Dylan Dog Color Fest n.51
“Strade perdute”

La nostra recensione del DDCF51 di Nucci, Serra, La Rosa, Pendinelli e Algozzino

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Il Color Fest torna alla sua formula corale: storie di Marco Nucci con ai disegni Daniele Serra; Davide La Rosa con l’esordiente Nicolò Pendinelli ai pennelli; Sergio Algozzino alla sua prima prova da autore unico.

Il viaggiatore del vuoto
di Marco Nucci e Daniele Serra

Marco Nucci è ormai un habitué dei Color Fest (e questo mese ha fatto il suo esordio anche sulla serie regolare) e anche in questa breve storia, come nella precedente Qualcosa di rosso (DDCF45), gioca abilmente con le atmosfere, con le suggestioni e con un Dylan nostalgico che ricorda il pensieroso Indagatore sclaviano, pur confezionando una storia che non riesce a spiccare come vorrebbe.

Ancora una volta un’ottima penna, una tenuta narrativa impeccabile ed una prosa affascinante. Ancora una volta un po’ di richiami e rielaborazioni, ancora una volta un’atmosfera pensierosa e riflessiva. Uno stile interessante, un Dylan Dog affascinante ma, ancora una volta, manca quel piglio dirompente, quell’incisività utile a scardinare il meccanismo per imprimersi con forza nel lettore.
 
Daniele Serra, al suo esordio sulla testata e con il suo Dylan che ricorda Robert Smith, rende perfettamente vivide le atmosfere evocate dalla prosa di Nucci realizzando un connubio perfetto tra racconto e immagini. Siamo curiosi di vederlo all’opera su di una narrazione “più canonica” e meno caratterizzata da soliloqui.

Il prezzo dei miracoli
di Davide La Rosa e Nicolò Pendinelli

Davide La Rosa torna su Dylan Dog dopo il buon albo “bis” L’isola dai due soli dello scorso anno e lo fa con una storiella piacevole e di facile lettura.

L’avventura gioca con il cliché dello scetticismo del personaggio e mescola abilmente farsa e sovrannaturale. La scorrevolezza del racconto è galvanizzata da un uso coraggioso e spregiudicato di Groucho che funziona, tenendo alto il ritmo di una storia che altrimenti sarebbe stata davvero troppo semplice.

Il disegnatore esordiente e giovanissimo Nicolò Pendinelli dona ritmo e verve alla vicenda con un tratto efficace e con scelte di costruzione della tavola dinamiche, furbe e interessanti.

Un piccolo divertissement ben costruito, ben disegnato e piacevolmente fruibile.

Maschere
di Sergio Algozzino

Sergio Algozzino, dopo aver colorato tante edizioni del Color Fest, fa qui il suo esordio come autore unico e sceglie, paradossalmente, di non incentrare il suo racconto su Dylan Dog.
 
L’artista si avventura infatti in un racconto che sembra quasi la trasposizione horror di Monster & Co., con i mostri del corridoio di Craven Road che prendono vita non appena il nostro eroe e il suo fidato assistente escono di casa.
 
Ne viene fuori un racconto appassionato e lineare, a tratti prevedibile ma ugualmente intenso ed efficace. Un racconto nostalgico, fatto di piccoli e giovani mostri che cercano di farsi spazio tra le icone immortali della storia dell’orrore.
 
Ma non solo: è anche una leggera critica al passatismo, un’esplorazione delle dinamiche frugali del consumismo e un blando richiamo alla massima sclaviana “i mostri siamo noi”.
Una storia piacevole da leggere, curiosa da esplorare per le citazioni e i personaggi raccontati, dolce/amara da digerire.
Il tutto, come detto, raccontato con tanta leggerezza, particolare che rende godibile anche la prevedibilità del tutto.
 

In conclusione, tre storie piacevoli e ben scritte, tre storie che sperimentano poco e che, a differenza di quanto proclamato, non sono unite da alcun fil rouge… o meglio: trovare in queste storie il comune denominatore della “strada” vale quanto trovare quello della “notte” o di qualsiasi altra tematica si voglia. Il tema de “la strada” è quindi una leggera forzatura che tiene uniti – in questo Color Fest – tre racconti che viaggiano con stili e obiettivi diversi, che sperimentano poco ma che si lasciano leggere con piacere.

VOTO
0

Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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