Tra letture del 2021 accumulate sul comodino e nuove uscite in edicola del 2022, provo ad immaginare un podio tra i fumetti per me più interessanti di questo 2022
Quando la redazione di uBC mi ha invitato a partecipare al Best of Friends mi ha chiesto quale, secondo il mio parere, è stato il miglior fumetto del 2022.
Una domanda di rito ad inizio anno nuovo, come la consegna degli Oscar, ma che per svariate ragioni non mi ponevo più da anni. Unica regola: doveva essere un fumetto uscito nel 2022 o relativo ad una serie iniziata nel 2022.
Potevo sfangarla indicando un volume a caso tra i tanti che so potrebbero essere papabili per questa carica, senza espormi troppo, ma mi è venuta voglia di capire davvero quali fossero state le letture migliori, e ci ho ragionato su qualche giorno per trovare una risposta ponderata.
Devo però prima confessare di essermi trovato in difficoltà, sia per la cronica brutta abitudine mia, ma credo comune a tanti appassionati, di accumulare letture sul comodino, sia a causa del lungo trasloco in corso, per colpa del quale tanta parte della collezione e delle ultime letture è ancora inscatolata. A questi si aggiungono poi i tanti volumi usciti in coda al 2021 ma letti nel 2022. Tutto questo, come detto, mi ha complicato non poco il lavoro.
Esclusioni meritevoli
Ho escluso dal podio la totalità della produzione Bonelli che, nonostante nel 2022 (come fa da decenni) abbia sfornato dei gioiellini, questi appartengono a serie già avviate da tempo. Tra questi trovo doveroso però ricordare soprattutto “Mister No – Regalo di Natale” di Luigi Mignacco e Roberto Diso, lo Speciale n. 10 a colori di “Dragonero – Il regno dei lupi” di Luca Enoch e Massimo Dall’Oglio, o la seminale “Una ragazza in pericolo” su Zagor n.685 e n.686 di Moreno Burattini e Anna Lazzarini, il recentissimo ritorno di Corrado Mastantuono su Tex n.747 “Il grande incendio” su una bella storia di Pasquale Ruju, o il Dylan Dog di Cavazzano. Piccoli e grandi gemme targate 2022.
Ma anche alcune uscite de Le Storie Cult le ho scartate in quanto la serie, seppure da anni rappresenta una bella realtà, è comunque una serie antologica. Mi limito quindi a menzionare le ristampe de Un uomo Un’avventura nei volumi dedicati a Ferdinando Tacconi o Giancarlo Alessandrini, oppure il recupero de “Il mestiere di spia” di Roberto Diso.
Per motivi simili ho deciso di scartare anche tanti altri splendidi volumi che ufficialmente facevano capolino nel 2021 o di una serie iniziata negli anni scorsi. Tra questi bisogna citare: “Reckless” della Panini, dei granitici Brubaker e Phillips, “Gli strani casi del Professor Munakata” di Hikari del mitico Yokinobu Hoshino (ufficialmente uscito nel 2021, ma per ritardi di distribuzione arrivato in fumetteria solo a marzo 2022), “Il viaggio straordinario” di Denis-Pierre Fillipi e Silvio Camboni, “Geist Maschine” di LRNZ, il secondo tomo di “Un’estate fa” del delicato Zidrou e dello straordinario Jordi Lafebre (nostalgico e romantico) ed il terzo volume de “Il castello delle stelle” di Alex Alice.
Tutti piccoli capolavori che potevano ambire al titolo di migliore del 2022.
Poi ho dovuto scremare la lista di candidati. Ho eliminato diversi manga come “Kaiju No.8“, “Soft Metal Vampire” e “Nuvole a Nord-Ovest“, perché non ritenevo fossero veri capolavori o avevano connotazioni troppo comuni ai certi canoni standardizzati dei manga. Ho scartato “L’attesa della felicità” di Iwaoka Hisae, nonostante adoro la sua poetica rarefatta. Ho scartato anche il volume intervista di Francesco Verni “Giorgio Cavazzano – Un veneziano alla corte del fumetto“, in quanto non è un vero e proprio fumetto. Ho anche scartato alcune ristampe come “Savarese” di Trillo e Mandafrina (titolo meraviglioso con un bel compendio redazionale, ma penalizzato da una pesante colorazione) ed il doveroso recupero del “Nick Carter” di Bonvi.
Quasi sul podio, fuori per un soffio
Dopo tanti scarti ero arrivato ad una rosa di 7 contendenti finali. Tra i manga ho considerato il bel volume edito da Bao “Hen Kai Pan” del bravo Eldo Yoshimizu, (attuale ed elegante, e con quel giusto ‘sense of wonder’ che mi fa sempre innamorare, ma con un respiro troppo forzato per ambire ad essere il Best Of) e “Blue Giant” di Shinichi Ishizuka, nella bella edizione J-Pop (un manga viscerale dal segno sanguigno e personale, ma forse non una novità, sia a livello grafico che di trama, la tipica storia di dedizione e crescita personale grazie allo sforzo ed alla costanza del protagonista che ricorda tante produzioni già viste e lette nelle prime ‘invasioni’ manga).
Tra i volumi risaltava lo splendido “Tratti in salvo” di Vittorio Giardino, nella solita lodevole edizione Rizzoli-Lizard. Un must have per tutti gli appassionati del fumetto e del disegno. Ma nonostante la tecnica e l’eleganza del maestro siano inarrivabili, non è propriamente un fumetto, in quanto recupera dei brevi racconti, ma soprattutto raccoglie i tanti disegni e schizzi (spesso inediti) prodotti nella sua lunga carriera. Tra gli ‘integrali’ ho amato“La ricerca dell’uccello del tempo” di Serge le Tendre e Regis Loisel, edito da Mondadori tra gli Oscar Ink, che raccoglie il primo ciclo della saga pubblicata all’inizio degli anni 80, che io rileggevo ogni tanto con piacere con il titolo “Velissa” nella vecchia edizione Pilot dell’Isola Trovata. Un piccolo capolavoro della BeDé francofona, con disegni di qualità ed una trama intrigante, che la bella edizione mi ha fatto rigustare in tutto il suo splendore grafico, ma con il dubbio che a prevalere fosse più l’effetto nostalgia che l’opera in se.
Il podio
Sul podio infine una novità, la sorpresa “The Walking Dead: Clementine” di Tillie Walden. Un racconto ambientato nel mondo creato da Robert Kirkman, ma rivisitato dalla giovane autrice in una storia intensa ed emozionante, con un disegno sintetico ma potente ed elegante, che ho trovato coinvolgente. L’ottima regia e la visione così personale del mondo post apocalittico, mi hanno confermato il grande talento di questa giovane artista.
Al secondo posto direi sicuramente la ristampa cronologica “Blueberry” di Charlier e Giraud, uno dei capolavori del fumetto mondiale, rieditato in una collana in abbinamento editoriale con la Gazzetta dello Sport, in 55 uscite settimanali a 6,99€. Può sembrare impegnativa economicamente, ma propone solidi ed eleganti cartonati, con una buona stampa ed un esaustivo comparto redazionale, ed è una serie difficile da trovare integrale in giro: l’ultima edizione era sempre della Gazzetta nella – economica – Collana Western di quasi dieci anni fa (reperibile oggi nell’usato a costi elevati). Ci sono i bellissimi cartonati di Alessandro Editore, ma molti volumi sono introvabili e fuori catalogo da tempo, ed il costo è completamente diverso, e gli articoli a corredo fanno la differenza. Non solo l’edizione, ma il valore artistico in sé eleva l’opera: alcuni volumi sono dei veri e propri capolavori, sia grafici che narrativi. E sono previsti anche gli ultimi volumi inediti.
Il mio miglor fumetto del 2022
Ok vi ho annoiati con un discorsone lungo lungo, ma ho voluto rendervi partecipi dell’inaspettata difficoltà nella nomina del mio “Miglior fumetto del 2022”.
Ma quindi qual è il mio volume del 2022 preferito? Dopo il lungo ragionamento è rimasto un ultimo petalo sulla margherita: il pregevole “La vergine del bordello” di Hubert e Kerascoet ed edito da Bao Publishing.
Come spiegavo nel Best Of 2022 dedicato agli amici che seguono uBC, non si tratta di un inedito, bensì di una serie pubblicata in Francia in quattro volumi tra il 2006 ed il 2009 con il titolo di “Miss Pas Touche”, ed era già stato presentato in Italia nel 2008 da Planeta De Agostini, in un volume che conteneva solo i primi due tomi francesi e da subito reso indisponibile (come capitava spesso alla Planeta). Nel bel volume della Bao la serie viene raccolta integralmente. Già autori di altre opere che in passato ho colpevolmente trascurato, ma applaudite dalla critica, questi tre artisti (Kerascoet è uno pseudonimo) hanno davvero colto nel segno, regalandoci un racconto magico. Splendidamente bilanciato tra umorismo nero, dramma storico e crime story, il racconto della ‘brava’ Bianca che si stabilisce nel bordello senza ‘lavorarci’ mi ha emozionato ed intrigato inaspettatamente.
La trama ha un retrogusto misto di mistery e crime, nella rappresentazione di un XIX secolo da un punto di vista femminile che non mi aspettavo e mi ha spiazzato piacevolmente, rendendomi facile l’appassionarmi, nonostante le mie titubanze iniziali. Mi sono sentito rapito per tutte le 192 pagine. Il disegno, un po’ grottesco ma funzionale e personale, è comunque un’evoluzione della linea chiara (che in alcuni punti mi ha ricordato il Tardi prima maniera), che può fuorviare ad un primo impatto, ma affascinare lungo l’intero volume per l’atmosfera creata e la ricchezza dei particolari. I comprimari sono caratterizzati perfettamente, soprattutto i personaggi femminili, complessi e potenti, che vanno oltre i cliché tipici di un dramma storico, così come la rappresentazione della vita nei bordelli ad inizio secolo scorso. Sicuramente non sarà il volume preferito per molti, anzi per tanti appassionati di fumetti. Ma se si riesce ad approcciarvisi con leggerezza, senza pregiudizi da ‘fan’ ma con la curiosità di un accanito lettore, può essere davvero piacevole per tutti. Un volume raro da trovare nel nostro mercato, che mi ha soddisfatto appieno, su più livelli. O forse era semplicemente il volume giusto letto nel momento giusto quando avevo proprio bisogno di qualcosa del genere, chissà. Non sono sicuro che sia il miglior fumetto del 2022, ma lo è per me.
Come dicevo, alla fine più che raccontarvi qualcosa del mio volume a fumetti preferito, ho preferito spiegarvi con che criterio l’ho scelto, e perché così ho avuto la scusa di poter nominare tanti altri fumetti cui sono legato nel 2022, che sicuramente per tanti appassionati sono davvero i migliori del 2022.
Eccezioni meritevoli
Ma attenzione, non ho citato il “Corto Maltese: Notturno Berlinese”, o “I Maestri dell’Orzo” o “La solitudine dello spazio” o “29 Storie Brevi di Ferdinando Tacconi”, ed altri ancora: perché? Sono del 2022, ma come dicevo all’inizio, sono ancora li sul mio comodino, tra le letture ancora da fare… e quindi fuori parametro e che dovrò scartare nel 2023!