uBC Best Of 2021

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Puntuale come una metafora sulle cose puntuali in un articolo sul meglio dell’anno trascorso (e, quindi, in ritardo visto che arriva l’anno dopo… meraviglie della retorica!) ecco i fumetti che sono piaciuti di più alla redazione di Magazine uBCFumetti.

 

Luca Cerutti – Asadora di Naoki Urasawa

Avere a che fare con un fumettista come Naoki Urasawa è difficile: se lo conosci sai che quello che disegna ti piacerà, ma non riuscirai mai a prevedere “quanto” ti piacerà.
Farsi delle aspettative, con Urasawa, è completamente inutile.
Quindi, quando proprio alla fine del 2020, Asadora è andato in pubblicazione per i soliti della Planet Manga, c’erano tutti i presupposti che mi sarebbe piaciuto ma avrebbe anche potuto non essere il mio manga preferito del 2021.
#einvece.
Quest’ultima fatica con cui Naoki Urasawa torna a mettere in collegamento diverse epoche del Giappone contemporaneo come fece con 20th Century Boys, sembra addirittura avere tutte le carte in regola per superare quello che viene riconosciuto quasi all’unanimità come il suo capolavoro (poi ci sono io che gli ritengo superiore Monster, ma mi sa che non basto).

I temi della minaccia incombente che si dispiega dall’immediato dopoguerra alle Olimpiadi del 2020 (profetico…) e del manipolo di “normali eroi” che le si oppongono loro malgrado sono potenziati da un cast di personaggi che vede ancora di più interagire giovanissimi e adulti in una dialettica tra l’incosciente volontà di fare e la esperta determinazione a resistere.
Come sempre i personaggi entrano in scena in maniera apparentemente casuale e bastano pochissime battute per farci capire quanto sarà importante il loro contributo e quanto saranno preziosi ad una corale di cui la protagonista, la giovanissima ed inarrestabile Asa Asada, è solo primo violino.

Nei pochi numeri pubblicati quest’anno con scene “quotidianamente perfette” ci mostra la Tokyo “orfana di guerra” che cresce e si approccia, contemporaneamente imbarazzata e arrembante, entusiasta e goffa, al palcoscenico delle Olimpiadi del 1964. Una debuttante dalle potenzialità infinite, esattamente come Asa ed i suoi coetanei, esposta però ad altrettanti pericoli e aggressioni.

Che fatica avere a che fare con Naoki Urasawa! Ma che piacere!

Marco Gremignai – Speciale Mister No – Regalo di Natale di Luigi Mignacco & Roberto Diso

Onestamente, temevo che questo ennesimo ritorno in edicola di Mister No potesse risultare un caso di “accanimento terapeutico”, dopo la miniserie in 14 albi dell’anno scorso che non mi aveva convinto fino in fondo (qualche luce, ma anche molte ombre).

Poi, spinto dal parere positivo di un carissimo amico e (ex) collega di uBC, mi sono deciso ad acquistare e leggere questo speciale natalizio… e devo dire che non me ne sono pentito.
Certo, la storia non è un capolavoro, ma la personalità sfuggente dello yankee cercato da Jerry e “scomparso” da tre anni in Amazzonia ricorda certi personaggi tipicamente nolittiani, mai inquadrabili semplicemente come buoni o cattivi.

Onore quindi al grande mestiere di Luigi Mignacco, che riesce a sfornare un’avventura gradevole e anche ad imbastire una gag iniziale che ricorda quelle che Nolitta / Bonelli ideava per Cico. Ma soprattutto onore a Roberto Diso, che alla soglia dei novant’anni (!) si dimostra ancora in completa sintonia con il personaggio.
Diso non è mai stato il mio disegnatore preferito, anzi… ma devo riconoscere che in questa occasione si rivela all’altezza del compito e fa dimenticare altre sue prove, su altre testate, che forse non rientrano appieno nelle sue corde.
Bella ed evocativa la copertina di Fabio Valdambrini.

Nel complesso, come diceva il mio amico, “una storia eccellente, una lettura che riconcilia con la grande tradizione del fumetto bonelliano”.

Massimo Cappelli – Le Strisce di Tex a cura di RCS

Potrà sembrare sorprendente indicare come miglior fumetto uscito nel 2021 le avventure di un giovane fuorilegge ideate nel 1948, ma la pubblicazione delle strisce settimanali da parte della RCS su licenza Sergio Bonelli editore rappresenta la realizzazione di un piccolo sogno per ogni collezionista di Tex che si rispetti, tra quelli che non possono permettersi o non vogliono svenarsi con gli originali d’epoca.

Al di là della possibilità di rileggere le prime avventure del più famoso personaggio a fumetti italiano, riprodotte nel formato originale senza le correzioni dei refusi e delle censure che si sono succedute negli anni nel corso delle varie ristampe, una pubblicazione del genere consente di fare un vero e proprio viaggio nel tempo assaporando le storie così come G.L. Bonelli e Galep le avevano concepite inizialmente.

A stupire è la freschezza della narrazione e il ritmo delle avventure del Tex di quei tempi, che si succedono senza soluzione di continuità, negli albetti da 32 strisce.
Si è scoperto poi successivamente che Tex non era il personaggio su cui puntava la casa editrice Audace a quei tempi, e che al contrario veniva inizialmente realizzato di notte dallo straordinario Galep, quasi per distrarsi dalle tavole elaborate che illustrava per il picaresco Occhio Cupo, le cui storie uscivano in grande formato.

Stupisce allora ancora di più come quelle strisce realizzate inizialmente quasi per sfizio, siano in grado ancora oggi, dopo 73 anni, di far appassionare lettori di ogni età che si precipitano ad acquistarle ogni settimana in allegato al quotidiano Corriere della Sera.

Oscar Tamburis – Reginella: la trilogia di Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano

Sono ben poche le deviazioni ammesse dalla ferrea continuity che caratterizza l’universo disneyano di paperi e topi (e in alcuni casi, anche se si trattava di “what if”, le ripercussioni da parte del grande pubblico sono state tutt’altro che positive).
Anche per questo motivo la figura di Reginella assume un’importanza ancora maggiore, occupando un posto speciale nel cuore di Paperino prima, e di noi lettori poi.

Un doveroso riconoscimento va quindi fatto a Panini Comics per aver ristampato nel 2021, nell’ambito della collana Topolino Gold, quella che è stata intitolata semplicemente Reginella – La Trilogia, vale a dire la riproposizione delle prime tre storie che vedono la nascita del fortissimo sentimento tra lei e Paperino, ed i conseguenti tormenti legati all’impossibilità di un loro rapporto stabile (la continuity di cui prima).

Autori di queste storie sono Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano, sui quali è quasi superfluo soffermarsi, tanta è la loro statura nell’immaginario disneyano, e non solo.
A tale proposito, però, il volume presenta un’appendice redazionale nella quale Cavazzano si sofferma su alcuni retroscena del suo sodalizio artistico con Cimino (di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa), con particolare riferimento alle loro storie con protagonista Reginella (che non si esauriscono con quelle presentate nel volume), nonchè sulla genesi della cover del volume stesso.

Altri brevi estratti sono poi dedicati agli altri autori che, in anni più recenti, hanno riportato Reginella sulle pagine di Topolino. Ciò che va sottolineato è che l’amore tra Reginella e Paperino riflette in qualche modo l’amore dei due autori verso i due personaggi; in particolare, il marinaretto di Paperopoli è qui “spogliato” delle sue abituali accezioni – sfortuna, pigrizia, irascibilità – per riemergere come rinnovato alla luce di un sentimento che davvero in altre storie raramente ha provato.

È, questo, forse il regalo più bello che possiamo farci come lettori nel (ri)leggere tre storie davvero senza tempo e che, magari stavolta a ragione, ci fanno dire sospirando: “eh, non ci sono più le storie di una volta…”.

Pasquale Laricchia – Mickey e l’oceano perduto di Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni

Finalmente, dopo anni, Panini Comics porta in Italia le storie di Topolino pubblicate da Glénat, lavoro cominciato anni fa da Giunti, ma interrotto troppo presto.
Panini riparte da questo Mickey e l’oceano perduto a firma di Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni (colori di Gaspard Yvan e Jessica Bodart) che ci catapulta in un mondo steampunk
dall’incredibile forza visiva.

Topolino, Pippo e Minnie sono, in una competizione impari con Gambadilegno, alla ricerca di alcuni giacimenti di coralite. Un incidente imprevisto sconvolge il tutto finendo per
invertire il mare con il cielo.

Per quanto la storia sia semplice, complice la foliazione limitata, l’idea di base permette la presentazione di un mondo che esplode grazie ai disegni di Gamboni in un incedere di
splash page e ambientazioni affascinanti, colme di dettagli e di elementi sensazionali.
Pur non approfondendo mai le dinamiche di questo mondo l’effetto finale e la storia in sé risultano godibili e piacevoli. Denis-Pierre Filippi sceglie in questa avventura di concentrarsi
sull’incedere della vicenda, sul sacrificio e sulle scelte dei personaggi. Questo permette alla trama di vincere in pathos e ritmo, pur sacrificando la scoperta dell’ambiente circostante.
Le molteplici sfumature di questo mondo vengono lasciate alla fantasia del lettore che deve, autonomamente, immaginare e fantasticare sulle infinite possibilità che potrebbe offrire. Un compromesso stilistico che comunque funziona.

Il merito è in gran parte, come detto, del lavoro di Silvio Camboni. Forse è proprio lui che rende, alla fine, quest’opera tanto affascinante e degna di nota. Senza la perfetta simbiosi tra autore e disegnatore il risultato sarebbe risultato ben più piatto. A conti fatti invece, la lettura di quest’opera è un’esplosione di colori e fantasia.

La prima edizione Panini è stata ampiamente criticata per la qualità della stampa e la scelta dei materiali. La casa editrice ha rimediato con una seconda ristampa qualitativamente migliore e più in linea con gli standard dell’originale francese.

La Redazione

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