Xanadu: alla ricerca di Martin Mystère

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Nei miei programmi, questa puntata della rubrica Evergreen, dopo ben due articoli dedicati a personaggi bonelliani (Oklahoma di Tex per i suoi 75 anni e Odissea americana di Zagor per i suoi 700 albi), avrebbe dovuto essere dedicata a una BD oppure a un comic Marvel per alternare i generi, rispettando la consueta “regola” che mi sono posto: parlare di un unico albo indimenticabile pubblicato in una delle innumerevoli collane di collaterali apparsi negli ultimi vent’anni in edicola.
Ma la scomparsa di Alfredo Castelli mi ha fatto cambiare idea e quindi, per dedicare un ulteriore ricordo a questo grande autore, ho deciso di anticipare la pubblicazione dell’articolo sul suo mysteriano Xanadu, che occupava un intero numero della collana di Panorama dedicata agli eroi Bonelli (diversamente da altri collaterali in cui erano contenute storie più brevi di Martin e di cui abbiamo parlato in questo articolo). Grazie ancora, Alfredo, di tutte le emozioni che ci hai dato.


Martin Mystère, reduce da un attentato, affronta la convalescenza su una sedia a rotelle e medita sul suo passato, per poi tornare in azione quando Kut Humi lo chiama – insieme all’ex amico e rivale di sempre, Sergej Orloff – per difendere Agarthi da una tremenda minaccia. Un’avventura che, tra l’altro, ci permetterà di scoprire quale fine ha fatto il murchadna, la storica arma a raggi che da anni non appariva nelle sue storie…
Un incipit travolgente, con la descrizione di un’operazione chirurgica che permette di salvare in extremis il Detective dell’Impossibile, apre la strada a una storia del BVZM altamente rappresentativa del personaggio e che, proprio per questo, ha il pregio di essere stata scelta personalmente da Castelli per essere pubblicata in questo collaterale di Panorama.

 

Perché [in questa presentazione] non ho spiegato come mai Martin Mystère è nato, quali sono i suoi amici e nemici, le sue caratteristiche? Be’, per quanto riguarda amici, nemici e caratteristiche, leggete la storia che segue. È stata scelta proprio perché racconta molti particolari del passato del Buon Vecchio Zio Marty; rivela molti lati non sempre positivi del suo carattere e contiene i tipici elementi che caratterizzano la serie fin dalla sua nascita.

(Alfredo Castelli)

Settembre 1996. Per il secondo “Mystèrone”, l’albo gigante annuale del Detective dell’Impossibile, Alfredo Castelli scrive una storia molto particolare, coadiuvato ai disegni da un Paolo Morales in gran forma. Proseguendo la citazione inserita qui sopra (tratta dall’introduzione al collaterale edito per Panorama), in cui l’autore spiega perché ha scelto proprio Xanadu, senza dubbio questa avventura «…contiene i tipici elementi che caratterizzano la serie fin dalla sua nascita: il riferimento a personaggi realmente esistiti [Coleridge], una leggenda (quella di Agarthi), un po’ di notizie stile “Strano ma vero” [le api assassine], il tutto mescolato più o meno abilmente con elementi polizieschi, fantastici, avventurosi». Tutto vero: ma al contempo c’è anche molto di più.

C’è una descrizione accuratissima – quasi ai limiti del disturbante – dell’operazione chirurgica cui viene sottoposto Martin dopo il misterioso attentato avvenuto nelle prime pagine. C’è la disperazione palpabile del protagonista convalescente che, pur essendo sopravvissuto “per miracolo” (è il caso di dirlo), si lascia andare all’autocommiserazione e reagisce incattivito con il mondo intero, a partire da chi gli sta più vicino. C’è il tuffo nei ricordi e nelle vecchie avventure con Sergej Orloff, parentesi che si dilunga tra mille digressioni senza mai diventare pedante. C’è la sequenza del Baron Samedi nella base di Altrove, altra parentesi – stavolta horror – che permette di sospendere le elucubrazioni di Martin per una scossa di adrenalina pura e di inserire nell’intricata vicenda anche Chris Tower e i suoi uomini (poi risolutivi nel finale). E c’è soprattutto, finalmente, il faccia a faccia con il vecchio amico diventato acerrimo nemico, con riflessioni quanto mai azzeccate sul loro rapporto e sui motivi che possono condizionare un essere umano, cambiandone radicalmente il carattere e la natura…

Lo scontro tra “buoni & cattivi” occupa ben poche pagine nel finale concitato, in cui Castelli tira abilmente le fila di tutto ciò che ha seminato in precedenza, cioè quello di cui voleva davvero parlare e che si rivela ben più interessante del salvataggio della mitologica Agarthi-Xanadu: la spietata autoanalisi cui ha sottoposto un Martin alla ricerca di sé stesso, delle risposte ai tanti perché simbolizzati dalla “rimozione” del murchadna e ai mille dubbi sul libero arbitrio.
Nel sottofinale, restano in sospeso sia il rapporto tra Martin e Sergej, sia particolari che verranno sviluppati in altre storie o erano stati anticipati nel primo team-up tra il “Martin del futuro” e Nathan Never, Prigioniero del futuro, uscito pochi mesi prima (in cui il braccio robotico di Orloff riveste un ruolo fondamentale).

Per quanto riguarda i disegni, Morales asseconda perfettamente la sceneggiatura di Castelli, passando con disinvoltura dal crudo realismo della sala chirurgica alla grande espressività di tutti i personaggi, senza disdegnare gli effetti grandguignoleschi nella parte che si svolge ad Altrove. Se è vero che il Martin Mystère 100% è quello di Giancarlo Alessandrini, in questa occasione Morales non sfigura assolutamente ed è appena un gradino al di sotto del creatore grafico del personaggio, come confermerà negli anni successivi – e non solo come disegnatore, viste le tante belle storie che ha prodotto come autore completo o come sceneggiatore: la sua scomparsa prematura, nel 2013, ha privato Martin Mystère e il fumetto italiano di un autore di grandissima qualità.

Questa storia è apparsa nel secondo albo gigante di Martin Mystère, la pubblicazione annuale che – dal 1995 al 2009 (13 albi in totale) – ha affiancato la collana mensile, proponendo albi da 256 pagine in gran formato e in bianco e nero. La versione che consiglio fa parte del collaterale intitolato Gli eroi del fumetto di Panorama – Sergio Bonelli presenta pubblicato nel 2005, una collana in 14 volumi dedicata ai personaggi della SBE: tre albi a testa per Tex e Dylan Dog, uno a testa per altri otto personaggi della casa editrice milanese, da quelli storici come Zagor e Mister No ad altri più “nuovi” come Magico Vento e Brendon. Ogni volume è introdotto da un breve editoriale di Sergio Bonelli e da una presentazione del creatore del personaggio pubblicato in quel numero: nell’albo di cui abbiamo parlato, Bonelli si dedica a una breve disamina sui villains negli albi a fumetti, soffermandosi sui “suoi” El Muerto e Hellingen (nemici di Tex e Zagor), mentre Castelli presenta Martin – definendosi, come di consueto, il suo “biografo ufficiale” – con alcuni spassosi aneddoti, invitando il lettore (si vedano le citazioni all’inizio di questo articolo) alla lettura dell’albo per scoprirlo meglio. E lo stesso facciamo noi.

XANADU
Testi: Alfredo Castelli / Disegni: Paolo Morales
In: Gli eroi del fumetto di Panorama
Numero 7, settembre 2005
Editoriali di Sergio Bonelli e Alfredo Castelli
Cartonato, bianco e nero, 272 pagine

 

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