diventerà ben presto un altro long seller – anche grazie ai disegni di Philippe Francq. A differenza di molte altre BD, però, le avventure di questo nuovo personaggio non si sviluppano in albi leggibili singolarmente, legati tra loro da una continuity più o meno serrata: la scelta programmatica, come appunto spiegava Fabio Licari nel suo editoriale di presentazione della collana Albi Avventura, è quella di suddividere una singola storia in due albi. Un espediente perfetto per far crescere la tensione della trama e la curiosità del lettore, che non vedrà l’ora di scoprire come finirà l’avventura di turno e come Largo riuscirà a salvarsi da situazioni sempre più intricatissime.

Questo episodio è l’esempio perfetto di tale formula: nel primo albo, in un continuo alternarsi di setting e di situazioni tra New York e Istanbul, scopriamo che Largo è legato al Gruppo W, un vero e proprio impero economico guidato con pugno di ferro da Nerio Winch. Il lettore sa già, fin dalle primissime pagine, che il suo “suicidio” è invece stato orchestrato da uno dei dirigenti del Gruppo e ben presto risulta chiaro che tutte le peripezie che conducono il giovane nella prigione turca di Selimiye (incastrato ad arte in un omicidio che non ha commesso) rientrano in un piano ben preciso. Ma in carcere la situazione precipita e Largo, con l’aiuto del rapinatore svizzero Simon Ovronnaz, riuscirà prima ad evadere e poi a salvarsi dall’attacco della famigerata Sezione K con una rocambolesca fuga in aereo, dove troverà ad attenderlo John Sullivan, il numero 2 del Gruppo, che lo informa della morte di Nerio.

Così termina questo albo avvincente, lasciando aperti tantissimi interrogativi. All’epoca, i lettori dovettero attendere dieci mesi prima di poter acquistare il secondo albo, costruito in maniera ancora più magistrale del primo: stavolta l’azione segue costantemente Largo, che a New York deve confrontarsi con i dirigenti del Gruppo di cui deve assumere il comando in base alle disposizioni di Nerio e scontrandosi con i dubbi – o anche l’aperta ostilità – dei dirigenti delle varie divisioni. Ma Van Hamme riesce ad “alleggerire” gli inevitabili spiegoni – necessari a capire il funzionamento del Gruppo e a chiarire il geniale meccanismo con cui sarà evitato il pagamento di esorbitanti diritti di successione – alternandoli ad alcuni flashback che mostrano l’infanzia e la giovinezza del ribelle Largo, adottato da piccolo ma insofferente alla “missione” che Nerio gli ha imposto. È da notare che la descrizione dei meccanismi economico-finanziari di questa gigantesca multinazionale diventeranno una costante della serie, fornendo il pretesto per trame sempre più complesse che cercano – attaccando Largo in vari modi – di minare la stabilità del Gruppo o anche “solo” di accaparrarsi miliardi e miliardi di dollari, sempre sfruttando il primo albo dei vari dittici per creare una situazione senza via d’uscita che verrà poi risolta (all’ultimissimo momento) nel secondo albo.

Tornando alla storia in questione, una volta chiarita la situazione – tra spiegoni e flashback – Largo dovrà materialmente recuperare le dieci azioni (da un miliardo di dollari l’una) che gli daranno definitivamente la proprietà del Gruppo: a quel punto si tornerà all’azione pura e semplice, in un’escalation mozzafiato che porterà alla resa dei conti finali con il traditore che ha ucciso Nerio e ha imbastito tutto il complotto. Evito di rivelare il finale per non togliere il piacere di scoprirlo personalmente a chi non conoscesse questo fumetto ma posso garantirvi che, una volta di più, Van Hamme imbastisce la trama in modo che anche la “confessione” del colpevole – inevitabile per chiarire al lettore i punti rimasti in sospeso – venga percepita come un passaggio che scorre in modo fluido e non artefatto.

Francq mette i suoi pennelli al servizio della trama in modo impeccabile, creando graficamente tutta una serie di personaggi indimenticabili: la coppia principale di protagonisti, John Sullivan, il recalcitrante Cochrane (numero 3 del Gruppo), i dirigenti delle divisioni (tra cui spicca il viscido Cotton), la straordinaria Miss Pennywinkle e, in generale, tutte le figure femminili di contorno (a partire da Charity e Marylin)… Quando Van Hamme, dopo venti albi, passa nel 2017 le sceneggiature a Eric Giacometti, Francq resta al suo posto: è davvero difficile immaginare Largo Winch disegnato da qualcun altro.

Riepilogando: un dittico d’esordio davvero imperdibile, che verrà seguìto da altri undici (per ora: la serie è ancora in corso) in cui le situazioni senza via d’uscita tenderanno a moltiplicarsi e a richiedere una sempre maggiore suspension of disbelief, con esiti talvolta poco credibili – o troppo incredibili, fate voi. Non come qui, dove tutto si tiene alla perfezione per un vero e proprio “evregreen”.

I due albi che compongono questo episodio – L’héritier e Le Groupe W – vengono pubblicati originariamente in Francia dalla casa editrice Dupuis, nel consueto formato delle BD (cartonato a colori di gran formato, da 46 tavole), rispettivamente a novembre 1990 e settembre 1991. La versione che consiglio fa parte del collaterale intitolato Albi Avventura, pubblicato dalla Gazzetta dello Sport a partire dal 2018, una collana a cura di Fabio Licari che propone varie serie del fumetto franco-belga spesso scritte da Jean Van Hamme. Dopo questo episodio iniziale, la collana prosegue con le avventure successive di Largo, per un totale di undici numeri che ristampano tutti gli albi della serie pubblicati fino a quel momento in Francia. L’enorme successo tributato al miliardario in blue jeans – nato, come dicevamo, nelle pagine dei romanzi scritti da Van Hamme negli anni Settanta – è attestato da numerose ristampe, dalla realizzazione di un videogioco, da una serie televisiva e, soprattutto, da una coppia di film negli anni a cavallo del 2010 in cui Largo è interpretato dall’attore Tomer Sisley. Ad agosto 2024 è prevista l’uscita di un terzo film, sempre con Tomer Sisley, in cui il villain sarà interpretato da James Franco.

L’EREDE
Testi: Jean Van Hamme / Disegni: Philippe Francq
In: Albi Avventura
Numero 1, 23 agosto 2018
Editoriali di Fabio Licari
Brossurato, colori, 100 pagine

 

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